Il New New Normal
Jack Neele (Robeco): mentre riflettiamo sui tre anni trascorsi dall'inizio della pandemia, è chiaro che le nostre vite sono state modificate in modo permanente
L'11 marzo 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il Covid-19 una pandemia globale e tutti noi siamo finiti in lockdown, in una forma o in un'altra. Nei tre anni successivi, le economie di tutto il mondo hanno in gran parte riaperto, ma be poche cose sono tornate esattamente come prima. Analizziamo quindi l'impatto che la pandemia ha avuto sul nostro modo di lavorare, vivere e trascorrere il tempo libero.
Come lavoriamo
Tre anni dopo che le restrizioni imposte dal Covid hanno costretto a casa tutti i lavoratori tranne quelli essenziali, ristoranti, negozi e scuole hanno in gran parte riaperto, mentre gli uffici rimangono semivuoti.
Prima della pandemia, secondo la Federal Reserve Bank di Dallas, solo l'8,2% dei dipendenti negli Stati Uniti lavorava da casa ogni giorno.
Nel 2022, il 49% dei dipendenti ha mantenuto un orario di lavoro ibrido, il 35% è tornato in ufficio a tempo pieno e il 17% ha continuato a lavorare completamente da remoto, secondo l'indagine globale sui lavoratori in ufficio di Slack, software di collaborazione aziendale.
Queste diverse modalità di lavoro hanno un impatto non solo sulla cultura aziendale, ma creano anche problemi di orario e di personale per i servizi connessi, dai bar ai trasporti pubblici.
Tuttavia, creare e mantenere la cultura aziendale può essere difficile senza incontrarsi di persona. Per facilitare la nuova realtà lavorativa flessibile e ibrida, le aziende non solo stanno ripensando alla quantità di spazio necessario per gli uffici, ma anche ai sistemi informatici. Nonostante i tre anni di lavoro remoto e ibrido, molte aziende stanno ancora cercando di recuperare il ritardo. Gli analisti di IDC prevedono che la spesa delle imprese per i sistemi "Future of Work" aumenterà del 18,8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1 miliardo di dollari nel 2023.
In effetti, mentre il mondo si è bloccato, i negozi, molti dei quali pre-pandemia non avevano una presenza sul web, si sono affrettati ad agevolare gli ordini online e gli chef stellati sono comparsi accanto ai ristoranti fast-food sulle app di consegna del cibo.
Di conseguenza, la crescita dei ricavi del settore dei software ha subito un'accelerazione; tuttavia, ma l'impennata recentemente si è attenuata.
Secondo IDC, dopo aver registrato un tasso di crescita annuale composto del 27% negli ultimi cinque anni, la crescita dei ricavi del servizio Software as a Service (SaaS) dovrebbe rallentare al 20% nei prossimi quattro anni. Tuttavia, anche se la decelerazione del servizio SaaS ha avuto ripercussioni negative sulle valutazioni, il settore continua a crescere più del doppio rispetto al settore dei software in generale e quasi il triplo rispetto al settore tecnologico nel suo complesso.
Come viviamo
Con le palestre chiuse e l'esercizio all'aperto spesso limitato, durante la pandemia i servizi di fitness online sono cresciuti. Anche dopo la pandemia, il segmento fitness non è tornato completamente alla normalità. Al contempo, molti servizi online continuano ad espandersi. L'anno scorso il servizio di fitness tracking Strava ha riferito che le attività di ciclismo e corsa indoor registrate su app come Peloton e Strava sono cresciute a un ritmo più veloce rispetto alle attività all'aperto.
Il tempo libero
Il futuro delle sale cinematografiche appare incerto.
Con la chiusura dei cinema nel 2020, gli incassi sono ovviamente crollati e da allora non si sono più ripresi del tutto. Il declino dell'affluenza nelle sale cinematografiche è iniziato ben prima della pandemia, con il miglioramento della tecnologia degli schermi piatti e l'aumento dei servizi di streaming, mentre i produttori di contenuti hanno spostato la propria attenzione dai film di successo alle serie televisive di simile produzione, come Game of Thrones e Stranger Things. Questi sviluppi hanno portato anche a un continuo declino della televisione via cavo, con un calo degli abbonati negli Stati Uniti da 100 milioni nel 2012 a 70 milioni nel 2022.
Il settore dei viaggi e dell'ospitalità è un altro settore che si è ripreso con l'allentamento delle restrizioni, ma rimane ancora al di sotto del trend pre-pandemia. Secondo le Nazioni Unite, nel 2022 il turismo globale raggiungerà il 63% dei livelli registrati nel 2019, con l'Europa che avrà un recupero del 79% e le Americhe del 65%. Con la prolungata chiusura delle frontiere da parte della Cina, il traffico turistico nella regione Asia-Pacifico nel 2022 raggiungerà solo il 23% dei livelli del 2019.
Secondo l'International Air Transport Association (IATA), nel 2022 il traffico aereo passeggeri, misurato in termini di passeggeri-chilometro (RPK), raggiungerà l'80% dei livelli del 2019 sui voli nazionali e il 75% sui voli internazionali. I ristoranti e gli hotel hanno registrato la ripresa maggiore. In particolare, i consumatori sembrano più interessati a esperienze fuori dai soliti circuiti, con il mercato di alloggi alternativi Airbnb che registra notti prenotate nel 2022 superiori del 120% rispetto ai livelli del 2019.
Mentre riflettiamo sui tre anni trascorsi dall'inizio della pandemia, è chiaro che le nostre vite sono state modificate in modo permanente: il modo in cui lavoriamo, viviamo e giochiamo si è trasformato con l'adozione del lavoro a distanza, dell'eCommerce e l'aumento dei servizi di fitness online, ad esempio. Mentre alcuni settori hanno mostrato segni di ripresa, altri sono stati rimodellati; la resilienza e l'adattabilità di individui e aziende sono state messe alla prova e continueranno a plasmare la nuova normalità negli anni a venire.
Jack Neele, Portfolio Manager della strategia Robeco Global Consumer Trends Equities di Robeco
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