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18/06/2025

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Emilia-Romagna punta sull'aerospazio: 150 aziende per 4.500 addetti

Colla (Federmanager): la Regione investe nella space economy con bandi e alleanze e Il settore vale l'1% del PIL regionale

L'Emilia-Romagna ha deciso di investire strategicamente nel settore aerospaziale, riconoscendo le enormi opportunità di crescita della space economy. La transizione da un'economia militare a una commerciale ha ridisegnato gli equilibri geoeconomici globali, aprendo nuove prospettive di sviluppo anche sul fronte occupazionale.
Il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla ha illustrato questa strategia durante il convegno L'economia dell'Emilia-Romagna guarda in alto: la manifattura aerospaziale come opportunità di sviluppo, tenutosi al Tecnopolo di Bologna il 6 giugno. L'evento, patrocinato dalla Regione, è stato organizzato da Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna per celebrare gli 80 anni dalla fondazione dell'associazione che rappresenta oltre 3.100 manager industriali nelle tre province.
La Regione ha già avviato diverse iniziative concrete. Dopo l'accordo con l'Aeronautica Militare, la missione alla NASA di Houston, l'intesa con Axiom e le visite alle agenzie spaziali di Giappone e Corea del Sud, è stato costituito il Forum regionale dell'Aerospazio e sono stati lanciati i primi bandi sulla space economy. È necessario rafforzare le alleanze con le altre Regioni e dare forza a un sistema che possa fare un salto di qualità, ha dichiarato Colla, sottolineando l'importanza di fare rete per attrarre gli investimenti europei.

La formazione rappresenta un pilastro fondamentale della strategia regionale. La Regione sta sostenendo l'avvio dei primi corsi specialistici per formare le professionalità necessarie ad accompagnare il cambiamento tecnologico in atto. Le competenze chiave identificate includono meccanica, meccatronica, automazione e robotica, settori in cui l'Emilia-Romagna vanta già una consolidata tradizione di eccellenza.
Federmanager ha presentato proposte concrete per lo sviluppo delle competenze. Il presidente Massimo Melega ha illustrato tre iniziative: il Fondo per la Trasformazione tecnologica e l'innovazione, la promozione di un Hub per il Passaggio generazionale e la crescita del Middle Management, e un Programma Permanente di Innovazione e Outplacement per Manager. Negli ultimi anni è cresciuta velocemente l'attenzione verso il comparto aerospaziale, ha osservato Melega, evidenziando come la Regione sia caratterizzata da un tessuto produttivo estremamente flessibile e adattabile.


A livello nazionale, Federmanager ha istituito una Commissione Space Economy e Intelligenza Artificiale per accompagnare lo sviluppo di questi comparti strategici. Il presidente nazionale Valter Quercioli ha sottolineato l'importanza di essere presenti nei tavoli dove si definiscono le scelte di politica industriale, poiché il contributo dei manager è essenziale per trasformare l'innovazione in valore duraturo.
Il professor Paolo Tortora, membro del Consiglio Tecnico Scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana e direttore del CIRI-Aerospace dell'Università di Bologna, ha confermato che l'aerospace economy regionale sta decisamente decollando. La collaborazione tra università, enti di ricerca e imprese rappresenta il nodo cruciale per sviluppare la filiera aerospaziale, integrando ricerca e sviluppo con industrializzazione e commercializzazione. La Fondazione Mercury, fondata a Forlì a marzo 2025, rappresenta un esempio virtuoso che si intende replicare in altri settori del mercato spaziale.

Le infrastrutture di ricerca territoriali forniscono un contributo decisivo. Eric Pascolo, HPC project manager del consorzio interuniversitario Cineca, ha spiegato come l'organizzazione metta a disposizione infrastrutture di supercalcolo e competenze tecniche per supportare ricerca applicata, simulazione e sviluppo tecnologico. Il Tecnopolo di Bologna rappresenta il punto di incontro di questo ecosistema, dove innovazione e capacità computazionale si traducono in strumenti concreti per la competitività.
L'industria aerospaziale italiana ha registrato una crescita significativa, qualificandosi come uno dei settori più dinamici del Paese. Con un fatturato di circa 13,5 miliardi di euro e oltre 50.000 addetti diretti, l'Italia si colloca al 7° posto mondiale e al 4° in Europa. Secondo i dati Eurispes, il nostro Paese è il sesto al mondo per rapporto tra investimenti spaziali e PIL e il terzo in Europa.


Ottantotto paesi investono in programmi spaziali, 14 dei quali hanno capacità di lancio. L'Italia è tra i 9 dotati di un'agenzia spaziale con un budget superiore a 1 miliardo di dollari annui. Nel 2023, il Made in Italy spaziale ha prodotto esportazioni per 7,5 miliardi, in crescita del 14% rispetto al 2022. Nei primi otto mesi del 2024, le esportazioni hanno raggiunto 4,3 miliardi.
L'Italia possiede una filiera completa su tutto il ciclo: dall'accesso allo spazio alla manifattura, dai servizi per i consumatori ai poli universitari e di ricerca. La Strategia di specializzazione intelligente della Regione Emilia-Romagna ha individuato la space economy tra gli ambiti prioritari e le aree strategiche ad alto potenziale di sviluppo.
La filiera aeronautica e spaziale regionale comprende circa 150 imprese con 4.500 addetti e un valore della produzione pari all'1% del PIL regionale. Il panorama degli stakeholder include 11 società di consulenza, 9 centri di ricerca, 4 università, 2 laboratori e 2 istituti di formazione.


Il settore nasce dall'integrazione tra filiere industriali consolidate come avionica, infrastrutture e servizi di terra, manufacturing e materiali avanzati, simulazione e modellazione, e settori emergenti quali Big Data, intelligenza artificiale, realtà aumentata, sistemi satellitari, veicoli spaziali e propulsione. A questi si affiancano ambiti completamente nuovi come il volo spaziale commerciale.

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