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01/10/2025

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Italia, insurtech e fintech: il gap di competenze digitali frena la trasformazione

Ranucci Brandimarte (Italian Insurtech Association): il settore assicurativo italiano affronta una carenza critica di competenze digitali, rallentando l'innovazione

La trasformazione digitale nel panorama assicurativo e finanziario italiano procede a un ritmo più sostenuto rispetto alla disponibilità di competenze digitali. Questo è il tema centrale emerso durante l'evento Le nuove competenze nell’ecosistema insurtech e fintech italiano: un nuovo paradigma da indirizzare, un appuntamento promosso da Italian Insurtech Association (IIA), Assofintech, Italian Proptech Network e I.C.E. SDA Bocconi nell'ambito di CTA - Call Tech Action. L'iniziativa ha visto la collaborazione di SHARE e il supporto di diverse aziende tra cui EY, InSalute Servizi, Toyota Insurance, Sara, Liferay, Sogesa, Humans.Tech e Prima.

L'incontro ha riunito i maggiori esponenti dei settori insurtech (innovazione tecnologica applicata alle assicurazioni) e fintech (innovazione tecnologica applicata alla finanza) in Italia, inclusi rappresentanti di IVASS e ANIA, per un ampio dibattito sulle attuali sfide.
Durante la giornata è stata illustrata la ricerca EY, sviluppata con il supporto di Liferay, intitolata Elementi trasformativi nel settore assicurativo: Tecnologie emergenti, ESG, nuove competenze. Lo studio ha ribadito che, a distanza di due anni dal precedente report del 2023 della IIA, il settore assicurativo italiano non ha ancora superato la carenza di competenze digitali e tecnologiche. Circa il 70% delle compagnie assicurative, infatti, riscontra ancora difficoltà nell'ottenere le abilità strategiche necessarie. Questa carenza potrebbe ostacolare l'introduzione di soluzioni innovative e l'avanzamento dei processi di trasformazione digitale, sottolineando l'urgente necessità di affrontare questa transizione.

In questo scenario si inserisce l'impegno della IIA, che mira a posizionare l'insurtech tra i primi cinque settori più ambiti dai talenti dell'innovazione entro il 2030. Attualmente, il settore occupa la 14ª posizione tra le professioni innovative predilette dai giovani.
Sul fronte educativo, l'Associazione propone l'introduzione di un'ora settimanale dedicata all'educazione finanziaria e assicurativa nelle scuole superiori. L'obiettivo è fornire agli studenti le nozioni fondamentali per compiere scelte economiche più informate. Per chi desidera approfondire, la IIA suggerisce di istituire percorsi formativi specifici, includendo moduli sull'innovazione e le assicurazioni digitali, e di renderli accessibili a studenti provenienti da contesti meno privilegiati tramite appositi incentivi pubblici.

Per i giovani talenti e coloro in fase di formazione, l'associazione propone un roadshow universitario. Questa iniziativa non si limiterebbe alle sole facoltà economiche, ma includerebbe anche quelle scientifiche e umanistiche, con l'intento di attrarre professionalità eterogenee nel settore. Parallelamente, si prevede l'attivazione di stage e tirocini qualificati presso compagnie assicurative, broker e startup, al fine di costruire un collegamento concreto tra il percorso di studi e il mondo del lavoro.
Per i professionisti già inseriti nel mercato, la IIA suggerisce programmi di reskilling (aggiornamento delle competenze) e formazione continua. Questi percorsi formativi dovrebbero comprendere moduli specifici sull'intelligenza artificiale (AI) e sulle competenze digitali avanzate, per supportare l'attuale trasformazione digitale e garantire che nessuno resti escluso dal processo.


L'associazione infine evidenzia l'urgenza di creare e diffondere, su scala nazionale, contenuti didattici di alta qualità sull'educazione finanziaria e assicurativa. Questo, con il supporto delle istituzioni pubbliche, mirerebbe a incrementare l'attrattività del settore tra le nuove generazioni e a migliorare la competitività dell'intero ecosistema.
La ricerca *EY dimostra con chiarezza che, a due anni dal nostro report del 2023, la problematica del divario di competenze non solo persiste, ma rischia di aggravarsi. Questo accade perché la rapidità dell'innovazione supera la capacità di adeguamento delle organizzazioni. Superare questo divario è l'unico modo per rendere il settore competitivo a livello internazionale e capace di attrarre giovani talenti. Per tale ragione, stiamo avanzando proposte concrete, che partono dalla scuola e arrivano all'università, con l'obiettivo di formare una nuova generazione di professionisti pronti ad affrontare le sfide dell'intelligenza artificiale, della sostenibilità e della trasformazione digitale*, ha affermato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association.


L'evento ha concluso che la crescita sostenibile e la competitività dell'Italia dipendono fortemente dal suo capitale umano. Le competenze digitali non sono più soltanto un fattore di supporto, ma costituiscono il perno fondamentale per assicurare un futuro stabile e innovativo all'ecosistema insurtech e fintech italiano

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