La priorità di HR, lavoratori e C-Suite è assicurare un ambiente di lavoro equo e inclusivo
Marco Valerio Morelli (Mercer): le imprese più innovative stanno ridefinendo il patto con i propri dipendenti, sia assumendo un ruolo decisivo per il benessere della società , sia garantendo sostenibilità e produttività per la propria organizzazione
Instabilità geopolitica ed economica, spinta inflazionistica e un mercato del lavoro rigido continuano a generare un impatto profondo nell'agenda degli HR italiani.
La priorità più importante per gli HR italiani, che nella scorsa edizione del 2021 era la scelta di strategie in grado di aumentare l'agilità , passa decisamente all'avvio di progetti di inclusione, diversità e equità .

"Siamo in una fase che ci offre grandi opportunità per fare tesoro degli strumenti adottati durante la pandemia per lo sviluppo di un modello empatico dell'organizzazione: possiamo oggi modellare una nuova alleanza con i lavoratori basata sostenibilità , resilienza e capacità adattiva" ha dichiarato Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato di Mercer Italia.
"Le organizzazioni più innovative stanno ridefinendo il patto con i propri dipendenti, sia assumendo un ruolo decisivo per il benessere della società , sia garantendo sostenibilità e produttività per la propria organizzazione".
Le aziende che la ricerca Global Talent Trends definisce "Relatable", cioè sostenibili e riconosciute dai propri dipendenti nella propria identità , missione e purpose, hanno cinque elementi in comune: sono costantemente orientate allo scopo di rimanere rilevanti, cercano nuovi modi di lavorare in partnership dentro la propria organizzazione, garantiscono un programma di total wellbeing misurabile nel tempo e continuano a costruire per rimanere attrattivi per i propri dipendenti e per quelli che verranno nel futuro, nonché sanno accumulare e aumentare l'energia collettiva per guidare il cambiamento.
Reset for relevance: il trend nelle aziende italiane
Lo studio rivela che i maggiori effetti positivi sono stati ottenuti in Italia da tre principali attività ESG: l'incorporazione di obiettivi ESG nelle scorecard aziendali, l'orientamento costante della propria trasformazione organizzativa in ottica ESG e l'identificazione di una purpose chiaramente ESG oriented.
Ma ci sono luci e ombre.
Tra le buone pratiche più citate, l'82% delle aziende italiane dichiara di essere in grado di fornire uno standard minimo di copertura sanitaria a tutti i dipendenti in ogni sede.
In termini di flessibilità , il 74% degli intervistati dichiara di offrire opzioni di lavoro flessibile, ma il 76% non prevede di garantire assicurazioni ai lavoratori non dipendenti (gig workers).
Il 38% ha dichiarato inoltre di non prevedere azioni che garantiscano che la forza lavoro abbia skill che siano congruenti con quanto richiesto dal mercato, meno della metà (47%) intende offrire l'accesso a opportunità di upskilling e reskilling a tutti i lavoratori.