La famiglia Cotarella e l'intreccio magico tra Tuscia, vino e tre generazioni - Vinitor Sapiens
Cotarella (Cantina Cotarella): l'azienda, fondata nel 1979, produce 1,2 milioni di bottiglie; le sorelle Dominga, Marta ed Enrica guidano un'impresa radicata in Umbria, Lazio e Toscana
Mi sia permessa una premessa. Famiglia Cotarella, di cui leggerete a breve la storia, le protagoniste e i suoi incredibili prodotti, poggia ben salde le sue radici in un territorio unico, con reperti storici, paesaggi mozzafiato e tradizioni che lo rendono a me assai caro. Siamo nella Tuscia, nome con il quale si chiamava l'Etruria. Come ci ricorda la Treccani, parliamo della parte nord-occidentale dell'attuale Lazio, delimitata dal confine toscano, dal medio e basso corso del Tevere, e dal Tirreno. Orvieto, Tuscania, Tarquinia, Sutri?4 nomi che da soli fanno capire dell'importanza della tradizione, della cultura, dell'arte e della bellezza.
E' da qui che inizia la nostra storia. Cotarella è una Famiglia che conta tre generazioni nel mondo del vino e che vede oggi al centro del suo successo il forte legame fra le sorelle Dominga, Marta ed Enrica. Un fantastico mix di connessione, capacità di tenere insieme ed unite le persone. L'Azienda viene fondata nel 1979 a Montefiascone dai fratelli Riccardo e Renzo: due enologi, profondamente radicati in questa terra, e molto conosciuti.
"Uno dei primi obiettivi dell'impresa fu quello di recuperare gli antichi vitigni della zona. Il territorio, infatti, aveva goduto nei secoli addietro di una fama che gli derivava dalle produzioni di vini straordinari, esclusivi delle mense papali e dell'antica nobiltà ma, da innumerevoli decenni, versava in una preoccupante situazione di abbandono" ci racconta Enrica Cotarella. Iniziano anni di ricerche e di selezioni con lo scopo di isolare antichi cloni, ormai considerati estinti, e delicate microvarietà, ma d'ineguagliabile valore aromatico e organolettico, che nei vigneti specializzati degli anni Sessanta erano quasi del tutto scomparse.
"Accanto a questa operazione di recupero, si cercò di identificare le aree viticole dove l'esposizione e la particolarità dei terreni potessero garantire vini di altissima qualità. Qui erano sopravvissute le più antiche e rare varietà locali a bacca bianca, tra cui il *Rossetto che, come da studi sul DNA effettuati dal Prof. Attilio Scienza, deriva dalla famiglia delle uve Greco"* aggiunge **Enrica. Contemporaneamente fu realizzata una cantina moderna dove l'impiego delle ultime tecnologie per la fermentazione permettevano di esaltare il patrimonio aromatico e gustativo delle uve locali.
Oggi le attività vitivinicole di Cantina Cotarella sono dislocate su tre territori: Umbria, alto Lazio e Toscana.
L'Azienda Agricola Le Macioche, nella zona del Brunello, presenta terreni diversi fra loro, con un clima è mediterraneo con delle connotazioni continentali data la posizione intermedia tra il mare e le montagne dell'Appennino Centrale. Qui si produce il Sangiovese Grosso.
In Umbria, nella zona della provincia ternana più interessata dalla viticoltura, nel punto d'incontro del torrente Paglia con il fiume Tevere. L'alta valle del Tevere, grazie alla sua caratteristica posizione, alla morfologia territoriale si presta alla produzione di vini di qualità. L'areale offre una significativa varietà di microclimi e costituisce nel suo complesso un ambiente idoneo per una viticoltura ricca e di alto livello. L'area è caratterizzata da inverni molto freddi ed estati molto calde, parzialmente mitigate dalla presenza del Lago di Corbara, poco distante dalla tenuta umbra. Zona d'elezione per vitigni quali il Vermentino, Verdicchio, Chardonnay, i CAB Sauvignon e Franc, Pinot Nero e Merlot, Grechetto, Pinot Bianco.
Nel (Lazio) dove i terreni sono vocati alla produzione di vitigni quali Rossetto, Viognier, Chardonnay, Merlot e Syrah.
I suoli fertili ricoperti da vigneti degradano dolcemente dall'orlo della caldera verso la valle del Tevere e verso la pianura di Viterbo. Un particolare micro clima è rappresentato dall'ampia conca circolare aperta verso il lago di Bolsena. Siamo in un territorio che ha mantenuto salde le sue tradizioni viticole, che hanno consentito la conservazione di alcuni vigneti storici con il tutore vivo, l'acero, di ispirazione etrusca, e quelle enologiche con la coltivazione pressoché esclusiva di vitigni antichi, quali il Procanico, un ecotipo locale di Trebbiano toscano, la Malvasia lunga ed il Trebbiano giallo. Presente in zona anche il vitigno autoctono laziale Rossetto appartenente alla eterogenea famiglia delle uve Greco e il Ferentano, vino che esprime appieno la potenzialità e la ricchezza di queste uve.
Complessivamente 180 ettari vitati, dai quali si ricavano oggi 1,2 milioni di bottiglie che per il 55% sono vendute in Italia, attraverso il canale Horeca e il restante 45% all'estero. Principali mercati di sbocco sono gli Stati Uniti, il nord Europa e Svizzera, Asia, Giappone e Cina. Circa 20 le etichette prodotte complessivamente, che esprimono tutte nomi, storie e aneddoti strettamente collegate al vino e al territorio. "Noi tutte siamo profondamente imbevute di un legame molto stretto. Vino è per noi casa, famiglia, comunità" ricorda Enrica parlando di sé e delle sorelle. Dominga, agronoma, con il marito Pier Paolo Chiasso, enologo, Marta che si occupa dell'amministrazione ed Enrica cui fa capo l'attività di marketing e comunicazione.
Il vino è chiaramente il core business ma la sensibilità della famiglia e l'attenzione verso gli altri e la comunità ha portato a promuovere alcuni progetti significativi che ruotano anch'essi inforno al vino. Dal 2017 è stata promossa Intrecci, una Accademia di Alta Formazione di Sala che accoglie nel Campus 20 studenti ogni anno che oltre alla parte teorica (compreso l'insegnamento di 3 lingue e corsi di psicologia del cliente) effettuano stage presso i principali ristoranti stellati di tutto il mondo, compresa hotellerie.
Nel 2018 nasce Fattoria Tellus, fattoria didattica all'aperto e nel 2021, sempre per volontà della Famiglia Cotarella, vede la luce la Fondazione Cotarella, naturale evoluzione di un impegno imprenditoriale radicato nel territorio e nei valori della trasparenza, dell'educazione e della cura. La missione è affiancare e sostenere le persone, e in particolare i giovani, nella prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA), per generare un impatto duraturo attraverso progetti che uniscono educazione, inclusione e attenzione all'ambiente. A sostegno di questa attività concorrono non solo donazioni ma anche parte del ricavato dalle vendite di Tellus Syrah, vino nato nel 2009.
Tra i vini bandiera della Famiglia Cotarella meritano una menzione Trentanni, Rosso dell'Umbria dedicato al 30° Anniversario dell'Azienda Vinicola e Soente, bianco laziale nato dall'incontro tra Viognier e vitigni sperimentali, tutti nati nel 2011. A questi vanno senz'altro aggiunti il Montiano, il vino più iconico, una selezione di Merlot, Sorelle, un rosato di merlot, suggello del forte legame che le unisce, Verdeluce, un bianco umbro e Ogrà, dedicato alla nonna paterna Maria Grazia, nato nel 2013, dopo un viaggio nella Valle del Rodano che ha scaturito una grande passione per una delle varietà più rappresentative di quest'area, il Syrah.
Guardando al futuro, ma restando ben fermi nelle tradizioni del territorio, lo sviluppo delle diverse attività legate alla vigna dovrà avvenire nel rispetto dell'ambiente e delle proprie vocazioni. "Abbiamo la fortuna di vivere e lavorare in un incrocio di territori unici al mondo. Ne comprendiamo a pieno il valore e la potenziualità. Il nostro impegno è per preservare e far conoscere ad un pubblico sempre più ampio il frutto del nostro lavoro" conclude Erica.
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione
