La deforestazione mette a rischio il settore del legno in Europa: ecco perché
Marchetti (Federazione Filiera Legno): l'industria italiana ed europea del legno chiede una revisione del Regolamento sulla Deforestazione
Le associazioni di categoria del settore del legno, tra cui Federazione Filiera Legno e l’Associazione delle Industrie Austriaca, hanno lanciato un allarme congiunto sul Regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR). Riunitesi in occasione del Comitato Misto Italo-Austriaco, le federazioni chiedono un processo legislativo più sensibile alle esigenze delle imprese e il rinvio dell'applicazione della normativa, temendo che possa ostacolare l'approvvigionamento di materia prima e, di conseguenza, la crescita del comparto.
La preoccupazione principale riguarda l'impatto economico del EUDR. Le stime indicano che una diminuzione dell'1% nella raccolta di legname in Europa potrebbe tradursi in una perdita di circa 10,3 miliardi di euro per l'intero settore. Questo scenario metterebbe a rischio la sostenibilità delle imprese, specialmente le migliaia di piccole e medie imprese (PMI) che costituiscono la spina dorsale della filiera boschiva nazionale e che faticano a gestire gli oneri burocratici eccessivi.

Il Regolamento EUDR, pur nascendo con l'obiettivo lodevole di proteggere le foreste, rischia di creare ostacoli insostenibili. Le nuove imposizioni burocratiche e gli obblighi di tracciabilità sono così complessi da minacciare l'abbandono delle attività di gestione forestale. Ciò comporterebbe conseguenze negative non solo per la tutela del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico, ma anche per la sopravvivenza economica delle aree interne e montane del Paese. Entrambe le realtà associative prevedono una diminuzione della produzione di segati nell'ordine del 10% a causa di questi nuovi adempimenti.
La posizione critica è ampiamente condivisa a livello europeo. Federazione Filiera Legno, in collaborazione con altre nove organizzazioni intermediarie europee, comprese le associazioni di Austria, Germania e Francia, ha inviato una lettera alla Presidenza danese del Consiglio dell'UE. La richiesta non mira a una "deregolamentazione" ma a un'applicazione razionale delle normative esistenti, puntando a innovare il lavoro forestale, formare gli addetti, garantire la sicurezza e accelerare la digitalizzazione.
Come sottolineato da Angelo Luigi Marchetti, Presidente di Federazione Filiera Legno: “La EUDR, così com’è scritta, rischia di penalizzare i Paesi che da decenni tutelano il patrimonio forestale. L’Italia invece è un modello di gestione sostenibile, dove sussiste una stratificazione normativa e legislativa complessa; soprattutto pensando al tessuto delle nostre PMI e ricomprendendo le imprese boschive, non è oggi possibile pensare ad un modello di sostenibilità che si basi su un’amplificazione dei termini burocratici delle imprese. Non chiediamo una deregolamentazione ma che si ripensi ad un modello di tutela del nostro tessuto forestale e dove il paesaggio sia visto come elemento di sintesi tra attività dell’uomo e processi naturali. Il nostro settore, grazie alla lungimiranza degli imprenditori, sta reagendo ad un contesto economico e internazionale complesso ed è necessario che il legislatore proceda a supportare le imprese, accelerando l’utilizzo di strumenti che snelliscano il carico burocratico e che si costruiscano strumenti di sviluppo in termini di innovazione e posti di lavoro, soprattutto entro le aree interne e montane del nostro Paese”.
Nonostante le sfide normative, il settore del legno mostra segnali di resilienza per il 2025, a fronte di un quadro internazionale incerto. I primi mesi dell'anno hanno evidenziato una contrazione degli investimenti nelle nuove costruzioni residenziali (-4,7% rispetto all’anno precedente), ma questo è stato parzialmente compensato da un significativo aumento degli investimenti nelle opere pubbliche (+9,1%). Anche il settore degli imballaggi ha registrato una crescita positiva, con un incremento del 9% nei volumi prodotti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il settore del legno si trova in un momento di svolta, dimostrando vitalità e ricoprendo un ruolo strategico fondamentale per la transizione ecologica del Paese, anche grazie alla spinta degli investimenti previsti dal PNRR.