Il peso della politica sul reddito fisso globale nei prossimi mesi
Bhatia (Neuberger Berman): la Fed e la Banca centrale europea probabilmente procederanno a ulteriori tagli, così come la Banca d'Inghilterra. L'anomalia Giappone
I cambiamenti nella politica fiscale, le questioni di bilancio e le crescenti differenze tra i mercati e i titoli stanno creando nuove opportunità di rendimento potenziale. Il mercato obbligazionario globale ha registrato risultati relativamente positivi negli ultimi mesi, grazie all'allentamento della politica monetaria da parte delle Banche centrali, alla crescita più moderata e all'inflazione ancora contenuta (ma non risolta). L'impatto iniziale dei dazi si è rivelato meno grave del previsto, mentre i fondamentali delle società sono rimasti solidi, come dimostrano gli spread creditizi ridotti. A nostro avviso, le condizioni dovrebbero rimanere relativamente favorevoli, anche se all'orizzonte si profilano nubi significative sotto forma di eccessi fiscali e attriti politici. La crescente divergenza tra gli emittenti, ad esempio tra le economie europee centrali e quelle periferiche, potrebbe offrire opportunità ai gestori attivi.
La crescita degli Stati Uniti ha generalmente superato le aspettative e potrebbe registrare una nuova accelerazione il prossimo anno. I dazi hanno avuto un impatto minore rispetto alle iniziali previsioni draconiane. E nonostante i dubbi sulla loro legalità e quindi sulla loro durata, le molteplici motivazioni alla base della loro imposizione dovrebbero garantirne il mantenimento nella maggior parte dei casi. Nel frattempo, le aziende si stanno adattando attraverso cambiamenti nelle catene di approvvigionamento e il trasferimento dei costi più elevati agli acquirenti. L'economia europea rimane stagnante a causa delle ricadute commerciali, delle esportazioni deboli e dei consumi modesti. Le condizioni dovrebbero migliorare nel tempo grazie alla spesa tedesca per la difesa e le infrastrutture, nonché alla potenziale spesa del Regno Unito. Nonostante le preoccupazioni sui dazi, l'economia giapponese, fortemente orientata alle esportazioni, si è dimostrata relativamente resiliente, mentre la Cina sta mostrando alcuni segnali di ripresa, anche nel settore immobiliare in difficoltà.
La politica rimane una fonte chiave di incertezza economica. Mentre scriviamo lo shutdown del governo statunitense è in corso (ma in via di risoluzione), con i democratici che cercano di recuperare i tagli alla sanità previsti dal One Big Beautiful Bill Act. La divisione è evidente anche con le dimissioni dell'ultimo primo ministro francese, in un contesto di difficoltà nel gestire i crescenti livelli di debito. Nemmeno la Federal Reserve è stata immune dalle lotte di potere, con il presidente Trump che ha cercato di estromettere un membro del consiglio e di inserirne un altro più in sintonia con la sua visione accomodante sui tassi di interesse. Nel complesso, riteniamo che l'inflazione dovrebbe continuare a migliorare nei prossimi mesi, consentendo il proseguimento dell'allentamento monetario. Con il taglio dei tassi di settembre finalizzato alla "gestione del rischio", la Fed sta prestando maggiore attenzione all'indebolimento del mercato del lavoro, anche se i dati retrospettivi sull'inflazione rimangono al di sopra dell'obiettivo. A nostro avviso, la Fed e la Banca centrale europea probabilmente procederanno a ulteriori tagli, così come la Banca d'Inghilterra, nonostante il contesto inflazionistico più difficile nel breve termine nel Regno Unito.
Il Giappone rimane un caso anomalo dal punto di vista politico, con la Banca centrale che potrebbe aumentare i tassi ancora una volta nell'attuale ciclo. Detto questo, il probabile prossimo primo ministro Sanae Takaichi è favorevole agli stimoli fiscali e ha criticato la stretta monetaria attuata in passato dalla Banca del Giappone, introducendo una maggiore incertezza politica. In termini di opportunità, stiamo spostando la nostra attenzione sui mercati sviluppati non statunitensi, date le loro prospettive di inflazione più favorevoli e la maggiore dispersione delle prospettive fiscali e dei fondamentali economici tra i vari mercati. Più in generale, gli spread creditizi rimangono vicini ai minimi storici, il che appare giustificato dai fondamentali solidi. I titoli ad alto rendimento appaiono interessanti in termini di rendimenti complessivi, miglioramento della qualità generale e prospettive di tassi di insolvenza relativamente bassi. I titoli garantiti da ipoteca emessi da agenzie (MBS) non sono più così convenienti come un tempo, ma offrono comunque rendimenti interessanti rispetto ad alternative con rating simili. Infine, mentre il debito dei mercati emergenti ha cavalcato un'ondata di entusiasmo, gli emittenti potrebbero continuare a beneficiare dell'allentamento monetario delle banche centrali e delle economie solide. Il segmento mantiene un vantaggio significativo in termini di rendimento rispetto alle controparti dei mercati sviluppati.
Ashok Bhatia, Global Head of Fixed Income di Neuberger Berman
