CSRD primo anno: report da 54 a 379 pagine, il 68% punta al net-zero
Brambilla (Deloitte): analizzate 85 società quotate: cambiamento climatico, forza lavoro e governance i temi centrali
La prima applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) ha rivelato un panorama caratterizzato da grande impegno delle imprese e significativa variabilità nell'approccio al reporting. L'analisi condotta da Deloitte su 85 società quotate sul mercato Euronext Milano, pari all'81% della capitalizzazione complessiva, mostra un quadro eterogeneo ma ricco di spunti per il futuro della rendicontazione di sostenibilità.
Grande impegno da parte delle imprese per rispondere alle nuove richieste informative e al contempo un quadro di elevata variabilità nell'estensione dei report, ha commentato Valeria Brambilla, AD di Deloitte & Touche. La società di revisione ha evidenziato una spiccata differenziazione per settore e altrettanta variabilità nel numero di impatti, rischi e opportunità identificati dalle aziende.

L'estensione dei report mostra differenze significative, con una media di 150 pagine e un range che spazia da 54 a 379 pagine. Questa variabilità settoriale evidenzia tanto l'impegno delle aziende nel primo anno di reporting quanto l'opportunità per una maggiore razionalizzazione dei contenuti nelle prossime edizioni. La diversificazione riflette le specificità dei diversi comparti industriali e le diverse interpretazioni degli standard europei.
Per rispondere alle esigenze emerse da questa prima esperienza, Deloitte ha lanciato CSRD Connect, una nuova iniziativa progettata per fornire strumenti utili per affrontare il futuro del reporting di sostenibilità. Consapevoli della necessità delle imprese di confrontarsi dopo questo primo anno di applicazione della CSRD, ha spiegato Brambilla, l'iniziativa favorirà il dialogo tra imprese, professionisti ed esperti di settore in un quadro normativo in continua evoluzione.
Nonostante la variabilità nel numero di impatti, rischi e opportunità ESG individuati, l'analisi rivela convergenze significative sui temi prioritari. Il 100% delle società esaminate identifica come centrali tre aree specifiche: il cambiamento climatico (Standard europeo E1), la forza lavoro propria (Standard europeo S1) e la condotta aziendale (Standard europeo G1). Questa unanimità dimostra il riconoscimento universale di questi aspetti come fondamentali per la sostenibilità aziendale.
Il percorso verso il net-zero mostra progressi significativi ma anche margini di miglioramento. Il 68% delle aziende dichiara di aver fissato obiettivi di riduzione delle emissioni, mentre solo il 31% ha già definito il proprio piano di transizione. Questo gap evidenzia la necessità di tradurre gli impegni in strategie operative concrete e misurabili.
L'Analisi di Scenario è stata inclusa nel 77% dei report, strumento che rafforza la capacità delle imprese di affrontare le sfide derivanti dal cambiamento climatico. Questo approccio metodologico permette alle aziende di valutare diversi scenari futuri e preparare strategie di adattamento e mitigazione più efficaci.
Una azienda su quattro ha introdotto temi entity-specific riferiti all'area sociale e di governance, con particolare concentrazione nei settori Industrial Products and Construction, Financial Services e Retail Wholesale & Entertainment. Tra i temi più ricorrenti emergono innovazione, cybersecurity e intelligenza artificiale, qualità e continuità del prodotto o servizio, aspetti che riflettono le specificità operative di ciascun settore.
L'esperienza della prima stagione di reporting CSRD ha accresciuto consapevolezza e commitment da parte delle imprese, ha sottolineato Alessandra Cerruti, Partner Deloitte & Touche. La prima applicazione ha avviato un percorso di profonda trasformazione nella sfera dell'informativa di sostenibilità, delineando indicazioni utili per affrontare la prossima stagione di reporting.
Le evidenze emerse dallo studio indicano la necessità di un percorso che punti a razionalizzare l'informativa e promuovere una sempre maggiore comparabilità tra gli operatori. L'obiettivo è comunicare in maniera sempre più trasparente, accurata ed efficace al mercato la propria strategia di sostenibilità, rispettando le peculiarità di ciascun settore.
Nell'ambito dell'iniziativa CSRD Connect, Deloitte avvierà un ciclo di workshop tecnici rivolti alle aziende soggette alla normativa. A settembre 2025 è previsto un evento dedicato all'analisi delle priorità e dei temi chiave per la nuova stagione di reporting, momento di confronto per condividere best practice e affrontare le sfide future.
La metodologia dell'analisi ha coperto 10 settori economici: Automotive; Consumer Products; Financial Services; Health Care & Life Sciences; Industrial Products and Construction; Oil, Gas, Chemicals, Mining and Metals; Power, Utilities and Renewables; Retail, Wholesale and Distribution; Telecom, Media and Entertainment; Transportation, Hospitality and Services. Il campione rappresentativo dell'81% della capitalizzazione complessiva rilevata al 9 maggio 2025 fornisce una base solida per comprendere le dinamiche del mercato italiano nella transizione verso standard di reporting più rigorosi e trasparenti.