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09/07/2025

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Roberto Pierucci (RCR): il nostro vetro sonoro conquista il mondo

Ricerca, design, innovazione sono alla base di un prodotto Made in Italy unico, che nasce da una peculiare visione di management. Una strategia che vede i risultati di business come una conseguenza della sostenibilità sociale e ambientale

Quando parliamo di design italiano, intendiamo prodotti che si caratterizzano nel panorama mondiale come unici e con una fortissima componente di artigianalità, anche se sviluppata su scala industriale. Prodotti studiati nel rispetto dell'ambiente e tutti quelli che partecipano alla loro creazione, come quelli di RCR. Ne abbiamo parlato con Roberto Pierucci, CEO di RCR, che ha aperto le porte della propria azienda, con uno sguardo al futuro.


RCR è eccellenza italiana nella produzione di vetro sonoro superiore da oltre 50 anni. Come è nata, di cosa si tratta e in quali prodotti si declina?


Nata a Colle di Val d'Elsa (SI) nel 1967 da un'idea di un gruppo di artigiani, RCR Cristalleria Italiana SpA è oggi un'azienda leader nel mondo nella produzione industriale di bicchieri, calici e oggetti per l'arredo tavola, mixology e degustazione in vetro sonoro superiore Luxion, brevettato da RCR e 100% riciclabile. Un vetro ecologico di alta qualità che mantiene le caratteristiche peculiari del cristallo (trasparenza, brillantezza, sonorità, etc.) senza il contenuto di piombo, che è stato abbandonato più di dieci anni fa.

RCR rappresenta appieno il design italiano: tutti i prodotti sono infatti studiati, progettati e realizzati nel nostro unico centro produttivo immerso nel cuore della Toscana, in un'area CO2 Neutral, certificata dal Siena Carbon Free. L'azienda si è sempre contraddistinta per il suo carattere fortemente innovativo e ambientalista; già nel 1973 ha introdotto infatti, tra le prime nel mondo, i forni di fusione elettrici e oggi siamo l'unico produttore al mondo che utilizza solo forni elettrici.


Cosa si intende con "Cambiare significa avere il coraggio di riconoscere il valore degli antichi mestieri all'interno di un modello industriale evoluto"?


Per RCR significa che il passato sostiene e indirizza il futuro dell'azienda. Tradizione e innovazione sono le radici del business di successo a condizione che si cerchi un elemento fondamentale di sviluppo: il cambiamento. Siamo passati nei decenni a un assetto produttivo industriale, così produciamo 250.000 bicchieri al giorno con il gusto e la passione di chi ne produce 50. D'altronde siamo una realtà industriale che conserva una parte produttiva dedicata all'incisione in cui il ruolo umano e l'abilità manuale sono centrali: la moleria.


RCR ha una peculiare filosofia di management: cos'è il TUNC?

Nel 2010, quando sono arrivato in RCR, la situazione non era semplice. L'azienda stava affrontando una crisi complessa, e serviva un cambiamento profondo. Con il nuovo management Team, un po' per incoscienza e un po' perché non avevamo nulla da perdere, abbiamo sviluppato una strategia che vede i risultati di business come una conseguenza della sostenibilità sociale e ambientale: far bene alle persone e all'ambiente fa bene al business. L'action plan per la sua attuazione lo abbiamo compreso in un acronimo che ancora oggi ci muove: TUNC. Tempo - Passiamo gran parte della nostra vita lavorando. Il nostro obiettivo era (ed è) dare valore a quel tempo: investendo in sicurezza, formazione e migliorando l'ambiente di lavoro, soprattutto in un contesto produttivo impegnativo come il nostro. Umanità - Le aziende sono fatte di persone, e senza ascolto non c'è crescita. Abbiamo creato momenti di confronto veri, reso concrete le idee di chi vive l'azienda ogni giorno e dato spazio al contributo di tutti.

Natura - Non uno slogan, ma azioni concrete: -27% di emissioni di CO? dal 2010, produzione elettrificata all'85% e riduzione dei consumi. E poi il prodotto: più che solo riciclabile, per noi deve essere fatto per durare. Cambiamento - Restare fermi significa restare indietro. Il cambiamento va vissuto con curiosità e umiltà, perché essere sempre allievi, mai maestri è per me l'unico modo per crescere senza perdere identità. TUNC non è stato solo un'idea o un principio naif, ma un metodo basato su fatti e numeri per trasformare la crisi in opportunità, la produttività in un recupero di efficienza che ci ha reso più competitivi nel mercato mondiale.
Questo approccio si declina in azioni concrete e progetti, uno dei quali, la Moleria dei Talenti, ha vinto il CPO Award 2025 nella categoria "Employee health and wellbeing". Il premio è stato assegnato durante il CPO Summit 2025, parte integrante del Business Leaders Summit 2025, uno degli eventi più importanti a livello internazionale in cui vengono premiati i top manager, i team e le imprese che mettono l'economia circolare al centro delle loro strategie di procurement, accelerando crescita, innovazione, equità e sostenibilità nel business.

La Moleria dei Talenti rappresenta il cuore dell'impegno di RCR verso il benessere delle proprie risorse umane. Con questo programma, l'azienda ha creato un ambiente di lavoro in cui ogni collaboratore, dagli operai agli impiegati, possa sviluppare un percorso professionale concreto e personalizzato. L'iniziativa è nata da un'analisi condotta in modo approfondito di tutti i dipendenti - 185 operai e 115 tra impiegati, quadri e dirigenti - per valutare le competenze, il valore, le caratteristiche personali e le aspirazioni di ciascuno. Questo processo ha consentito di fotografare in modo oggettivo il potenziale di ogni risorsa, senza alcun intento valutativo o giudicante, ma con l'obiettivo di costruire opportunità di crescita su misura. "La Moleria dei Talenti" rappresenta una novità nel panorama HR industriale, spesso focalizzato sui percorsi di carriera degli impiegati e meno attento agli operai.

Moleria, artigianalità, creatività e design: come si raggiunge il perfetto mix? E quanto contano le infinite possibilità di personalizzazione e creare qualcosa di unico?


Il perfetto mix è una parte integrante dello stesso valore del Made in Italy. Questo inestimabile fattore critico di successo è basato su design come stile e praticità, sicurezza, innovazione e mai ultima la passione. Questa è l'unicità di un prodotto molto intimo come un bicchiere, che portiamo a contatto con le nostre labbra, e divertente perché rappresenta i nostri momenti più leggeri. Abbiamo lavorato molto in questi anni per trasformare ciò che viene considerato un contenitore in uno strumento tecnico. Abbiamo semplificato l'uso dei calici, cercando di lavorare su prodotti monouso, come personalizzato diverse referenze per migliorarne la performance nel mixology.


Voi producete solo in Italia. Una scelta e/o un valore aggiunto?

Tutto il processo produttivo si svolge in Italia: una scelta consapevole che garantisce autenticità, controllo qualità e un legame diretto con il territorio. Però la competitività del Made in Italy è sempre più lontana dallo stesso Made in Europe. Il costo del lavoro per le aziende italiane è 'massacrato' da un'imposizione fiscale molto alta (costi non salariali su totale costo del lavoro pari al 27,8%) che ci pone come la terza nazione più tassata in Europa. Tale meccanismo avvilente abbassa la competitività delle nostre aziende (il costo per le imprese nazionali è 3 volte quello di Bulgaria e Romania) come la motivazione dei nostri lavoratori, per cui lo stipendio medio italiano è del 31% inferiore a quello tedesco e del 16% più basso rispetto a un collega francese. Il costo dell'energia all'inizio del 2023 era il più alto in Europa. Anche in questo caso la perdita di competitività del Made in Italy dipende dalle voci non legate al puro costo energia (che rappresenta solo il 48.4% del totale), ma da oneri di trasporto, gestione, oneri di sistema, imposte che sono aumentate del 131% negli ultimi tre anni! Lo scorso anno hanno chiuso 921 aziende al giorno e 160.000 italiani (+37% vs. 2023) hanno lasciato l'Italia per andare a lavorare all'estero. In questa situazione di depauperamento a nulla vale creare un ministero o una ricorrenza annuale, il Made in Italy deve essere difeso lavando l'ipocrisia che richiama la qualità, ma poi mette a scaffale prodotti che provengono da paesi che non seguono le nostre stesse regole e i notevoli costi corrispondenti.


Quanto conta l'export per RCR?


Il mercato estero rappresenta l'80% delle nostre vendite e sta crescendo negli ultimi anni. Copriamo circa 110 Paesi e questo è il motivo per cui il concetto che abbiamo lanciato nel 2025 è "Around the World" con la mongolfiera RCR che si avvicina ogni giorno alle culture e alle diverse destinazioni d'uso dei nostri prodotti. Infatti volare è divertente, ma scendere a terra e divertirsi a fare business insieme ai nostri Partners è la nostra missione.


Come vede il mercato in questo momento e nella sua evoluzione?

In un anno in cui ci sono 57 conflitti mondiali e 90 Paesi coinvolti fare delle previsioni è molto difficile. Noi applichiamo sempre la nostra strategia votata all'innovazione con almeno 20 prodotti lanciati e al rispetto dell'ambiente. A questo proposito stiamo cercando di sostituire prodotti in materiale non riciclabile (ceramica, acciaio, etc) in Luxion. Nei periodi di crisi proviamo nuotare verso la nave anziché aspettarla in porto, sempre fedeli alla nostra strategia per cui "far bene alle persone e all'ambiente fa bene al business".

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