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01/10/2025

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Mercato italiano Private Equity: investimenti in crescita, ma la raccolta fondi si contrae

Cipolletta (AIFI): la raccolta di mercato si è dimezzata, evidenziando una sfida per il sostegno all'economia reale

Il mercato italiano del private equity e del venture capital ha mostrato un andamento contrastante nel primo semestre del 2025. Nonostante un aumento degli investimenti, la raccolta di nuovi capitali ha subito un forte rallentamento. Questi dati emergono dall'analisi condotta da AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) in collaborazione con PwC Italia.
La raccolta complessiva di fondi, sia dal mercato aperto che da fonti interne (captive), ha raggiunto 1.703 milioni di euro. Questo rappresenta un calo del 40% rispetto al primo semestre del 2024, periodo che aveva beneficiato di importanti chiusure di fondi. Il numero di operatori che hanno raccolto capitali è cresciuto, passando da 18 a 29. La sola raccolta di mercato si è attestata a 1.245 milioni di euro, dimezzandosi rispetto ai 2.755 milioni registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. Le principali fonti di questi capitali sono state il settore pubblico e i fondi di fondi istituzionali (26%), gli investitori individuali e i family office (20%) e i fondi di fondi privati (13%). L'85% dei capitali proviene da investitori domestici. Si prevede che il 59% di questi fondi sarà destinato a operazioni di buyout (acquisizioni di controllo di aziende) e il 35% a investimenti in fase iniziale (early stage).

Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, ha sottolineato la criticità della situazione: “Il fundraising nel primo semestre dell’anno è calato in modo significativo e la raccolta di mercato vale 1,2 miliardi, un ammontare dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Serve un’azione forte e immediata per invertire la rotta perché senza raccolta non ci può essere supporto all’economia reale e senza crescita delle imprese non ci può essere un Paese forte”.
Nonostante la flessione nella raccolta, l'ammontare totale investito ha raggiunto 5.215 milioni di euro, segnando un incremento del 17% rispetto ai 4.459 milioni del primo semestre 2024. Questa crescita include 5 operazioni di grande entità, superiori ai 150 milioni di euro, anche se meno rispetto alle 7 del 2024. Escludendo questi grandi affari, gli investimenti rimangono in leggera crescita a 2.732 milioni di euro. Il numero totale di operazioni è aumentato del 24%, raggiungendo quota 370, distribuite su 244 diverse aziende.

Gli investitori internazionali hanno giocato un ruolo chiave, contribuendo con 3.998 milioni di euro, pari al 77% dell'ammontare complessivo. Gli operatori italiani, invece, hanno realizzato il 67% del numero di operazioni, con 249 investimenti. Analizzando le tipologie di investimento, il venture capital (finanziamenti per imprese nelle fasi iniziali di vita) ha visto un calo dell'8% in termini di valore (454 milioni), ma un aumento del 22% nel numero di operazioni (236), indicando investimenti mediamente più piccoli. Il buyout ha registrato un aumento sia in ammontare (+9%, a 2.748 milioni) sia in numero (+17%, con 81 operazioni). Gli investimenti di expansion (capitali per la crescita di aziende mature) sono diminuiti del 27% in valore (270 milioni), ma sono cresciuti del 30% nel numero (30 operazioni). Un notevole incremento si è osservato nel settore delle infrastrutture, con 20 investimenti (contro i 7 dell'anno precedente) e un aumento del 162% in valore, raggiungendo 1.702 milioni di euro grazie anche a operazioni di dimensioni significative.

L'andamento degli investimenti di private equity e venture capital nel primo semestre degli ultimi anni evidenzia:

- Primo semestre 2021: 253 operazioni, 4.549 milioni di euro;

- Primo semestre 2022: 338 operazioni, 10.863 milioni di euro;

- Primo semestre 2023: 346 operazioni, 3.189 milioni di euro;

- Primo semestre 2024: 299 operazioni, 4.459 milioni di euro;

- Primo semestre 2025: 370 operazioni, 5.215 milioni di euro.
Francesco Giordano, Private Equity Leader di PwC Italia, ha commentato: “Prosegue la crescita degli investimenti infrastrutturali, a conferma della necessità di nuove infrastrutture nel nostro paese, che richiedono ingenti capitali. Quasi l’80% dell’ammontare investito nel primo semestre 2025 proviene da fondi internazionali, mentre gli operatori domestici sono sempre più focalizzati sul venture capital e su operazioni di small e mid market, con un ticket medio pari a circa 5 milioni di euro, in contrazione rispetto allo scorso anno”.


Nel primo semestre 2025, la ripartizione degli investimenti di private equity e venture capital per tipologia mostrava la seguente distribuzione, in termini di numero e ammontare:

- Venture capital: 236 operazioni (63,8% del totale), pari a 454 milioni di euro (8,7% del totale);

- Expansion: 30 operazioni (8,1%), pari a 270 milioni di euro (5,2%);

- Infrastrutture: 20 operazioni (5,4%), pari a 1.702 milioni di euro (32,6%);

- Buyout: 81 operazioni (21,9%), pari a 2.748 milioni di euro (52,7%);

- Turnaround: 3 operazioni (0,8%), pari a 41 milioni di euro (0,8%).


Per quanto riguarda le dimensioni delle imprese oggetto di investimento, prevalgono ancora le aziende con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro, che costituiscono l'87% del numero totale di operazioni (rispetto al 79% del primo semestre 2024).
A livello settoriale, le operazioni per numero si sono concentrate principalmente nei seguenti comparti:

- ICT (comunicazioni, computer ed elettronica): 130 operazioni (35% del totale);

- Medicale: 53 operazioni (14%);

- Beni e servizi industriali: 46 operazioni (12%);

- Energia e ambiente: 28 operazioni (8%);

- Biotecnologie: 27 operazioni (7%).


In termini di ammontare investito, i settori più attrattivi sono stati:

- Energia e ambiente: 1.624 milioni di euro (31%);

- Beni e servizi industriali: 928 milioni di euro (18%);

- ICT (comunicazioni, computer ed elettronica): 836 milioni di euro (16%);

- Manifatturiero - Altro: 597 milioni di euro (12%);

- Medicale: 249 milioni di euro (5%).
La distribuzione geografica degli investimenti in Italia vede il Nord in testa con il 75% delle 327 operazioni realizzate (244 investimenti). Seguono il Centro con il 18% (60 operazioni) e il Sud e le Isole con il 7% (23 investimenti). La Lombardia si conferma la regione più attiva, con 154 operazioni (il 47% del totale), seguita dalla Toscana (9%) e dall'Emilia Romagna (8%).


Per quanto concerne i disinvestimenti, il primo semestre 2025 ha registrato 71 operazioni su 59 società, in linea con le 70 operazioni del 2024. L'ammontare disinvestito, calcolato al costo storico di acquisto, è aumentato del 15%, raggiungendo 2.724 milioni di euro rispetto ai 2.363 milioni del primo semestre dell'anno precedente

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