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29/07/2015

economia

EUR-USD verso la parita' entro pochi mesi

Hardy (Saxo Bank): tra i fattori chiave il quantitative easing della BCE, con indebolimento dell'euro, e l'accordo sulla tassazione dei profitti esteri delle multinazionali americane

Il passaggio del piano di salvataggio in Grecia dovrebbe contribuire a liberare una nuova ondata di vendite su EUR-USD. Dopo che le recenti vicende in Grecia hanno allontanato i venditori, potrebbe presentarsi un rinnovato entusiasmo per la vendita dell'Euro.
L'attuale iniezione di liquidità da parte di una Banca Centrale Europea molto accomodante, evidenzierà l´esistente divergenza nelle politiche monetarie della BCE rispetto al vigoroso percorso della Fed americana verso la crescita dei propri tassi di interesse. Nel frattempo, supponiamo che l'economia statunitense continui ad andare sufficientemente forte da mostrare il suo primo rialzo dei tassi all'incontro del FOMC di dicembre, o a quello di ottobre.
Allo stesso tempo, un ulteriore fattore positivo per il Dollaro US potrebbe essere rappresentato da un singolare accordo bipartisan sulla tassazione dei profitti esteri delle multinazionali americane, che causerebbe un'ondata di flussi di rimpatrio. La combinazione della debolezza dell'Euro con un Dollaro resuscitato potrebbe portare l´EUR-USD a scambiare alla parità e oltre nel corso dei prossimi quattro/sei mesi.



La situazione in Grecia non è risolta

Il parlamento greco ha votato a larga maggioranza il piano di salvataggio e l'attenzione si sposta ora sulla concessione temporanea di liquidità per rimettere in moto l'economia greca e il sistema finanziario, che reca nuove sollecitazioni all'interno del quadro al cui interno i parlamenti europei (Germania in primis) avranno votato sull'accordo.
Da qui, un punto interessante è che il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che l'indebitamento della Grecia è insostenibile, il che in teoria renderà impraticabile ogni ulteriore aiuto.
Allo stesso tempo, la turbolenza politica in Grecia è tutt'altro che finita, dal momento che le divisioni interne di Syriza su questo accordo renderanno ardua la capacità di governo di Tsipras. Mentre un eventuale futura Grexit non si può escludere, se la Grecia non provvederà ad alleggerire in modo più profondo la propria posizione debitoria lungo il percorso. Il senso di sollievo permetterà agli investitori europei di cercare ancora una volta opportunità di investimento a elevato rendimento all'estero e incoraggerà nuove operazioni di carry trade dove l'Euro verrà utilizzato quale valuta di finanziamento.



Le mosse della Fed

Negli Stati Uniti, mentre l'US Sales Report per giugno è stato estremamente deludente, la presidente della Fed, Janet Yellen, ha parlato di fronte al Congresso ed ha largamente soddisfatto le nostre aspettative, dal momento che ha saputo mantenere un tono ottimista e confermare le attese circa un rialzo dei tassi nell'anno in corso se i dati in arrivo saranno favorevoli. Il mercato sembra fortemente scettico su questo, rispetto alla previsione "di pancia" della Yellen, dal momento che le aspettative circa i tassi difficilmente si muoveranno sulla scia delle sue dichiarazioni, nonostante la corsa dell'USD.
Forse il mercato si fida solo dei dati in arrivo piuttosto che degli orientamenti della Fed. La Yellen ha provato a mettere l'accento sul fatto che la tempistica del rialzo dei tassi è di gran lunga meno importante rispetto al graduale rialzo degli stessi, mentre il mercato mostrerà segni sicuri di sorpresa e necessiterà di recuperare il ritardo se i dati dei cicli economici di luglio e agosto prenderanno quota, in particolare se la crescita delle entrate otterrà un'accelerazione e se il tasso di disoccupazione arriverà vicino al 5%.



Dopo tutto, il dato sul tasso di disoccupazione di giugno ha sorpreso in positivo, scendendo dal 5,5% di maggio al 5,3% e la Fed ha inoltre rivisto le sue previsioni sulla disoccupazione per la fine del 2015 in una fascia tra 5,2% e 5,3%. Pertanto siamo già arrivati all´obiettivo desiderato con 6 mesi di anticipo.

Il nodo dei profitti aziendali all'estero

Ci sono alcuni dati da segnalare per la fine della settimana, e il mercato sarà dominato dalle attuali sensazioni finché non vedremo le dichiarazioni sulla politica monetaria del FOMC il 29 luglio e successivamente i dati chiave US per luglio la settimana seguente.
Un aspetto importante per il Dollaro US, e che potrebbe avere impatti rilevanti, è il rientro dall´estero dei profitti aziendali. Un capitale di oltre 2 miliardi di Dollari USA è all'estero a causa del regime fiscale statunitense che vorrebbe tassare le già tassate rendite straniere e ciò significherebbe che tali rendite non sarebbero rimpatriate, a meno che non intervengano speciali incentivi fiscali che convincano le aziende a riportare a casa il denaro.
Ora sembra che un accordo bipartisan del Congresso possa portare a stabilire un tasso per le rendite "rimpatriate" permanentemente e significativamente più basso.


Ciò potrà essere sicuramente ancora più di impulso per il biglietto verde e per la politica monetaria decisa dalla Federal Reserve. Coloro che sono nel mercato da un po' di tempo dovrebbero ricordare l'Homeland Investment Act del 2005, che ha sostenuto il dollaro per l'intero anno con enormi flussi di rimpatrio.

John Hardy, Head of FX Strategy di Saxo Bank

 


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