Editoriale -
Tutti invitati al gran bail-in di corte
Da pochi giorni è entrata in vigore la normativa sui salvataggi bancari, sempre nel nome del ''ce lo chiede l'Europa'' e con il plauso dei media.
Dopo la questione di Banca Etruria e sorelle, con l'arrivo del bail-in, si riduce definitivamente il margine di manovra del governo italiano in caso di difficoltà degli istituti bancari.
In molti hanno detto e scritto che i depositi dei correntisti fino a 100mila euro sarebbero comunque al riparo da un eventuale ''prelievo'', per tranquillizzare la gente. Invece non è nè vero nè scontato.
La nostra Banca d'Italia non può emettere garanzie di quel tipo (non stampa moneta) e il fondo interbancario è già ridotto al lumicino, poichè non era quello lo scopo per cui era stato creato. Il vero prestatore di garanzie sarebbe la BCE, ma chiederne l'aiuto equivarrebbe a mettersi la Troika in casa, e gli esempi di Grecia, Spagna e Portogallo sembrano aver portato più a una cessione di sovranità (con asset vari e libertà svendute), che a reali passi in avanti. Ormai dovrebbero averlo capito tutti.
Comunque, ormai è fatta, la norma è in vigore.
Il 2016 ci aspetta (ed è pure bisestile).
Claudio Gandolfo
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