Come la gestione dei dati ESG può aiutare le banche e l'erogazione del credito
Marco Licchelli (GFT): offriamo alle banche una soluzione per supportare (ed educare) la propria clientela, in modo da affiancare ai Questionari Qualitativi, anche uno strumento che permetta la valutazione e l'attestazione dell'aderenza alle tematiche ESG
I criteri ESG diventano parte integrante del merito creditizio e occorre venire incontro alle nuove esigenze di banche e imprese per soddisfarne i requisiti.
Con una soluzione specifica.
Ne abbiamo parlato con Marco Licchelli, Head of Credit Risk Management di GFT Italia.
I dati ESG sono sempre più importanti per le imprese.
In che modo possono essere correlati al credito?
GFT si sta focalizzando sugli impatti che le norme dei Regulators (EBA, BCE, UE, BKI) avranno sull'erogazione del Credito alle imprese.

Questo impatto coinvolgerà in maniera duale sia le Banche che le Imprese.
Le Banche dovranno dotarsi di strumenti in grado di valutare la propria clientela sul merito creditizio anche dal punto di vista dei fattori ESG:
- Introducendo nei Processi del Credito Questionari Qualitativi/Quantitativi e relativi processi di escalation/warning per i rischi ESG;
- Integrando le Politiche del Credito sulla base di indicatori ESG;
- Integrando il Risk Appetite Framework;
- Introducendo nei processi di Risk Management i rischi ESG.
In maniera speculare le aziende, per non rimanere escluse dal credito, dovranno dotarsi di strumenti di autovalutazione per:
- Individuare le aree di miglioramento in termini ESG;
- Pianificare processi attuativi per raggiungere gli obiettivi dichiarati;
- Creare un sustainability report per attestare l'avanzamento dei processi di adeguamento e predisporne la comunicazione verso investitori ed istituti di credito.