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Editoriale
Il rimbalzo c'è ma non si dice
Disoccupazione in calo e in aumento gli occupati. L'export che ancora tira piuttosto bene. Siamo a livello di produzione industriale il Paese con i dati migliori dell'eurozona. L'inflazione dà timidi segnali di risveglio. S&P che non ci degrada (come invece da molti annunciato). Sale persino il Pil, che doveva crollare e invece siamo fuori dalla recessione. Non sono più singoli dati ma una piccola e significativa tendenza. Nulla di cui esaltarsi, ma il rimbalzo c'è.
Eppure le opposizioni, sindacati e Confindustria sono in piazza, sui media e sui social a denunciare il governo che ci porta alla catastrofe con scelte economico-finanziarie da dilettanti. Ora, d'accordo la dialettica politica, la campagna elettorale, tutto quello che si vuole, ma la malafede no. Possiamo capire i politici, persino gli esperti d'area, ma i media no. Se le decisioni prese dal governo gialloverde sortiscono qualche effetto positivo, va riconosciuto. Peraltro, chi ha governato dal 2011 in poi ha potuto sfruttare una congiuntura globale favorevole, cosa che in questo momento non è. Tutta l'eurozona arranca. D'accordo che si può sempre fare di più, ma i risultati di cui si vedono i dati (non semplici opinioni) indicano che facendo le cose diversamente da chi ha governato precedentemente questo esecutivo sta portando a casa risultati. Magari piccoli, ma sicuramente migliori di quelli ottenuti dagli "esperti" che ogni giorno annunciano catastrofi dai media.
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