Per l'Italia sarà un anno in chiaroscuro
Paolo Pizzoli (ING): il 2023 sarà per l'economia italiana un anno di crescita debole, in cui questa rimarrà vulnerabile agli sviluppi dell'inflazione
ING prevede una partenza lenta dell'economia italiana, con una possibile piccola contrazione del PIL nel primo trimestre, a cui seguirà una ripresa molto graduale nel resto dell'anno.
Questo profilo di evoluzione del PIL dovrebbe portare a una crescita media del PIL dello 0,5% nel 2023.
L'evoluzione dell'inflazione
A determinare il profilo di crescita contribuirà in modo molto rilevante l'evoluzione dell'inflazione.
Su questo fronte, almeno nei primi mesi dell'anno, potremmo avere un andamento divergente fra le diverse componenti, quella energetica e quella sottostante (la cosiddetta inflazione core).

Se la prima beneficerà della recente dinamica favorevole dei prezzi del gas (scesi del 60% nel corso dell'ultimo mese), la seconda verosimilmente rifletterà il completamento della trasmissione delle passate pressioni dei prezzi dell'energia sul resto del paniere.
L'effetto netto dovrebbe essere un rallentamento graduale dell'indice aggregato (che avrebbe già raggiunto il suo picco in novembre), che potrebbe temporaneamente arrestarsi nell'ultima parte dell'anno se i prezzi del gas dovessero accelerare di nuovo all'avvicinarsi della nuova stagione invernale.
I fattori che spingeranno la crescita della domanda
Ma quali saranno i motori della crescita dal lato della domanda? Verosimilmente ancora i consumi delle famiglie e gli investimenti, sia pure in un contesto di rallentamento per entrambi.