Come cambia il calice: storia e futuro di un'icona del vino italiano | BusinessCommunity.it
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24/09/2025

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Come cambia il calice: storia e futuro di un'icona del vino italiano

Bava (Bava Azienda Vitivinicola): 114 anni tra vigneti e tradizione

Qualche volta perdiamo la misura del tempo, non valorizzando a pieno la storiatradizione e qualità che si celano in bottiglie di grande qualità. Ma la qualità è altissima, e storia e tradizione sono capisaldi da Bava Azienda Vitivinicola di Cocconato, provincia di Asti, di cui ci racconta Francesca Bava, 6° generazione in azienda, la Responsabile marketing e comunicazione. La storia - la famiglia Bava vive e coltiva la terra da 13 generazioni - prende ufficialmente il via nel 1911 allorquando l'avo Giuseppe Bava ebbe l'intuizione di edificare la cantina come la conosciamo oggi, proprio lungo la linea ferroviaria tra Asti e Chivasso, all'epoca era in costruzione. Inizialmente la destinazione del fabbricato era quella di albergo e luogo di ristoro per gli operai e i primi viaggiatori. Da allora sono trascorsi 114 anni, che una famiglia del vino misura più comunemente in vendemmie. Le vendemmie, come le generazioni, si sono susseguite nelle proprietà del Monferrato - oltre Cocconato anche la zona di Agliano, oggi conosciuta per la DOCG Nizza, e in Langa, a Castiglione Falletto (Cuneo) dove si produce l'uva nebbiolo per il Langhe e il Barolo. Per capirci uno dei luoghi al mondo più celebrati per vini di altissima qualità.



I nostri vigneti e la produzione


Oggi complessivamente abbiamo 50 ettari di vigneto, 5 dei quali nella Langa, dai quali ricaviamo 350mila bottiglie. A queste dobbiamo aggiungere la produzione Cocchi, altra storica realtà di Asti nata nel 1891 e rilevata dalla famiglia nel 1978, specializzata in bollicine e vini aromatizzati spiega Francesca. Il 60% della produzione è esportato specialmente negli Stati UnitiUK e Asia mentre il restante 40% è venduto in Italia, attraverso il canale horeca ed enoteche. Complessivamente Bava ha 15 etichette mentre Cocchi 17. Insomma, i diversi segmenti di gusto sono presidiati molto bene.



Sostenibilità e filosofia produttiva


La scelta di sviluppare produzioni destinate a vini di altissima qualità impone, ma è stato così fin dall'inizio, una maniacale attenzione all'ambiente e alla sostenibilità dell'intero ciclo produttivo. Ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente è il motto in vigna e in cantina. La vigna, come la cantina, devono vivere in assoluta simbiosi con l'ambiente e i suoi tempi. Su questo da sempre siamo molto sensibili; precisa.


Etichette che raccontano territorio e creatività


Si ricordava il forte legame con il territorio e la sua storia. Un elemento che trova conferma tanto nei nomi dei vini quanto nelle etichette. Non si deve credere che la nascita di un vino, dalla vigna alla bottiglia, la sua etichetta sia un percorso semplice. Abbiamo voluto conservare un piccolo logo che richiama l'insegna della cantina e le scelte sono dettate dai luoghi e anche da guizzi creativi, come nel caso di Thou Bianc, nome di fantasia e richiama la tradizione di orgoglio; chiosa.

I vini più rappresentativi:

- StradivarioBarbera Superiore, nasce dal nostro cru più importante a CocconatoSerre di San Pietro;

- Monferrato DOC Nebbiolo Superiore che nasce da uno dei vigneti più storici della famiglia Bava, sulla collina di Cadodo a Cocconato;

- Barolo Scarrone prodotto con uve coltivate a Castiglione Falletto, nel cuore della zona del Barolo;

- RosettaMalvasia di Castelnuovo Don Bosco DOC;

Una menzione speciale per lo Storico Vermouth di Torino, prodotto secondo la ricetta originale di Giulio Cocchi.



Il futuro della sesta generazione


Molta storia alle spalle, si ricordava, vini di grande spessore. Ma guardando il futuro quali le sfide per la 6° generazione? Gli anni che abbiamo avanti a noi, intendo anche fratelli, zii e cugini che lavorano in azienda perché restiamo una realtà molto coesa, sono forieri di complessità tutte molto sfidanti. Penso ai cambiamenti negli stili di consumo, agli effetti del cambiamento climatico. Restiamo tutti convinti che la nostra forza sia nel lavoro, nella continua ricerca di soluzioni ecosostenibili e nel legame con questo territorio. Una leva in cui crediamo molto è coniugare il consumo del vino con i sapori del territorio. Un'unicità che dobbiamo valorizzare e al tempo stesso preservare con ogni mezzo e sapere; conclude Francesca.

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