I driver che guideranno i mercati globali
Alexandre Narboni (Comgest): in condizioni economiche più sfavorevoli, il mercato inizierà a concentrarsi di meno sui tassi d'interesse e di più sulla qualità, sulla resilienza degli utili e sulla visibilità della crescita
Il 2022 sarà ricordato come un anno difficile per i mercati finanziari.
La maggior parte delle asset class ha chiuso in perdita e i titoli growth hanno sofferto in modo particolare.
Le società a crescita elevata hanno raggiunto valutazioni estreme a fine 2021, sostenute da un contesto di bassa crescita e dalla convinzione che i tassi d'interesse dei mercati sviluppati sarebbero rimasti bassi "per sempre".

Ma le problematiche causate dalla pandemia che hanno interessato i mercati del lavoro, le catene di approvvigionamento e i mercati delle materie prime, e a cui è seguita la guerra in Ucraina, hanno messo fine al contesto di bassa inflazione, spezzando il paradigma in cui gli investitori hanno vissuto per decenni.
Nonostante i conseguenti cali delle valutazioni, siamo stati complessivamente soddisfatti del livello di crescita e resilienza degli utili delle società presenti nel portafoglio. Il nuovo farmaco di Eli Lilly per la cura del diabete, Mounjaro, lanciato a metà anno, ha avuto un ottimo esordio.
Inoltre, grazie ai notevoli risultati nella riduzione del peso ottenuti nella sperimentazione clinica, il farmaco è ben posizionato per essere approvato anche per il trattamento dell'obesità.
Questa malattia colpisce oltre 650 milioni di persone in tutto il mondo e si prevede che diventerà un mercato enorme nei prossimi dieci anni.