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09/07/2025

idee

Open Insurance: la rivoluzione dei dati scuote le assicurazioni italiane

Panarelli (EY): la differenza la faranno le compagnie che sapranno muoversi per prime e trasformare l'adeguamento normativo in un'opportunità di innovazione

L'Open Insurance, spinta da un nuovo quadro normativo europeo, sta ridisegnando il settore assicurativo, con l'obiettivo di potenziare il controllo dei clienti sui propri dati e stimolare innovazione e competitività. Il regolamento FiDA (Financial Data Access) promette l'accesso a informazioni più dettagliate, aprendo nuove opportunità per le compagnie assicurative. Tuttavia, una recente indagine di EY, intitolata "Open Insurance in evoluzione: il valore di FiDA", rivela che solo una compagnia su cinque in Italia ha avviato progetti strutturati in tal senso, mentre l'83% degli operatori mostra una comprensione parziale o limitata del fenomeno. Tra le compagnie che hanno intrapreso iniziative di Open Insurance, i progetti sono spesso integrati nei piani strategici e supportati da solidi processi di data governance, con team dedicati che collaborano anche con gli enti regolatori. Al contrario, metà delle compagnie che non hanno ancora agito non ha dato priorità al tema, il 40% lamenta l'assenza di un quadro normativo chiaro e il 30% non percepisce benefici tangibili. Solo il 10% indica la mancanza di budget come ostacolo principale.

Due compagnie su tre considerano l'innovazione, lo sviluppo e la personalizzazione di nuovi prodotti i principali benefici derivanti dall'adozione dell'Open Insurance. Seguono l'ampliamento dei canali distributivi (50%) e una gestione più accurata del rischio (33%). Per i clienti, i vantaggi includono maggiore controllo e trasparenza sui propri dati, portando a una comprensione più chiara della situazione finanziaria, decisioni più rapide e un'esperienza utente più fluida e personalizzata. Accanto alle opportunità, il settore individua anche rischi. Il 75% degli operatori ritiene che la sicurezza e la privacy dei clienti rappresentino la principale criticità, seguita dall'incertezza normativa (67%). La collaborazione con attori non tradizionali è vista come una leva strategica per l'evoluzione del settore. Il 92% delle compagnie valuta positivamente la cooperazione con le Insurtech, riconoscendola come un'opportunità per progettare prodotti e servizi più innovativi. Inoltre, il 58% considera vantaggiosa l'integrazione con distributori di altri settori, per ampliare i canali di accesso e migliorare la prossimità al cliente, e con banche e istituti finanziari.


L'implementazione di FiDA potrebbe portare all'emergere di nuovi attori sul mercato, percepiti come potenziali minacce per il business tradizionale dal 75% delle compagnie assicurative, in particolare le big tech (67%). Le aree aziendali che saranno maggiormente impattate dall'implementazione di FiDA sono l'IT e i sistemi informativi (75%), le funzioni Legal, Risk & Compliance (75%) e la Cyber/IT Security (42%). Nicola Panarelli, Italy Financial Services Consulting Leader di EY (nella foto), sottolinea che "L'Open Insurance, se affrontata con visione e proattività, può rappresentare una leva di trasformazione per l'intero ecosistema assicurativo. Dallo studio EY 'Open Insurance in evoluzione: il valore di FiDA' emerge un settore ancora in fase esplorativa: l'83% degli operatori dichiara una comprensione parziale del tema. In questo scenario, la differenza la faranno le compagnie che sapranno muoversi per prime e trasformare l'adeguamento normativo in un'opportunità di innovazione, evolvendo verso modelli di business più aperti, digitali e orientati al dato".

Francesco Pisapia, Italy Insurance Consulting Leader di EY, aggiunge che "Le aspettative dei clienti stanno cambiando rapidamente. L'accesso a dati più ricchi e strutturati, abilitato da FiDA, consentirà alle compagnie assicurative di comprendere meglio i bisogni dei clienti e offrire prodotti sempre più personalizzati. Il fatto che due compagnie su tre identifichino nell'innovazione e nella personalizzazione i principali benefici dell'Open Insurance conferma che il settore è pronto a evolvere: ora serve trasformare questa consapevolezza in azioni scalabili e misurabili".

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