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02/08/2023

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Gestione delle patologie croniche tramite servizi digitali: Studio Qwince e Doxa Pharma

Gianmarco Troia (Qwince): capire gli sviluppi futuri permette di agevolare il rapporto medico-paziente

La gestione delle patologie croniche rappresenta una sfida significativa per i pazienti e gli operatori sanitari. Con lo sviluppo delle tecnologie digitali, sono emersi nuovi strumenti che potrebbero agevolare la gestione di queste patologie, garantendo una migliore qualità di vita ai pazienti. Lo studio "Sfide e opportunità nell'aderenza terapeutica dei pazienti cronici: l'apporto della tecnologia" condotto da Qwince in collaborazione con Doxa Pharma ha esplorato l'uso di servizi digitali da parte dei pazienti cronici, analizzando le abitudini di utilizzo della tecnologia, le principali patologie, l'aderenza terapeutica, l'impatto sulla qualità della vita e la comunicazione con gli operatori sanitari. I risultati offrono una panoramica approfondita su come le tecnologie digitali possano integrarsi nella gestione delle patologie croniche.
"La componente umana è molto rilevante - ha commentato Gianmarco Troia, Amministratore Delegato di Qwince -, perché il rapporto medico/paziente resta centrale, il digitale può essere solo uno strumento.

Ci sono stati molti cambiamenti legati alla pandemia, ma quello più rilevante è che è in atto un cambiamento culturale e di approccio e le aziende ospedaliere, ma non solo quelle, devono tenerne conto".

Profilo digitale dei pazienti cronici


"Lo studio ha rilevato che i pazienti cronici mostrano una buona predisposizione all'utilizzo di strumenti tecnologici", ha proseguito Troia. "Smartphone e computer risultano essere i dispositivi più diffusi, con una connessione quotidiana a Internet per il 88% dei pazienti".
Un dato significativo è la presenza di malati cronici con dispositivi di monitoraggio della salute connessi, come saturimetri e termometri, che risultano particolarmente utili per la gestione quotidiana della salute. La ricerca ha coinvolto pazienti di diverse fasce d'età, dimostrando che anche le persone più mature mostrano un'apertura all'utilizzo delle tecnologie digitali.

Le patologie croniche più comuni


Le patologie più diffuse tra i pazienti cronici sono l'ipertensione e l'ipercolesterolemia, seguite dai disturbi legati alla depressione e all'ansia.

Sorprendentemente, la depressione e l'ansia sono particolarmente accentuate tra i giovani, rappresentando il 33% tra i 30 e i 40 anni. Al contrario, l'ipertensione e l'ipercolesterolemia risultano più frequenti tra i pazienti maturi. La gestione di queste patologie richiede un approccio globale che tenga conto dell'impatto emotivo e della qualità della vita del paziente.



L'importanza dell'aderenza terapeutica


L'aderenza alla terapia è una componente fondamentale nella gestione delle patologie croniche. I pazienti intervistati mostrano un'alta aderenza alla terapia farmacologica, con il 55% che assume due o più farmaci. Tuttavia, è preoccupante che i pazienti tra i 30 e i 40 anni risultino meno aderenti alla terapia, con il 32% che ha dimenticato di assumere il farmaco negli ultimi 6 mesi. Per migliorare l'aderenza, molti pazienti adottano strategie come promemoria sul telefono o sfruttano piattaforme digitali.

La comunicazione con gli operatori sanitari


La comunicazione tra pazienti e operatori sanitari riveste un ruolo cruciale nella gestione delle patologie croniche.


Sebbene i canali digitali offrano una serie di opportunità, è importante sottolineare che non possono sostituire completamente la relazione medico-paziente tradizionale. I pazienti mostrano interesse verso una piattaforma digitale dedicata alla salute, che permetta loro di rimanere in contatto con il medico di riferimento, prenotare visite, farmaci e effettuare teleconsulti. Tuttavia, emerge la preoccupazione riguardo all'utilizzo improprio di app di messaggistica e la necessità di garantire la sicurezza dei dati medici.
"L'interazione fisica o digitale non è rilevante per i pazienti - ha proseguito Troia -, ma l'accessibilità è diversa. Il digitale è un ottimo strumento di supporto, ma non è per tutti. Vanno aiutati gli operatori sanitari a modificare il tipo di servizio che svolgono e servono figure nuove per riuscire a offrire la corretta assistenza. Non ci sono solo i pazienti, ma anche i caregiver, per esempio, che magari sono anche digitalmente evoluti".

La piattaforma "ideale" secondo i pazienti


Una piattaforma digitale integrata che offra servizi di supporto per i pazienti cronici risulta essere particolarmente apprezzata.


Il 75% dei pazienti ritiene che un tale servizio sia adatto alle loro necessità e utile per migliorare la qualità di vita. I servizi più richiesti includono la prenotazione di visite, la gestione dei referti e la possibilità di rimanere in contatto con i medici. Tali piattaforme digitali possono rappresentare una risorsa preziosa per la gestione più efficace delle patologie croniche.

Gli errori


"L'errore più grosso che si può fare in questo segmento di mercato - ha proseguito Troia - è ritenere che investendo in tecnologia si risolvano tutti i problemi e vengano abilitati i servizi, perché non è così. Le esigenze dei pazienti, le prestazioni, ricordare gli appuntamenti, spostarli e via di seguito non sono solo per i pazienti evoluti e c'è molto da fare per far conoscere queste opportunità. Il PNRR è una risorsa fantastica per le aziende della sanità, ma servono poi risorse per gestire i progetti, quindi personale preparato per far progredire i servizi e, banalmente, tenerli attivi. Non basta attivare delle procedure e le soluzioni, deve esserci un cambiamento all'interno delle strutture a livello di personale".




Medico/paziente: un rapporto difficile


"Una ricerca Osmed condotta sui medici e sui pazienti per giudicare il livello di soddisfazione - prosegue Troia - ha rilevato che i pazienti sono soddisfatti del rapporto con il medico per il 30%, quindi il 70% ha vissuto esperienze negative, mentre i medici pensano di aver soddisfatto i pazienti nel 70% dei casi, Questa percezione molto differente dimostra come ci siano ancora molti passi da compiere soprattutto a livello di comunicazione". Qwince realizza soluzioni di successo per le strutture sanitarie sta iniziando ad attrezzarsi per utilizzare l'intelligenza artificiale. "Abbiamo diversi progetti in corso - ha concluso Troia - ma sono tutti estremamente verticali. Quando pensiamo alla sanità, per esempio, pensiamo ai pazienti e ai foglietti informativi, i bugiardini, e sono complicati da leggere per chi non è esperto. Uno dei progetti che stiamo realizzando è un foglietto evoluto, più discorsivo e semplice. L'AI è utilissima, ma va utilizzata nella sanità su patologie verticali, dove si può attingere a poche fonti, molto qualificate e molto dettagliate.


Ma il futuro va in quella direzione".


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