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Editoriale
Istinto di conservazione
Parlare di Europa in termini positivi si fa sempre più complicato. Tra un Parlamento che non riesce ad eleggere la Commissione, una riforma del MES che sembra fatta apposta per dividere i Paesi tra Serie A e Serie B (chissà dove sarà l'Italia), l'interventismo di Macron per la creazione di un unico esercito che non si sa bene sotto quale comando, e un trend di crescita che assomiglia sempre più ad una recessione, senza contare l'imminente Brexit, non è che la UE goda di ottima salute. Anche perché tra i Paesi di Serie A c'è chi gioca molto sporco. Francia e Germania sforano allegramente i parametri di Maastricht, la prima facendo più debito del consentito (ma non basta) e la seconda incrementando il suo immorale surplus, pur praticamente in recessione. Le regole valgono solo per i fessi. Anche perché le banche tedesche non è che se la passino molto bene, anzi. Ne hanno appena nazionalizzata una (loro possono fare aiuti di stato!). Se a questo aggiungiamo che la Germania è seconda solo al Lussemburgo in quanto a riciclaggio di denaro sporco, c'è da chiedersi perché stiamo ancora a subire i loro diktat e a chi giova in Italia. E' nei numeri che il sistema bancario tedesco sia alla disperata ricerca di liquidità e valore e, a quanto pare, neanche giocare barando basta più. Sarà per questo che c'è stata l'improvvisa accelerazione sulla riforma del MES, dove tra chi decide incondizionatamente ci sono sostanzialmente tedeschi e francesi, neanche un rappresentante del sud Europa. Dopo aver "salvato" la Grecia, con l'aiuto della Troika, con lo stesso sistema vogliono "salvare" anche l'Italia, boccone ben più appetitoso. Sarebbe meglio evitare chi dice di salvarti e ti mette la testa sott'acqua.
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