Editoriale - La storia la raccontano vincitori
I libri di storia li scrivono sempre i vincitori e qualche volta (molto dopo) i perdenti sopravvissuti. Così come i giornali. Ogni nazione ha i suoi testi, che rispecchiano il punto di vista di chi è al potere. E' sempre istruttivo, per esempio, leggere di Waterloo e conseguente pace, raccontata nei libri di scuola francesi e tedeschi. Così del trattato di Versailles e degli armistizi dopo la I e la II guerra mondiale.
Sono passati secoli, ma l'Europa è ancora ferma lì, a ripicche tra Paesi e vessazioni di centinaia di anni fa. Che dalla caduta dell'impero romano ai giorni nostri la Germania abbia sempre cercato, in momenti diversi, di egemonizzare l'Europa è un dato di fatto. Certo, anche Francia e Spagna hanno avuto qualche volta la stessa volontà, ma mai con la pervicacia dei tedeschi, che ciclicamente tentano di mettere in atto il loro piano. Questa volte niente truppe o mezzi blindati, e dagli aerei cadono solo bombe finanziare, molto più letali di quelle reali.
E se si parla di IV Reich che avanza, qualche teutonico se la prende e straparla, mentre qualcun'altro gli ricorda la storia ( http://bit.ly/1GsllUf ) e la loro indole, che ha prodotto secoli di guerre e corruzione. Con l'euro (e l'UE) ci sono quasi riusciti ad espandere la loro egemonia sul continente.
Doveva essere l'arma finale: la più pacifica, la più subdola, la più letale. Addirittura accettata con entusiasmo dai popoli, grazie al gran lavoro di politici e media ''amici''.
Avevano convinto quasi tutti. Non la Gran Bretagna, che di Francia e Germania non si è mai fidata completamente.
Ora che con la Grecia (ma anche con l'Italia) l'euro si e' dimostrato per quello che è - una gabbia fatta solo e unicamente di austerità infinita e perdita di sovranità - in molti stanno aprendo gli occhi sulla realtà. Anche in Germania, dove i media hanno raccontato e raccontano una situazione molto diversa, sia interna che fuori dai loro confini. Ma anche lì qualcosa sta cambiando ( http://bit.ly/1CRznUp ). E anche i tedeschi cominciano ad avere più di qualche dubbio su come la realtà gli è stata presentata in questi anni.
Claudio Gandolfo
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