Silos addio, il futuro è connesso!
Jordi Ferrer (ServiceNow): la tecnologia per rendere la collaborazione esterna una realtà esiste già. Ma per trarne veramente vantaggio è necessario assicurarsi che tutti gli asset siano in ordine quando si tratta di trasformazione digitale
Un servizio migliore inizia quando i partner commerciali, sia interni che esterni, riescono a collaborare. In qualità di leader, sappiamo però che i complessi silos all'interno delle organizzazioni possono rallentare le attività.
La scarsa capacità di collaborazione può avere un impatto su tutti. I clienti vengono rimpallati da un reparto all'altro prima che il problema venga risolto. Le informazioni vengono duplicate inutilmente. Il tempo dei dipendenti viene sprecato a causa di laboriosi processi amministrativi. Quando sono coinvolte anche società esterne, queste complessità si moltiplicano ancora più rapidamente. Ci muoviamo verso un futuro sempre più digitale e i consumatori si aspettano interazioni fluide ed efficienti.
Le aziende esperte sanno che devono dare priorità all'efficienza o rischiano di rimanere indietro. Ma è necessario gestire con attenzione anche la collaborazione con fornitori, venditori e altre società partner.
Cos'è la collaborazione esterna?
Quando parliamo del futuro della collaborazione esterna, parliamo di un futuro libero da sistemi complessi, isolati e autonomi, un mondo in cui il servizio viene prima di tutto.
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Un mondo nel quale, invece che una sfilza di fornitori di servizi autonomi, esiste un mercato digitale collaborativo in grado di consentire a tutte le aziende e ai servizi pubblici di lavorare insieme, senza interruzioni, con l'obiettivo della massima efficienza. Potrebbe sembrare una fantasia, ma queste realtà stanno nascendo intorno a noi.
Semplificando i processi in interi settori, si crea uno scenario nel quale non importa quale azienda o organizzazione specifica fornisce i sistemi e i processi che vengono utilizzati, perché saranno ugualmente accessibili all'azienda, ai partner, ai fornitori e ai suoi clienti.
Collaborazione esterna in azione
Esistono già casi d'uso reali in cui una mentalità collaborativa che antepone la cooperazione alla concorrenza funziona a vantaggio di tutti.
Il bancomat può essere un esempio. Chiunque abbia un conto bancario può prelevare contanti da una macchina collegata a qualsiasi banca, non solo alla propria. Il sistema è progettato in modo collaborativo, il cliente può avere il proprio denaro e la complessità viene gestita dietro le quinte, in maniera invisibile.
Osservando questo tipo di modello, è possibile vedere come potrebbe funzionare ad altri livelli della società.
In Inghilterra per esempio, le autostrade intelligenti si collegano a tutti i servizi di ripristino stradale e riparazione di veicoli e inviano automaticamente aiuto quando necessario. Questo risolve i guasti più velocemente, rendendo le autostrade più sicure e convenienti per tutti.
Se le aziende del gas, dell'elettricità e della banda larga potessero collaborare per coordinare gli scavi stradali e i programmi di manutenzione, ad esempio, si ridurrebbero al minimo i disagi per i cittadini e i costi per le imprese coinvolte.
A lungo termine, quello che avvantaggia i consumatori porta benefici anche al business, e per i responsabili aziendali ci sono vantaggi concreti e immediati nell'abbattere i silos esterni. Come la possibilità per le aziende di verificare la conformità normativa delle catene di approvvigionamento, e di quelle di tutti i loro partner, attraverso un semplice clic.
Come renderla possibile
La buona notizia è che realizzare un modello operativo adattivo è davvero possibile.
La tecnologia per rendere la collaborazione esterna una realtà esiste già. Ma per trarne veramente vantaggio, è necessario assicurarsi che tutti gli asset siano in ordine quando si tratta di trasformazione digitale. Solo così è possibile estendere i vantaggi ai clienti, ad altre imprese e ai servizi pubblici. Le aziende che si prendono ora il tempo per ottimizzare la propria tecnologia saranno molto più preparate per un futuro in cui la collaborazione esterna non è solo un vantaggio, ma una necessità.
Jordi Ferrer, Vice President and General Manager UK&I, ServiceNow