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07/03/2018

economia

Che cosa potrebbe essere più importante della Brexit per le azioni del Regno Unito?

Morton (Franklin AM): saremmo imprudenti se ignorassimo altri fattori macroeconomici in gioco, inclusa la politica monetaria, che potrebbero esercitare un impatto ancora più significativo

Sebbene al momento possa essere percepita come un grosso problema, riteniamo che la Brexit dovrebbe rappresentare un semplice contrattempo per le prospettive economiche di lungo termine del paese e che non sia destinata a definire il Regno Unito nei prossimi 5-10 anni.
A nostro giudizio, sviluppi macroeconomici più generali, come ad esempio il cambiamento della politica monetaria nel Regno Unito e in tutto il mondo, rivestono un'importanza maggiore.

Influenze globali

Dopo un lungo periodo di ristagno che ha fatto seguito alla crisi finanziaria globale (GFC) del 2007-2009, la crescita sembra finalmente in ripresa in tutto il mondo e si prevede che nel 2018 salirà al 3,1%.
In queste circostanze, considerando anche l'occupazione quasi totale in parecchie economie primarie, di norma ci aspetteremmo un incremento dei salari, che sarebbe a sua volta tradizionalmente destinato a contribuire a un aumento dell'inflazione.
Qualora in UK l'inflazione cominciasse a salire in misura significativa, ci aspetteremmo un aumento dei tassi da parte della Bank of England (BoE), volto a limitare le pressioni inflazionistiche.


Sulle azioni britanniche potrebbero incidere anche fattori internazionali. La decisione della Federal Reserve (Fed) di non modificare le proprie prospettive per i tassi nel 2018, che prevedono tre rialzi dei tassi d'interesse, ha provocato un calo e un indebolimento del dollaro statunitense rispetto alle principali valute. Queste prospettive prudenti potrebbero gravare sugli utili delle società britanniche a media e ad alta capitalizzazione i cui utili sono generati all'estero in dollari statunitensi.

Alcuni titoli britannici sono ancora forti nonostante la Brexit

Nell'anno e mezzo trascorso dopo il voto con cui il Regno Unito ha deciso di lasciare l'UE, i mercati azionari del paese si sono dimostrati più esuberanti di quanto avessero previsto molti osservatori.
I propulsori di tale dinamica stabile comprendono la resilienza di alcune società esportatrici e i prezzi interessanti di talune azioni denominate in sterline di multinazionali quotate a Londra.
Molte di queste società ad alta capitalizzazione sono già esperte nella gestione delle complessità degli accordi commerciali tra paesi diversi.



L'aumento dei tassi comporta un rischio decisamente maggiore della Brexit

Malgrado tutte le preoccupazioni per la Brexit, riteniamo che la possibilità di aumenti dei tassi d'interesse potrebbe costituire in effetti un rischio di medio termine più elevato per le azioni britanniche.
Alcuni investitori potrebbero ritenere che l'aumento dei tassi d'interesse e il conseguente incremento dei rendimenti obbligazionari siano un segnale di fiducia nell'economia. Un contesto di aumento dei tassi ha tuttavia implicazioni per altre asset class.
In un mercato abituato a tassi d'interesse estremamente bassi, sono da prevedere degli adeguamenti a mano a mano che i tassi d'interesse si normalizzano. Riteniamo che alzare i tassi per arginare l'inflazione possa frenare la propensione degli investitori per i titoli quotati nel Regno Unito, soprattutto per quelli che già consideriamo sopravvalutati. Di conseguenza, alcuni di questi titoli potrebbero diventare meno interessanti con il passare del tempo. Un irrigidimento delle condizioni del credito dovuto a tassi d'interesse più elevati potrebbe limitare i potenziali utili ed eroderei flussi di cassa delle società.



In particolare, l'aumento dei tassi d'interesse potrebbe in qualche misura comprimere i guadagni che abbiamo osservato nelle azioni britanniche cosiddette bond-proxy, vale a dire azioni di società operanti nei settori dei servizi di pubblica utilità, beni di prima necessità, farmaceutico e immobiliare. Queste società offrono tradizionalmente una crescita bassa ma stabile, dividendi costanti e volatilità limitata. Queste sono tutte qualità interessanti per gli investitori in un contesto di bassi tassi d'interesse, ma potrebbero diventare meno attraenti qualora i tassi d'interesse dovessero cominciare a salire.
Un aumento incrementale dei tassi d'interesse potrebbe avere un impatto anche sulle società britanniche di minori dimensioni. La disponibilità di credito a basso costo potrebbe diminuire e l'aumento degli interessi sui prestiti esistenti potrebbe a sua volta diluire gli utili societari.
In un quadro economico in via di miglioramento, queste tipologie di titoli potrebbero diventare meno interessanti a fronte della concorrenza di altre asset class, come ad esempio le obbligazioni.
Nonostante tutta l'attenzione dedicata alla Brexit, saremmo imprudenti se ignorassimo altri fattori macroeconomici in gioco, inclusa la politica monetaria, che a nostro giudizio potrebbero esercitare un impatto ancora più significativo sui mercati azionari del Regno Unito.




Colin Morton, Vice President, Portfolio Manager UK Equity Team Franklin Local Asset Management


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