Imprese Italiane: la congiuntura 2025 peggiora, fiducia e credito in calo
Format Research: deterioramento del quadro economico per le aziende in Italia nel primo trimestre 2025 a causa delle tensioni internazionali e dei costi elevati
Il quadro economico per le imprese italiane mostra un deterioramento nel primo trimestre del 2025. Il clima di incertezza, alimentato dalle continue tensioni a livello internazionale, impatta negativamente sulla fiducia delle aziende riguardo alla propria attività e sui loro ricavi.
Questa tendenza al peggioramento è confermata dall'Indicatore Congiunturale Format Research, che è sceso a 45 nel primo trimestre 2025, rispetto al 49 registrato nel quarto trimestre dell'anno precedente. I fattori che contribuiscono maggiormente a questa flessione sembrano essere l'aumento dei prezzi dei fornitori, specialmente per le materie prime energetiche, e l'aggravarsi della situazione relativa ai ritardi nei pagamenti da parte dei clienti. L'impatto positivo della riduzione del costo del credito risulta depotenziato da queste criticità.
Nonostante il contesto congiunturale meno favorevole, la percentuale di imprese che ha richiesto credito è tornata a crescere leggermente. Nel periodo gennaio-marzo 2025, il 20% delle imprese italiane si è rivolto alle banche per finanziamenti, affidamenti o rinegoziazioni.

Analizzando l'esito di queste richieste, il 58% delle imprese ha ottenuto il credito richiesto in ammontare pari o superiore. Tuttavia, un 20% lo ha ottenuto in misura inferiore, mentre il 14% ha visto la richiesta respinta. Un 8% delle imprese è ancora in attesa di conoscere l'esito della propria domanda.
Attualmente non si manifestano fenomeni di vero e proprio razionamento del credito generalizzato. Tuttavia, si osserva un irrigidimento: la percentuale di imprese che ottengono il credito desiderato ("curva della stabilità") decresce, mentre cresce la quota di quelle che non ricevono il credito o ne ottengono meno del richiesto ("curva dell'irrigidimento"). La percentuale di imprese ancora in attesa dell'esito è invece diminuita.
Per quanto riguarda le condizioni di accesso al credito, i giudizi degli imprenditori sul costo (interessi) sono rimasti sostanzialmente stabili nel primo trimestre 2025. C'è un leggero miglioramento percepito per altri costi associati al credito. Al contrario, la durata temporale dei finanziamenti è peggiorata sensibilmente rispetto al trimestre precedente, così come i giudizi sulle garanzie richieste dalle banche a copertura dei finanziamenti.
Le imprese hanno chiesto credito principalmente per due motivi: il 75,6% per esigenze di liquidità e cassa e il 21,4% per effettuare investimenti. Una quota minore, il 3,0%, ha richiesto credito per la ristrutturazione del debito. Si nota un netto calo della quota di richieste destinate agli investimenti rispetto alla fine del 2024.
L'Indicatore Congiunturale Format Research, basato sull'OCF (Osservatorio Congiuntura Format), è una variabile omnicomprensiva che funge da "termometro" dello stato di salute delle imprese nei settori manifattura, costruzioni, commercio, turismo e servizi. È costruito come media ponderata di diverse variabili economiche chiave. Le cinque variabili con il peso maggiore sono: l'offerta di credito dalle banche (30%); il fabbisogno finanziario (18%); l'occupazione (18%); i prezzi praticati dai fornitori (18%); i ricavi (8%).;
Un calo dell'indicatore indica un peggioramento delle performance complessive delle imprese, con ricavi in difficoltà, ricorso alla liquidità, possibili ridimensionamenti del personale e una riduzione della fiducia che può riflettersi negativamente sui piani di investimento a medio-lungo termine.