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09/07/2025

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Il valore nascosto delle generazioni: Gen X, Millennial e Gen Z a confronto

Movio (Hunters Group): un'indagine rivela le priorità e i contributi di diverse generazioni nel mondo del lavoro. La convivenza è una risorsa preziosa per le aziende

Le aziende moderne sono sempre più un crocevia di età, con dipendenti che abbracciano diverse generazioni e decenni di differenza. Per esplorare come queste distinte fasce d'età si integrino e cosa cerchino nel loro percorso professionale, Hunters Group, specializzata nella ricerca e selezione di personale qualificato, ha condotto uno studio approfondito. L'analisi rivela un quadro chiaro: la collaborazione intergenerazionale non è solo fattibile, ma rappresenta un motore di sviluppo per ogni realtà imprenditoriale. Un elemento unificante emerge con chiarezza dallo studio: l'importanza di un clima aziendale sereno. Questo aspetto è l'unico punto su cui Gen X, Millennial e Gen Z convergono, considerandolo un fattore cruciale. Al contrario, la brand reputation (la fama dell'azienda) non risulta un driver significativo per alcuna delle categorie intervistate, segno che l'immagine esterna ha perso parte del suo peso tradizionale rispetto al benessere interno.

Per la Generazione X, i professionisti nati tra il 1965 e il 1980 con una vasta esperienza, il clima aziendale si conferma la priorità assoluta con il 47,5% delle preferenze. Seguono l'equilibrio tra vita professionale e personale, il work-life balance, con il 14,6%, e la presenza di piani di carriera ben definiti, apprezzati dal 13,6%. La reputazione del marchio e i benefit economici, invece, attirano meno l'interesse di questa fascia. La Gen X contribuisce con la propria resilienza, un approccio metodico e una visione strategica che sono riconosciuti anche dalle generazioni più giovani, le quali ne apprezzano le capacità organizzative, l'analisi approfondita e la gestione del carico di lavoro. I Millennial, nati tra il 1981 e il 1996, privilegiano il welfare e il work-life balance, entrambi al 33,8%, seguiti dal clima aziendale (29,3%) e dai piani di crescita (21%). Similmente alla Gen X, anche per loro la brand reputation non è un fattore strategico. Le competenze che i Millennial sentono di poter trasmettere includono la progettualità, il problem solving, l'ambizione e la flessibilità. Sia la Gen X che i Millennial mostrano punti di forza nella gestione del carico di lavoro e nelle competenze tecnologiche. Tuttavia, la Gen X si distingue anche per le doti analitiche e linguistiche, aree in cui la Gen Z tende a riconoscere loro una minor padronanza.


La Generazione Z, composta da chi è nato dopo il 1997, manifesta un approccio radicalmente diverso al mondo del lavoro. Il clima aziendale e il welfare sono al primo posto tra le loro priorità, entrambi al 32,6%. Seguono i piani di carriera al 17,9%, mentre la brand reputation è quasi irrilevante, fermandosi al 2,1%. Per attrarre questa generazione, le aziende devono concentrarsi sul benessere organizzativo, sulla serenità e sulla flessibilità. I valori che la Gen Z porta nel team includono l'innovazione, la capacità di lavorare in team e l'apertura al cambiamento. I colleghi più anziani riconoscono in loro curiosità, spiccate competenze digitali, flessibilità e una naturale predisposizione alla tecnologia e all'innovazione.

Silvia Movio, Director di Hunters Group, ha commentato i risultati, sottolineando come "Il nostro studio conferma quanto generazioni diverse siano una risorsa per ciascuna azienda perché portano, all'interno, competenze, approcci e visioni diversi, ma complementari. Il vero valore deriva dalla contaminazione e dall'ascolto reciproco. La vera sfida dei prossimi anni sarà imparare a far convivere al meglio queste diversità, creando ambienti di lavoro all'interno dei quali tutti, indipendentemente dall'età, possano sentirsi a proprio agio e lavorare al meglio".

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