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Editoriale
Caro Juncker, hai fatto un'altra gaffe
Le frasi che ha pronunciato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, rivelano quanto le istituzioni considerino poco il nostro Paese. "Sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd. Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia". Al netto di chiedergli se questo signore ha la sfera di cristallo, gioverebbe ricordargli che, per esempio, dopo il giugno 2010 in Belgio ci sono stati 541 giorni senza un esecutivo, con un +2% di Pil (oggi all'1,9%). In Spagna lo stesso Pil è cresciuto del 3,1%, dopo le elezioni del 2015 e che hanno visto Rajoy riuscire a formare un governo solo dopo due anni (il Pil è ancora al +3,1%). E in Olanda, dopo le elezioni di marzo, non è ancora stato varato un esecutivo, ma in cambio il Pil è schizzato a un +3,1% a dicembre. La stessa Germania è di fatto senza un vero governo dalle elezioni di ottobre, ma questo non pare proprio che la cosa abbia messo in crisi il Paese.
Quindi, perché da noi dovrebbe essere diverso? Perchè serve aver l'Italia sempre sotto scacco o col solito cartello "Svendesi" al collo?
E se invece fosse l'occasione per riuscire a far ripartire l'Italia puntando su progetti specifici e concreti che inducano una crescita?
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