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17/12/2025

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Senza investimenti sulla qualità dei dati l'AI rimarrà un miraggio (con tanti fallimenti)

Klecha (Klecha & Co.): le spese in infrastrutture AI supereranno 3 trilioni di dollari, ma la produttività non decolla senza piattaforme di dati adeguate

L'intelligenza artificiale (AI) continua a richiamare un flusso massiccio di capitali. Entro la fine di quest'anno, le sole grandi aziende tecnologiche impegneranno 300 miliardi di dollari nell'AI. Le proiezioni indicano che la spesa totale in conto capitale per l'infrastruttura di AI potrebbe superare i 3 trilioni di dollari nei prossimi tre anni. Questa dinamica alimenta un ecosistema in cui, quotidianamente, più di 1 miliardo di dollari confluisce nel settore attraverso fusioni, acquisizioni e round di investimento.
Nonostante l'entusiasmo finanziario, l'adozione aziendale di massa sta producendo risultati contrastanti. Attualmente, il 78% delle organizzazioni dichiara di utilizzare l'AI nel 2024, ma le stesse aziende stimano benefici in termini di costi inferiori al 10%. Questo divario ha fatto emergere il fenomeno definito "Miraggio dell'Intelligenza Artificiale". Secondo le stime, entro due anni, il 40% dei progetti di intelligenza artificiale agentica sarà abbandonato. L'AI agentica è quella forma di AI in grado di gestire processi aziendali complessi in modo totalmente autonomo, e il fallimento di questi progetti si tradurrà in costi senza i benefici attesi.

Secondo Stephane Klecha, Fondatore e Managing Partner di Klecha & Co, questa ondata di investimenti non è sostenibile se non si verifica un cambiamento fondamentale nel modo in cui l'AI viene pianificata, implementata e misurata. "L'attuale ondata di investimenti è insostenibile senza un cambiamento fondamentale nel modo in cui l'AI viene pianificata, implementata e misurata", ha sottolineato Klecha. L'analisi della società rivela che solo le organizzazioni che pongono la strategia sulle piattaforme di dati robuste come priorità potranno accelerare l'aumento della produttività. In caso contrario, i progetti di AI rischiano di trasformarsi in veri e propri "pozzi di capitale" che il mercato tenderà a penalizzare. Il 2025 si preannuncia come un anno record per le operazioni di investimento, in particolare nel settore corporate, dove l'AI inaugurerà una nuova era di deal making strategico.

Le cause e le soluzioni al "Miraggio dell'AI"

Il "Miraggio dell'AI" deriva da una combinazione di elementi. Tra questi rientrano l'investimento in progetti di AI copilota (che assistono l'uomo) anziché in AI agentica (che gestisce autonomamente), la gestione inadeguata del cambiamento organizzativo e una forte carenza di competenze, che impatta fino al 40% della forza lavoro globale. A complicare il quadro ci sono gli ingenti investimenti in infrastrutture che spesso seguono una "curva a J", causando cali iniziali di produttività. Anche la resistenza culturale e la rigidità dei sistemi legacy delle aziende consolidate frenano l'integrazione delle applicazioni AI, le quali richiedono un profondo "ricablaggio" di processi e strutture.

Per superare questo miraggio, Klecha & Co. propone sette raccomandazioni operative. Queste vanno dalla definizione di obiettivi strategici chiari, alla trasformazione organizzativa di tipo olistico, fino alla pianificazione attenta dell'infrastruttura e alla misurazione puntuale del ROI, sia finanziario che sistemico. L'elemento fondamentale resta però l'investimento in solide piattaforme di dati. I dati di scarsa qualità, incompleti o distorti, possono infatti compromettere il successo dei modelli più avanzati e comportano rischi normativi ed etici significativi. Ad esempio, i sistemi di riconoscimento facciale hanno registrato tassi di errore superiori al 30% per i volti femminili dalla pelle scura a causa di set di addestramento non rappresentativi, mentre l'AI in ambito sanitario può portare a diagnosi imprecise per i pazienti appartenenti a minoranze.


Settori ad alto impatto e opportunità di crescita

Mentre l'AI resta un miraggio per molte aziende, i settori "più esposti" hanno registrato notevoli miglioramenti. L'editoria, per esempio, ha visto la produttività quasi quadruplicare, passando dal 7% (periodo 2018-2022) al 27% (periodo 2018-2024), e ha registrato una crescita dei ricavi per dipendente tre volte superiore rispetto ai settori meno esposti. Il successo è più marcato dove l'AI si applica a problemi ben definiti, con metriche chiare, e dove l'infrastruttura dati di base è più matura. I casi di successo si concentrano in due aree principali: l'automazione di processi ripetitivi e ad alto volume, e l'aumento di attività strategiche in cui l'AI potenzia le capacità umane.


L'industria tecnologica è leader nell'adozione di GenAI (88%), ma altri settori ne stanno traendo vantaggio. Tra i principali beneficiari figurano:
- L'editoria. - La sanità. - L'industria manifatturiera. - L'e-commerce. - I servizi finanziari.
Si stima che l'intelligenza artificiale generativa possa incrementare il valore del settore bancario di 340 miliardi di dollari. Anche le funzioni aziendali trasversali sono state trasformate. Nel servizio clienti, gli agenti AI hanno ridotto i tempi di risposta di Lenovo fino al 90%. Nel Marketing, JP Morgan Chase ha visto un aumento del 450% nelle percentuali di clic sugli annunci sviluppati con l'AI. Le Risorse Umane, grazie all'AI di LinkedIn, hanno dimezzato i tempi di assunzione.


M&A nell'AI: una nuova era di deal making

Il settore continua a mostrare un'attività di M&A e investimento straordinaria. Il 2025 è atteso come un anno record, con l'attività di investimento che si stima supererà i 600 miliardi di dollari entro il 2028. Solo nel primo semestre 2024, il valore delle operazioni di investimento ha superato i 200 miliardi di dollari, un aumento del 15% rispetto al primo semestre dell'anno precedente, con multipli in crescita.
In particolare, l'attività di M&A è salita a 60 miliardi di dollari (rispetto ai circa 46 miliardi del primo semestre 2024), e i megaround per quote di minoranza hanno visto un'impennata a 40 miliardi di dollari (rispetto ai 5 miliardi precedenti), trainati soprattutto dalle società di GenAI. A questi 100 miliardi si aggiungono cifre equivalenti confluite in round di Venture Capitale e Private Equity. Complessivamente, nei tre anni successivi al lancio di ChatGPT, tra il 2022 e il 2024, sono stati investiti oltre 700 miliardi di dollari, di cui 175 miliardi in operazioni di M&A (+12,1% sul 2023).


Gli Stati Uniti guidano la classifica globale per gli investimenti, avendo superato i 109 miliardi di dollari nel 2024, contro i 9,3 miliardi di dollari della Cina e i 4,5 miliardi di dollari del Regno Unito. Sebbene il Nord America rappresenti circa il 30% del fatturato globale di AI, è l'India il leader mondiale nell'implementazione totale dell'AI nelle aziende, con una percentuale di adozione pari al 59%, seguita da Emirati Arabi Uniti (58%) e Singapore (53%).


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