Un portafoglio "fear and greed" per affrontare l'irrazionalità dei mercati
De Michelis (FRAME AM): vedere Burry alzare bandiera bianca e Warren Buffett comprare circa 5 miliardi di dollari di azioni Google offre davvero l'idea della capitolazione dei pessimisti
Credo che la notizia più eclatante dell'ultimo periodo sia stata la lettera che Michael Burry ha scritto ai propri investitori comunicando la decisione di liquidare il fondo Scion Asset Management che gestiva in prima persone.
Una vera e propria capitolazione del "pessimismo cosmico" che avvolgeva il mitico gestore, reso leggendario dal film The Big Short per aver intuito la bolla delle cartolarizzazioni immobiliari che avrebbe messo in seria crisi le banche mondiali e l'intero sistema capitalistico nel lontano 2008.
A onor del vero, anche un altro grande gestore inglese aveva previsto ciò che sarebbe accaduto in quel periodo. A differenza di Burry, che non ho mai avuto il piacere di incontrare, nel giugno 2006 conobbi di persona a Londra Jonathan Ruffer e il suo staff, durante una visita di approfondimento e due diligence che svolgevo all'epoca con i miei colleghi.
In quell'occasione ci descrissero in maniera dettagliata tutti i problemi che sarebbero sorti. Pur non comunicandoci quando sarebbero iniziati, ci spiegarono che, nel momento in cui fossero arrivati, per loro ciò avrebbe significato un lauto guadagno.
Jonathan Ruffer, che ha recentemente ceduto le redini della sua attività (si ritirerà il prossimo mese) a differenza di Burry lascia un'azienda che rimarrà attiva grazie ad uno staff capace di portare avanti i suoi insegnamenti. Recentemente, Ruffer ha scritto una bellissima lettera agli investitori, riassumendo quasi cinquant'anni di carriera in poche pagine. Leggendo quelle parole, ho cercato di cogliere i suoi ultimi, preziosi consigli. Mi mancherà molto la sua intelligenza.
Ruffer è stato spesso considerato un "perma bear", come Burry, ma in realtà è sempre stato soprattutto un contrarian. Avendo iniziato la propria carriera agli inizi degli anni '70, si è formato sul campo affrontando un lungo mercato orso (quello del 1973-75), durante il quale consigliava di comprare titoli che avevano ormai raggiunto prezzi estremamente interessanti.
A guardare bene, il timing ha spesso rappresentato il suo tallone d'Achille. Spesso aveva ragione, ma altrettanto frequentemente, nell'attesa che si verificassero le sue corrette previsioni, avanzava "alla velocità di un trattore in autostrada", come amava definire le sue performance quando non erano brillanti. Attenzione: questo non significa andare contromano quando tutti vanno in una sola direzione; piuttosto avanzare con grande prudenza, pronti ad accelerare quando tutti si fermano.
In questi giorni si parla molto del possibile scoppio della bolla dell'intelligenza artificiale, ed è chiaro che tutti gli investitori con approccio "value", ovvero quelli che non amano comprare azioni a multipli elevati, siano preoccupati. Ma vedere Burry alzare bandiera bianca e Warren Buffett (altro grande investitore value) comprare circa 5 miliardi di dollari di azioni Google offre davvero l'idea della capitolazione dei pessimisti.
Personalmente, ritengo sia ancora presto per assistere allo scoppio della bolla. Troppa euforia e troppo ottimismo in circolazione.
Diversamente, potremmo assistere ad una correzione di mercato, benchè non si sia ancora arrivati nella "camera della morte" della tonnara ? perdonate l'esempio così cruento, che però rende bene l'idea.
Un riferimento utile è ciò che è accaduto all'oro. Dopo aver corso fino a quasi 4.400 dollari l'oncia, ha corretto in pochi giorni di oltre il 10% e ora si muove in un trading range molto volatile. Anche in questo caso non credo che la sua corsa sia finita, e penso che i grandi acquisti delle banche centrali ? ormai dichiaratamente contrapposte alla Fed e al sistema dollaro-centrico ? stiano continuando, seppur in maniera più pragmatica e meno trasparente.
Mai come in questo periodo, quindi, è importante avere un portafoglio "fear and greed", come amava dire Jonathan Ruffer, ovvero due asset allocation contrapposte, in grado di affrontare periodi di grande incertezza come quello attuale, piuttosto che scommettere soltanto su un ribasso che potrebbe verificarsi quando ormai tutti i ribassisti avranno capitolato.
Del resto, come amava ricordare John Maynard Keynes, "i mercati possono rimanere irrazionali più a lungo di quanto tu possa rimanere solvente".
Michele De Michelis, CIO, FRAME Asset Management
