Editoriale - Se la Troika perde i pezzi
Tutto ha inizio il 2 aprile, quando Christine Lagarde, Direttrice del FMI inizio' bacchettando Mario Draghi, Presidente della BCE. “Un potenziale periodo prolungato di inflazione bassa puo' pesare sulla domanda e sulla produzione e sopprimere crescita e occupazione in Europa“. Tre giorni dopo, Lagarde ha rincarato la dose con un nuovo richiamo: “Sarebbe estremamente utile se la politica monetaria” affrontasse il “rischio di inflazione bassa che stiamo osservando“. In pratica ha accusato la BCE di far troppo poco.
A stretto giro di media il presidente della BCE ha replicato con tono sarcastico a Lagarde: “Il Fondo Monetario Internazionale e' sempre molto generoso di consigli con la Bce”, ha affermato Draghi. “Il Fmi dovrebbe essere generoso anche con altre istituzioni. Potrebbe diffondere comunicati anche il giorno prima delle riunioni della Federal Reserve”.
I giornali inglesi, con consueto humor hanno titolato: “Mario Draghi gently puts IMF's Christine Lagarde in her place. ECB chief says ''thanks, but no thanks'' to her ''generous suggestions'' on the eurozone”.
Ovviamente, Lagarde replica piccata a distanza al presidente della BCE: “Diciamo quello che dobbiamo dire quando riteniamo che sia appropriato dirlo”. I commenti del Fondo alla vigilia della riunione della Bce della scorsa settimana, non erano nulla di nuovo. Il FMI dispensa consigli a tutti, non e' guidato dall'agenda di altre istituzioni”. Certo, come no? Vedremo come andra' a finire.
Intanto, due compenenti della Troika sono in disaccordo e le elezioni europee alle porte. Il futuro potrebbe riservare sorprese.
Claudio GandolfoIdee e opinioni
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