Il caro energia mette in crisi i mercati all'ingrosso ittico e ortofrutticolo
Fabio M. Pallottini (Italmercati): dobbiamo rimboccarci le maniche per superare definitivamente gli ostacoli.
Questo ci permetterà nel lungo periodo di lavorare per non interrompere il percorso di trasformazione per rendere la filiera efficiente e digitalizzata
Il caro energia continua a impattare sulla filiera dei mercati all'ingrosso in Italia e a scoraggiare i 2.500 operatori attivi nel settore ittico e ortofrutticolo.
L'83% nel caso dei mercati ittici, l?87% nel caso dell'ortofrutticolo sostengono infatti di aver subìto importanti conseguenze in seguito all'impennata dei prezzi delle forniture energetiche.

Sono questi alcuni dei dati che emergono dall'Osservatorio di Italmercati, la rete che riunisce i più importanti mercati all'ingrosso del Paese.
L'indagine scatta una fotografia in chiaroscuro della situazione attuale del settore in Italia rispetto al 2022 e al periodo pre-pandemia.
Tanti i fenomeni che hanno influenzato l'andamento del business negli ultimi anni come il conflitto in Ucraina, l'aumento dei prezzi delle materie prime e del gasolio, il caro energia e non da ultimo la maggiore presenza di eventi climatici estremi. In questo caso, a risentire maggiormente dell'effetto dei cambiamenti climatici sono gli operatori dei mercati agroalimentari rispetto a quelli dell'ittico: il 33% degli operatori dell'agroalimentare risultano molto preoccupati dell'impatto contro il 16% dell'ittico.