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19/11/2025

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Le industrie di marca sfidano l'incertezza e puntano su AI e digitale

Cino (Centromarca): il valore delle aziende in Italia supera i 69 miliardi. Siamo un attore chiave per l'economia nazionale

Nonostante un quadro economico complesso, caratterizzato da incertezza geopolitica, costi elevati di energia e materie prime e un'inflazione esogena, le Industrie di Marca mantengono solidi i loro piani di investimento. I dati emergono dall'ultima edizione dell'Osservatorio Congiunturale di Centromarca, l'Associazione Italiana dell’Industria di Marca, realizzato in collaborazione con Ref Ricerche.
Quest'anno, il 36,8% delle aziende associate a Centromarca ha incrementato gli impieghi rispetto agli anni precedenti, mentre il 52,1% li ha mantenuti stabili. Solo l'11,1% ha registrato una riduzione. Le prime cinque aree in cui le aziende hanno maggiormente investito sono: impianti, macchinari e veicoli (71,8% del campione); pubblicità (69,2%); software (54,7%); retail media (31,6%); e intelligenza artificiale e big data (26,5%). Anche le proiezioni per il 2026 si rivelano positive: il 62,4% delle industrie prevede di mantenere gli investimenti invariati rispetto al 2025, il 30,8% pianifica un aumento, e solo il 6,8% stima una diminuzione.

«Le nostre 193 industrie, alimentari e non food, commercializzano oltre 2.600 marchi tra i più noti e apprezzati dalle famiglie italiane, generando un giro d’affari di 69 miliardi di euro», rileva Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca. L'associazione sottolinea il suo ruolo cruciale nell'economia italiana, contribuendo a generare 87,2 miliardi di euro di valore condiviso nella filiera del largo consumo confezionato, pari al 4,2% del Prodotto Interno Lordo. A questo si aggiunge un contributo fiscale di filiera di 28,7 miliardi di euro, equivalente al 5% delle entrate tributarie nazionali. La capacità di innovazione e adattamento di queste industrie, in sintonia con le esigenze dei consumatori, è fondamentale per sostenere l'attrattività delle categorie di prodotto in un periodo di ridotto potere d'acquisto delle famiglie. Per questo, Centromarca ha presentato al Governo diverse proposte di policy, considerate essenziali per la crescita del settore e la richiesta di un piano di sviluppo pluriennale specifico per il largo consumo.

Tra le priorità indicate da Centromarca figurano interventi volti all'espansione dimensionale delle imprese e a facilitare l'accesso a strumenti finanziari più efficaci, promuovendo aggregazioni e investimenti strategici. Vengono sollecitati anche incentivi fiscali per gli impieghi in ricerca, innovazione e transizione digitale, oltre alla detassazione degli utili reinvestiti in attività coerenti con gli obiettivi comuni. L'associazione promuove inoltre la dematerializzazione dei documenti di trasporto attraverso l'EDI (Electronic Data Interchange) e il contrasto alle pratiche commerciali sleali e alla contraffazione nel largo consumo.

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