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26/02/2025

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Vini calabresi bio che fanno sognare: la storia di un'azienda secolare - Vinitor sapiens

Giglio Verga (Termine Grosso): valorizziamo territorio e vitigni autoctoni

L'Azienda Agricola Termine Grosso rappresenta l'eccellenza del biologico calabrese nel mondo del vino. Con radici che affondano nel 1600, la famiglia Verga ha una lunga tradizione nella coltivazione di cereali, cotone e nell'allevamento di bestiame in Calabria. La passione per i vini è stata tramandata da Fabrizio Giglio, padre di Antonio, che fu tra i soci fondatori della Cantina Sociale di Torre Melissa nel 1970.
La tenuta, situata tra Cutro e Roccabernarda nel Marchesato di Crotone, ha intrapreso la strada del biologico nel 1998, concentrandosi sulla coltivazione di vitigni autoctoni. Antonio Giglio Verga spiega: "Ci siamo subito dedicati a questa produzione, con l'obiettivo di valorizzare al meglio le caratteristiche dell'uva e del territorio, dando alla specifica caratteristica climatica del territorio un ruolo centrale nella maturazione dell'uva in vigna". La posizione strategica dei vigneti, tra il mar Ionio e il fiume Tacina, contribuisce a creare un microclima unico che si riflette direttamente nella qualità del vino.


Nel 2008, dopo un decennio di sperimentazioni, nasce la cantina nella sua forma attuale. Oggi, l'azienda è gestita da Antonio, sua moglie Patrizia (entrambi agronomi), e i loro figli Fabrizio e Maria Pia, supportati da un team che condivide la loro visione. "Il nostro impegno si divide nella cerealicoltura, zootecnia (bovini, ovini, caprini da latte) e, appunto, la viticoltura, ora concentrata nella contrada di Roccabernarda che dà il nome all'azienda 'Termine Grosso'", afferma Antonio.
La produzione vinicola si estende su circa 13 ettari, con una media annuale di 65.000 bottiglie. I vitigni coltivati includono varietà autoctone come Gaglioppo, Pecorello, Greco bianco e Malvasia, oltre a vitigni internazionali come il Merlot. Grazie alla collaborazione dell'enologo calabrese Giuseppe Liotti, l'azienda ha creato etichette di grande successo come il Calabria Don Fabrizio bio 2022, il Theorema rosè bio 2022 e il Calabria Bianco Donnanò bio 2020.


Il 65% della produzione è destinata al mercato italiano, mentre il resto viene esportato principalmente negli Stati Uniti e in Svizzera. "Siamo una realtà che complessivamente dà lavoro ad una ventina di persone, e vogliamo preservare la qualità e accuratezza nella produzione delle nostre bottiglie", sottolinea Antonio. L'obiettivo dell'azienda non è tanto l'aumento dei volumi produttivi, quanto la ricerca continua dell'evoluzione dei vini per offrire un'esperienza emozionale unica.
Una menzione speciale merita il Donnanò Calabria Bianco IGT biologico, un vino affinato in anfora e prodotto da un blend di greco bianco, pecorello, malvasia e zibibbo, dedicato da Antonio alla madre Eleonora.
L'Azienda Agricola Termine Grosso rappresenta un esempio virtuoso di come tradizione, innovazione e rispetto per il territorio possano coniugarsi per creare vini di eccellenza, portando i sapori e la cultura della Calabria nel mondo.

Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione



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