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09/07/2025

economia

Auto elettriche: boom delle vendite e crollo dei titoli

Craig Cameron (Templeton Global Equity Group): l'attuale scenario per i veicoli elettrici è promettente. Quali sono i principali fattori di domanda e offerta che determinano il futuro del settore e quali potenziali opportunità di investimento?

Dopo il periodo d'oro del 2021-2022, negli ultimi anni l'intero comparto azionario della filiera dei veicoli elettrici (VE) ha attraversato una fase difficile poiché la transizione verso l'elettrico ha deluso le aspettative iniziali. Guardando al passato, un contesto favorevole ai titoli dell'ecosistema VE aveva portato a valutazioni elevate, spesso a causa di prezzi gonfiati nella catena di fornitura. Negli ultimi due anni, le valutazioni si sono ridotte in modo significativo. I tassi di interesse sono aumentati, margini e prezzi sono finiti sotto pressione, le aspettative di crescita sono state ridotte e, di conseguenza, le stime degli utili sono state riviste al ribasso. Il flusso di notizie degli ultimi due anni ha dipinto un quadro scoraggiante per il settore elettrico. Negli Stati Uniti, Trump ha eliminato fin dal primo giorno di mandato i sussidi governativi per i veicoli elettrici. In Asia, il 2024 è stato segnato dalle immagini di immensi depositi di auto elettriche invendute alle porte di Hangzhou e di altre città cinesi. In Europa, le istituzioni hanno adottato politiche di allentamento degli incentivi: il Regno Unito ha posticipato di cinque anni il bando ai motori termici, mentre l'UE ha concesso all'industria automobilistica maggiore "flessibilità" riguardo ai suoi obiettivi di emissioni di carbonio 2025.

Forse ciò non sorprende, visto che l'Europa non è riuscita affatto a far crescere la domanda di veicoli elettrici nel 2024. La realtà ha deluso le aspettative e la crescita globale dei VE è rallentata dal 33% al 24%. La preferenza per le motorizzazioni ibride rispetto all'elettrico "puro" ha ulteriormente limitato l'impatto della crescita, riducendo sia i benefici ambientali che gli effetti sulla value chain settoriale. La domanda di batterie è rapidamente scesa al di sotto dell'offerta e i prezzi del litio sono crollati di oltre l'80% dai massimi del 2022. Gli adeguamenti delle spese in conto capitale hanno richiesto tempi prolungati, rendendo complesso il riassestamento dell'intera filiera. L'andamento borsistico delle società attive nella transizione elettrica costituisce un chiaro monito: la crescita deve rispettare o battere le previsioni affinché una strategia di investimento risulti vincente, soprattutto nei mercati più standardizzati. La domanda può impennarsi senza generare un significativo valore per gli azionisti, come ben dimostra anche il settore solare. Persino con ritmi di sviluppo sostenuti, lo scollamento tra crescita della domanda e dell'offerta può generare forti pressioni competitive sui prezzi e compressione dei margini.


In prospettiva, siamo fortemente convinti che la domanda di veicoli elettrici continuerà a crescere. Tuttavia, nel valutare le opportunità di investimento associate, dobbiamo concentrarci su quali siano le aspettative attuali e quanto stiamo pagando per quelle quotazioni azionarie. Riteniamo che l'attuale configurazione sia attraente - le aspettative si sono ridimensionate al ribasso e le valutazioni ci sembrano scontare una crescita limitata. Riteniamo che, partendo dal contesto attuale, i fattori chiave che supportano l'investimento nella catena di fornitura dei veicoli elettrici, come i continui progressi tecnologici, il supporto normativo e la crescente consapevolezza ambientale, siano solidi. Esaminiamo quindi diversi aspetti della catena di fornitura dei veicoli elettrici in cui riteniamo si possano trovare interessanti opportunità di investimento - produttori di batterie e semiconduttori per veicoli elettrici, nonché fornitori di materie prime utilizzate nel processo di produzione dei veicoli elettrici.

Il rallentamento della crescita fuori dalla Cina crea opportunità per la catena di approvvigionamento

A nostro avviso, il settore automobilistico si sta sviluppando in due regioni distinte che procedono a velocità diverse: la Cina, oggi il più grande mercato di VE al mondo, e il resto del mondo. La Cina è sulla buona strada per superare il 70% di adozione dei veicoli elettrici entro il 2030, avendo già raggiunto un livello di penetrazione del 49% nel quarto trimestre del 2024. Le vendite di veicoli elettrici, compresi quelli completamente alimentati a batteria e gli ibridi, sono aumentate del 39% nel 2024 rispetto al 2023. Questo aumento è stato in gran parte determinato dai consumatori, in quanto il mercato cinese beneficia di un'ampia gamma di prodotti a prezzi accessibili. La narrativa della decelerazione della domanda elettrica rispecchia pertanto principalmente le tendenze in Europa e Stati Uniti. Problemi iniziali di rodaggio tecnologico, riduzione dei sussidi, inflazione e prezzi relativamente inaccessibili per i VE rispetto alle tradizionali varianti a combustione interna, hanno tutti contribuito a delineare uno scenario negativo di rallentamento della domanda di VE al di fuori della Cina. I cambiamenti politici hanno ulteriormente penalizzato il settore. La decisione della Germania, a fine 2023, di porre fine al suo programma di sussidi per i VE ha influenzato notevolmente il recente rallentamento, dopo i tagli ai programmi di sussidi in Francia e nel Regno Unito, relegando la regolamentazione e la competitività economica a unici strumenti per promuovere la diffusione elettrica.


Nonostante un esiguo gruppo di nazioni asiatiche rivesta un ruolo chiave nella fabbricazione di veicoli elettrici, la filiera produttiva dei VE ha una dimensione autenticamente globale. Presenta diverse peculiarità rispetto ai veicoli tradizionali dotati di motore a combustione interna (ICE). Nonostante la semplicità meccanica e il minor numero di componenti, la natura stessa della tecnologia rende la produzione di massa dei veicoli elettrici piuttosto complessa. La produzione di batterie, il componente più costoso di questi veicoli, si concentra prevalentemente nell'Asia orientale. Tuttavia, le materie prime utilizzate nella produzione di batterie agli ioni di litio provengono da diverse regioni del mondo. Il litio viene estratto principalmente in Australia e in America Latina, il nichel in Indonesia e nelle Filippine e il cobalto in Africa centrale. Dopo l'estrazione e la produzione iniziale, questi materiali vengono inviati in Cina, Corea del Sud o Giappone per essere raffinati, lavorati e trasformati in catodi e celle, prima di essere spediti ai produttori di veicoli elettrici. Il settore dei semiconduttori di potenza ha i suoi principali poli produttivi nell'Asia orientale e negli Stati Uniti. Sul fronte della fabbricazione di veicoli elettrici, la Cina rimane il leader indiscusso, ma anche l'Europa e gli Stati Uniti ospitano alcuni produttori leader.


Allora perché concentrarsi sulla catena di fornitura? La transizione verso i veicoli elettrici si rivela ardua, onerosa, altamente regolamentata e tecnologicamente complessa per i produttori automobilistici (OEM). Riteniamo che i precursori come Tesla e BYD stiano chiaramente conquistando quote di mercato, ma facendo pressione sui margini di categoria nel medio termine e dunque complicando il quadro economico per gli OEM storici. Per questo motivo, a nostro avviso, il vero potenziale economico della transizione non risiede nei fornitori di prodotti finali, ma nelle aziende che riforniscono l'industria dei veicoli elettrici. Molti di questi fornitori sono abilitatori che contribuiscono a ridurre il costo dei veicoli elettrici rispetto a quelli a combustione tradizionali o forniscono materiali critici per la mobilità elettrica.

Produttori di batterie alla guida della riduzione dei costi


Le innovazioni finalizzate al contenimento dei costi delle batterie - principale fonte di differenziazione dei costi - rivestono un'importanza fondamentale nel rendere più accessibili i veicoli elettrici. Le batterie incidono sostanzialmente sul prezzo finale del veicolo, anche se i costi sono in calo. Poiché molte delle principali case automobilistiche perseguono piani per lanciare modelli più recenti ed economicamente vantaggiosi, ci aspettiamo che i costi delle batterie diminuiscano ulteriormente, con riflessi importanti sulla redditività e l'accessibilità economica dei VE in generale, favorendone l'adozione. Per raggiungere la parità di costo con i veicoli a combustione interna, è fondamentale aumentare la densità energetica delle batterie e ottimizzare il processo di produzione, e in questo i produttori di batterie si rivelano ottimi partner per le case automobilistiche.


Benché alcuni produttori cinesi di batterie siano leader in termini di scala e costo, riteniamo che un produttore leader sudcoreano di batterie abbia sviluppato con successo vantaggi competitivi nella chimica delle batterie, nella produzione su larga scala e nell'integrazione della catena di fornitura. Osserviamo inoltre promettenti segnali iniziali da un produttore di batterie indiano che sta sfruttando la domanda interna sostenuta da politiche governative favorevoli alla transizione elettrica, sviluppando partnership con costruttori automobilistici. Le recenti dichiarazioni delle metropoli principali riguardo all'elettrificazione completa delle flotte di trasporto pubblico dovrebbero contribuire a consolidare un settore delle batterie emergente in un paese tendenzialmente orientato all'autosufficienza produttiva.

Semiconduttori cruciali per l'elettrificazione


Un ulteriore elemento chiave per accelerare la diffusione dei VE è rappresentato dai semiconduttori di potenza, che consentono di trasformare l'energia della batteria in forza motrice per i motori dell'intero veicolo. Un produttore leader di semiconduttori, da cui ci aspettiamo vantaggi, ricava attualmente oltre il 50% del proprio fatturato dai semiconduttori di potenza, posizionandosi così in modo privilegiato rispetto alla diffusione dei VE e alle applicazioni industriali. Semiconduttori e sensori nei VE sono utilizzati per ridurre il consumo energetico e migliorare l'efficienza e la sicurezza. In particolare, poiché la dotazione di semiconduttori nei veicoli elettrici e ibridi è sostanzialmente equivalente, secondo noi eventuali fluttuazioni della domanda si compenseranno a vicenda. Tali prodotti trovano inoltre vasto impiego in applicazioni industriali, impianti fotovoltaici ed eolici, e dispositivi di consumo. Sebbene i mercati risultino frammentati, i contratti automotive di lunga durata raggiungono mediamente sette anni, offrendo alle società il tempo necessario per sviluppare integrazione e perfezionare l'efficienza produttiva. I costi di transizione sono elevati, specialmente nel settore automobilistico, a causa dei lunghi tempi di qualifica, delle applicazioni mission-critical, dei lock-in del software e del basso costo dei chip rispetto al prezzo del prodotto finito.


Le preoccupazioni a breve termine che gravano sul mercato dei semiconduttori riguardano principalmente l'eccesso di scorte, la debolezza delle vendite di veicoli elettrici, il rallentamento dell'economia cinese e la persistente correzione nei mercati di sbocco dell'automotive e dell'industria. Dalla metà del 2023, le azioni delle aziende di semiconduttori hanno deluso le attese, principalmente a causa delle incertezze legate alla fase ciclica del mercato, e riteniamo che i livelli attuali offrano un interessante punto di ingresso in quella che consideriamo una storia di crescita strutturale guidata dall'elettrificazione.

Materie prime: litio


Salendo ulteriormente nella catena di approvvigionamento, diverse materie prime sono particolarmente critiche per la transizione energetica e l'elettrificazione dei veicoli. Indipendentemente dalla tecnologia specifica delle batterie, il litio è un elemento imprescindibile per la decarbonizzazione dell'industria dei trasporti poiché questo metallo costituisce un componente fondamentale di tutte le batterie per veicoli elettrici. Oltre il 90% della domanda di litio proviene oggi dall'industria delle batterie e i veicoli elettrici restano la principale fonte di crescita della domanda anche in futuro.


Gli elevati livelli di scorte di batterie per veicoli elettrici e l'attesa flessione nelle vendite di veicoli elettrici hanno indebolito il prezzo delle azioni nel corso del 2023 e del 2024, creando quella che secondo noi è un'interessante opportunità di valore a lungo termine nel settore del litio. Dal 2023, il prezzo spot del carbonato di litio al 99,5% di concentrazione (carbonato di litio equivalente o LCE) è sceso da oltre 75 dollari/kg a meno di 10 dollari/kg. Pur ammettendo la possibilità che la volatilità dei prezzi del litio nel breve termine persista, a nostro giudizio il mercato sconta oggi una stagnazione perpetua del prezzo del litio che non è compatibile con la crescita della domanda di veicoli elettrici. Oggi è possibile estrarre quantità significative di litio a basso costo dalle salamoie del "triangolo del litio" in Cile, Argentina e Bolivia, o attraverso l'impiego di tecnologie relativamente nuove come l'estrazione diretta del litio (DLE). Tuttavia, fonti marginali di approvvigionamento provengono ancora dall'estrazione non integrata di roccia dura, da cui si ricava un prodotto noto come spodumene. Questo precursore dell'idrossido di litio e del carbonato di litio viene utilizzato nelle batterie dei VE dopo essere stato venduto agli impianti di conversione per trasformarsi in questi prodotti al litio. Con l'espansione del mercato dei veicoli elettrici, prevediamo che lo spodumene contribuirà in modo sostanziale all'aumento dell'offerta di litio.


Le nostre stime indicano che i prezzi attuali sono inferiori del 40% circa rispetto al livello necessario per incentivare una nuova offerta di spodumene. Tale differenza di prezzo è ancora maggiore se si considerano altre rocce minerali alternative, come la lepidolite. In effetti, anche il più grande progetto di spodumene del mondo, la miniera di Greenbushes in Australia, sta pianificando di ridurre la produzione in risposta alla debolezza dei prezzi. Tuttavia, a nostro avviso, la crescita dell'offerta rimane cruciale in un mercato in cui si prevede ancora un aumento della domanda superiore al 10% per il resto del decennio. In particolare, ci aspettiamo che la domanda proveniente dalla Cina e dall'Europa, dove la regolamentazione e le sovvenzioni rimangono favorevoli, sosterrà questa crescita. L'aumento della domanda di EV e la riduzione delle scorte dovrebbero far risalire i prezzi del litio almeno fino a raggiungere livelli che incentivino la produzione. Considerando la continua volatilità del mercato, non escludiamo la possibilità di significativi aumenti dei prezzi a medio termine, paragonabili a quelli osservati nel 2022. In questo scenario, ci aspettiamo che le azioni legate al litio possano sovraperformare, superando le aspettative.


Materie prime: alluminio

Il settore dei trasporti rappresenta anche il principale mercato finale per l'alluminio a livello globale e assorbe circa il 30% della domanda totale. La spinta verso la costruzione di veicoli più leggeri ha stimolato una maggiore richiesta di alluminio, che sta già sostituendo in parte l'acciaio nei tradizionali veicoli a combustione interna. L'alleggerimento dei veicoli può ridurre significativamente le emissioni dei trasporti: un veicolo più leggero richiede meno energia e quindi meno carburante. I veicoli elettrici a batteria (BEV) sono generalmente più pesanti del 10-15% rispetto ai loro equivalenti a combustione interna (ICE), a causa del peso del pacco batterie e del necessario rinforzo della struttura principale per assorbire maggiori carichi in caso di collisione. Pertanto, la necessità di ridurre il peso aumenta con il passaggio ai veicoli elettrici. Secondo le stime di Bernstein Research, i veicoli elettrici utilizzano in media 250 kg di alluminio rispetto ai 172 kg dei veicoli non elettrici, per la necessità di compensare il peso delle batterie di grandi dimensioni e dei loro contenitori. L'utilizzo dell'alluminio per ridurre il peso dei veicoli consente anche di ottimizzare le dimensioni del pacco batterie e dei componenti della trasmissione, garantendo comunque l'autonomia desiderata, con conseguenti risparmi sui costi di produzione.


A fronte di normative sempre più stringenti, l'interesse si sposta sull'impronta di CO2 dei veicoli e contempla non solo la fase di utilizzo bensì l'intero ciclo di vita del prodotto. In quest'ottica, sia le autorità di regolamentazione che le case automobilistiche stanno ora ponendo maggiore enfasi sulla riduzione dell'impronta di carbonio dei materiali impiegati nella produzione del veicolo. Attualmente, l'alluminio genera un'impronta di carbonio media per chilogrammo prodotto superiore a quella dell'acciaio. Tuttavia, considerando che l'alluminio è tre volte più leggero, compensa in gran parte la maggiore impronta di carbonio. L'alluminio a basso tenore di carbonio si presenta come una scelta ancora più vantaggiosa per i BEV, in quanto permette di ridurre le emissioni per l'intero ciclo di vita del veicolo e non solo durante la sua fabbricazione. Questo vantaggio inizia già dalla prima fase di produzione: secondo la società di ricerca fka, l'utilizzo di alluminio a basso tenore di carbonio, ove consentito dal processo produttivo, consente un risparmio medio stimato di CO2 di circa il 15% rispetto all'acciaio. In un contesto di moderata sovrofferta nel settore dell'alluminio, apprezziamo particolarmente un produttore norvegese di alluminio a basso contenuto di carbonio che dovrebbe beneficiare dell'aumento della domanda sia dai veicoli elettrici che specificamente per l'alluminio a basso contenuto di carbonio.


Guardando avanti

Sebbene il contesto recente per la filiera dei veicoli elettrici si sia rivelato complesso, siamo convinti che molti dei driver strutturali di lungo periodo per questo comparto permangano inalterati. Rallentamento della crescita, mutamenti nelle politiche pubbliche e surplus di magazzino hanno raffreddato l'euforia iniziale, ma hanno contestualmente ricondotto valutazioni e previsioni verso parametri più ragionevoli. Questo riequilibrio, a nostro giudizio, offre un'opportunità agli investitori che adottano l'approccio appropriato. Anziché focalizzarsi sui dati di vendita complessivi dei VE, riteniamo che le opportunità principali risiedano nei facilitatori dell'elettrificazione, compresi costruttori di batterie, produttori di semiconduttori e fornitori di materie prime, ambiti in cui innovazione tecnologica e posizionamento strategico possono ancora generare ritorni attraenti. Con la maturazione della transizione elettrica, una navigazione disciplinata e basata sui fondamentali sarà verosimilmente cruciale per ottenere valore sostenibile.


Craig Cameron, Portfolio Manager e Research Analyst di Templeton Global Equity Group

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