Edilizia, il 2026 è l'anno della svolta: l'integrazione digitale diventa disciplina
PlanRadar: la nostra ricerca indica che il settore delle costruzioni passerà dall'adozione all'integrazione strutturale del digitale nei processi operativi
Il settore delle costruzioni si prepara a un cambiamento operativo fondamentale entro il 2026. Dopo anni di sperimentazioni, le aziende edilizie si apprestano a passare dalla semplice adozione di strumenti digitali alla vera e propria disciplina digitale, integrando la tecnologia nei processi di lavoro quotidiano. Questa previsione emerge dalle analisi di PlanRadar, piattaforma specializzata in documentazione e reportistica, basate sull'esperienza di oltre 170.000 clienti globali.
Questa evoluzione è considerata cruciale per l'intero comparto, poiché rafforza un modello in cui la tecnologia non è solo un supporto, ma una garanzia di conformità e un motore di performance. Le aziende che adotteranno questa disciplina saranno in grado di ottimizzare l'efficienza dei progetti, ridurre i costosi rifacimenti e i ritardi non necessari, e valorizzare al meglio le risorse umane disponibili. Questo approccio genera un vantaggio competitivo essenziale in un contesto di alta volatilità dei mercati, forte pressione sui costi e normative ambientali e di sicurezza in continuo inasprimento.
In questo scenario, l'intelligenza artificiale (AI) sta consolidando il suo ruolo nell'infrastruttura operativa del settore. Le moderne piattaforme di costruzione sono già capaci di offrire benefici tangibili, come la generazione automatica di riepiloghi, la verifica della completezza documentale e la fornitura di insight immediati. Tuttavia, l'integrazione totale dell'automazione è ancora frenata dalla mancanza di dati strutturati. Senza input validati e procedure coerenti, il pieno potenziale dell'AI non può essere espresso.
L'attuale spinta verso la digitalizzazione è la risposta diretta a tre macro-tendenze che hanno caratterizzato la prima metà del decennio: la carenza di materiali causata dalla pandemia e dall'instabilità geopolitica; le riforme europee focalizzate sull'innalzamento degli standard di tracciabilità dei dati, sicurezza e responsabilità; e la significativa mancanza di manodopera qualificata.
La scarsità delle materie prime ha accentuato la discrepanza tra la crescente domanda abitativa e l'inaccessibilità degli immobili. I dati mostrano un aumento rilevante dei prezzi delle case nell'Unione Europea, cresciuti del 53% tra il 2015 e il primo trimestre del 2024. In Italia, sebbene la crescita decennale sia stata meno marcata (+16% secondo ISTAT), si sono registrati picchi eccezionali in alcune città, come Milano (+72%). Parallelamente, i costi di costruzione in Italia sono aumentati di oltre il 20% dalla pandemia, generando effetti a cascata sui mercati immobiliari.
Secondo la PlanRadar Housebuilders Survey, quasi l'80% delle imprese edili ha registrato un aumento delle spese operative, e oltre il 70% indica il costo dei materiali come la principale difficoltà. Nonostante queste sfide, la domanda si mantiene resiliente: il 75% degli operatori segnala un'attività stabile o in crescita, e più della metà prevede espansioni. Tale tenuta del mercato richiede un'urgente necessità di efficientare i processi.
In Italia, l'introduzione del Decreto-legge 31 ottobre 2025, n. 159 (Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile) ha introdotto incentivi per chi investe in sicurezza e ha rafforzato le verifiche sugli appalti e subappalti, in particolare attraverso la patente a crediti. Allo stesso tempo, sta crescendo il peso delle politiche ambientali: gli immobili consumano il 40% dell'energia globale e producono il 30% delle emissioni di CO2. Questa consapevolezza, unita alla percezione del mercato che vede la sostenibilità come fattore strategico di valore, spinge il comparto verso pratiche di misurazione e trasparenza basate sui criteri ESG.
Un ulteriore fattore critico è la mancanza di lavoratori qualificati, che si traduce in ritardi nella consegna dei progetti. Oltre il 30% degli appaltatori europei dichiara di non riuscire a completare i lavori per carenza di personale, con conseguente aumento dei costi e dilatazione dei tempi. L'investimento in soluzioni tecnologiche, come i software di gestione delle costruzioni, emerge come la soluzione principale per aumentare la redditività e l'efficienza, massimizzando l'impiego delle risorse disponibili.
