Global Risk Management Survey: in testa AI, i prezzi delle materie prime e gli attacchi cyber
Dubini Daccò (Aon): le imprese si confrontano con rischi sempre più interconnessi, da quelli tecnologici e geopolitici a quelli climatici e legati al capitale umano
Aon, società leader nell'intermediazione assicurativa e nella consulenza per la gestione dei rischi e del capitale umano, ha presentato i risultati della sua Global Risk Management Survey 2025. Giunta alla decima edizione, l'indagine biennale identifica i principali rischi percepiti dalle aziende a livello globale. Dal 2007, il sondaggio raccoglie il contributo di quasi 3.000 decision maker, inclusi dirigenti di alto livello, risk manager e responsabili di tesoreria, operanti in 16 settori industriali. Partecipano aziende pubbliche e private di ogni dimensione, in 63 Paesi, con l'obiettivo di delineare le sfide aziendali più pressanti e supportare le imprese in un contesto di business sempre più complesso.
A livello globale, si osserva un netto incremento dei rischi legati alla volatilità geopolitica, unitamente a un cambiamento nel modo in cui le organizzazioni percepiscono e prioritizzano la gestione del rischio. Mentre gli attacchi informatici e le violazioni dei dati si confermano il rischio numero uno nella media globale, principalmente a causa della rapida adozione di piattaforme digitali e tecnologie di intelligenza artificiale (AI) che ampliano la superficie di attacco, la percezione italiana diverge. Per le aziende del nostro Paese, il rischio principale è l'aumento dei prezzi delle materie prime e la loro minore disponibilità generale.
Questo fattore ha già causato perdite per quasi il 63% delle imprese italiane intervistate, superando anche il rischio cyber e quello legato alla crisi economica, che ha generato perdite nel 70% delle aziende. La frammentazione del mercato locale, infatti, limita la capacità d'acquisto ed espone le imprese italiane, in misura maggiore rispetto ad altri Paesi, alle fluttuazioni di disponibilità e di prezzo delle materie prime.
Tra i rischi più avvertiti dalle imprese italiane, i primi cinque sono:
- Incremento del prezzo delle materie prime e minore disponibilità.
- Crisi economica.
- Business Interruption, che può derivare da attacchi informatici, problemi nella supply chain o eventi naturali estremi, sempre più comuni anche in Italia.
- Aumento della concorrenza, la difficoltà di anticipare e guidare mercati in rapida evoluzione, la gestione dei cambiamenti normativi e i danni reputazionali.
- Volatilità geopolitica, che entra per la prima volta nella Top ten dei rischi e ha già causato perdite economiche per il 39% delle imprese italiane.
Nonostante questa chiara identificazione dei rischi, l'indagine rivela che gran parte delle aziende italiane non è adeguatamente preparata, evidenziando la necessità di un approccio al risk management più proattivo e integrato. Solo il 50% delle imprese ha un piano di mitigazione o una revisione formale per il rischio legato all'incremento dei prezzi delle materie prime. Inoltre, pur essendo tra i maggiori pericoli, solo l'8% degli intervistati ha quantificato la propria esposizione informatica e meno di un'azienda su tre (30%) ha implementato un piano di gestione del rischio cyber. Questo divario tra consapevolezza e azione contribuisce a una significativa sottoassicurazione, esponendo le imprese a rilevanti perdite finanziarie e reputazionali.
Aon fornisce anche una proiezione sui rischi che i leader aziendali prevedono saranno più critici entro il 2028. In Italia, la scarsità delle materie prime mantiene il primato tra le preoccupazioni future, seguita dalla crisi economica e dal rischio cyber. Il cambiamento climatico, attualmente fuori dalla Top ten, sale al quinto posto nella lista dei rischi futuri. Questo dimostra una crescente consapevolezza della minaccia che rappresenta per la stabilità finanziaria e operativa, in un contesto in cui il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato e le perdite globali assicurate per catastrofi hanno superato i 145 miliardi di dollari.
"La Global Risk Management Survey 2025 conferma come la gestione del rischio rappresenti oggi un elemento imprescindibile delle strategie aziendali, nei mercati globali così come in Italia", ha dichiarato Marco Dubini Daccò, Presidente Esecutivo di Aon. "Viviamo in un contesto in cui le imprese si confrontano con rischi sempre più interconnessi, da quelli tecnologici e geopolitici a quelli climatici e legati al capitale umano, e tutti richiedono approcci integrati e decisioni basate sui dati. In Aon mettiamo a disposizione la nostra esperienza globale e la conoscenza dei mercati locali per fornire strumenti analitici e soluzioni innovative che aiutano le aziende a identificare, quantificare e gestire i rischi nel modo migliore, rafforzando la loro resilienza e trasformando la complessità in opportunità di crescita".
