La flessibilità è d'obbligo in questo fine anno incerto
Germano (Amundi): in un contesto di peggioramento strutturale crediamo che sia meglio rimanere prudenti, ma pronti a intervenire per adeguare tatticamente la posizione sul rischio
Il ciclo non ha ancora toccato il fondo e sono prevedibili ulteriori rallentamenti sia in Europa, sia negli USA.
L'Europa potrebbe risentirne in misura maggiore perché ha un'economia più aperta, e quindi Paesi come la Germania si ritrovano sotto pressione per via delle tensioni commerciali.
La debolezza sul fronte commerciale, unitamente ai consumi domestici fiacchi, potrebbero favorire il potenziale contagio dei rischi dal settore manifatturiero a quello dei consumi.

Tuttavia, non interpretiamo questo dato come l'inizio di una recessione.
Crediamo invece che nell'immediato futuro acquisteranno rilevanza due temi strettamente intrecciati tra di loro: l'incertezza riguardo ai movimenti dei tassi di interesse e l'ambiguità sulla direzionalità del mercato in un quadro di continuo peggioramento del contesto macro-economico.
Inoltre, da una prospettiva (geo)politica, la situazione è caratterizzata da luci e ombre - nuovo governo in Italia, segnali di una conclusione della saga della Brexit, impeachment del presidente USA Trump - che potenzialmente potrebbero ancora avere delle ripercussioni sul sentiment di mercato.
Pertanto adesso non è il momento di aumentare il rischio.
Preferiamo invece mantenere un atteggiamento prudente e flessibile perché potrebbero verificarsi dei rimbalzi.
Idee ad alta convinzione