Farmaceutica e cantieristica navale trascinano l'export italiano, ma le sfide globali restano | BusinessCommunity.it
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19/11/2025

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Farmaceutica e cantieristica navale trascinano l'export italiano, ma le sfide globali restano

Vargiu (Coface): il calo dell’avanzo commerciale e le difficoltà in settori tradizionali come l’automotive e il tessile impongono alle imprese italiane di rafforzare le proprie strategie di protezione del business

Nel primo semestre del 2025, l'export italiano ha mostrato una ripresa, registrando un incremento del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 322,6 miliardi di euro. Tuttavia, la crescita più marcata delle importazioni, pari al 4,6%, ha comportato una diminuzione dell'avanzo commerciale del 22%, attestandosi a 22,8 miliardi di euro. Questi dati emergono dal rapporto Export Italiano: le dinamiche nel 1° semestre 2025, redatto da Coface, leader mondiale nell’assicurazione del credito e nella gestione del rischio commerciale. Il contesto globale è caratterizzato da incertezza, influenzato da una debole crescita nei paesi partner europei, tensioni commerciali a livello mondiale e l'effetto anticipato dei dazi statunitensi.

Il settore farmaceutico ha registrato una crescita eccezionale, vicina al 40%, trainata principalmente dalla domanda degli Stati Uniti (+78%) in previsione dell'introduzione di nuove tariffe. Anche il comparto alimentare, in particolare latticini, frutta e caffè, ha fornito un contributo positivo, così come i metalli, con l'oro diretto verso la Svizzera. La cantieristica navale ha consolidato il ruolo dell'Italia come leader mondiale, beneficiando della consegna di nuove navi da crociera. Si stima che 46 delle 81 navi da crociera previste tra il 2025 e il 2035 saranno costruite nei cantieri italiani, per un valore complessivo di 42 miliardi di dollari. Al contrario, il settore automotive continua a soffrire, con un calo dell'8% su base annua, penalizzato dalla flessione dell'export verso gli USA (–25%). Anche i settori tessile, abbigliamento, pelle e macchinari hanno mostrato segnali di debolezza.

A livello geografico, si osserva una ripresa delle esportazioni verso gli Stati Uniti, la Svizzera e l'Unione Europea, con la Germania in positivo grazie alla consegna della nave Mein Schiff Relax. Al contrario, si è registrato un calo verso la Cina, attribuibile alla contrazione della domanda di abbigliamento e pelletteria, e verso la Turchia, a causa delle nuove quote sull'importazione di oro e della diminuzione delle vendite di prodotti farmaceutici nel primo trimestre 2024, dopo un picco eccezionale a inizio 2023.
In un panorama di crescenti tensioni commerciali globali, l'accordo commerciale tra l'Unione Europea e il Mercosur, attualmente in fase di approvazione, potrebbe offrire una strategica opportunità per diversificare l'export italiano. Il blocco sudamericano, che include Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, rappresenta un mercato di 270 milioni di abitanti e ha già stabilito accordi con paesi come Singapore, il Giappone e gli Emirati Arabi Uniti. Nel 2024, il Mercosur ha rappresentato solo l'1,2% dell'export italiano di beni, ma il potenziale di crescita è notevole. Il Brasile è la principale destinazione, assorbendo il 77% delle esportazioni italiane verso il blocco. I settori più esportati includono i macchinari (che rappresentano il 34% del totale), seguiti da chimica, automotive, elettronica, metalli e farmaceutica. Nonostante la forte concorrenza di Stati Uniti e Cina, già ben consolidati nella regione, l'accordo potrebbe facilitare l'accesso a nuovi mercati per settori industriali strategici italiani, in particolare quelli maggiormente colpiti dalle tensioni con le due potenze globali. Tuttavia, persistono critiche da parte di alcuni stati membri dell'UE, tra cui Francia e Italia, specialmente per i timori legati alla concorrenza nel comparto agricolo.

Nel primo semestre del 2025, l'export italiano ha beneficiato di dinamiche eccezionali, in particolare nel settore farmaceutico, dove la crescita è stata alimentata da un forte effetto anticipo dazi negli Stati Uniti. Tuttavia, questo slancio potrebbe attenuarsi nei prossimi trimestri, soprattutto considerando la fragilità della domanda mondiale e la debolezza del dollaro. La riduzione dell’avanzo commerciale e la contrazione in settori chiave come l’automobile, macchinari e tessile indicano una fragilità strutturale e una maggiore concorrenza cinese che le aziende italiane dovranno affrontare con strategie di diversificazione per essere più resilienti nel lungo termine afferma Laurine Pividal, Southern Europe Economist di Coface.


I dati del primo semestre 2025 confermano la vitalità dell’export italiano, ma evidenziano anche nuove sfide legate alla volatilità dei mercati internazionali. La crescita della farmaceutica e della cantieristica navale è incoraggiante, ma il calo dell’avanzo commerciale e le difficoltà in settori tradizionali come l’automotive e il tessile impongono alle imprese italiane di rafforzare le proprie strategie di protezione del business. In questo contesto, Coface si conferma partner strategico per le aziende che operano sui mercati globali, offrendo un ecosistema completo di soluzioni per la gestione del rischio credito aggiunge Pietro Vargiu, Country Manager Coface Italia.


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