SMI Group: 10 Anni di crescita e la prima certificazione italiana AI | BusinessCommunity.it
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04/06/2025

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SMI Group: 10 Anni di crescita e la prima certificazione italiana AI

Pizzuto (SMI Group): l'azienda festeggia un decennio e discute come unire esperienza e innovazione

SMI Group, realtà di spicco nel settore ICT e prima azienda italiana a ottenere la certificazione per la gestione dei sistemi di intelligenza artificiale (AI) secondo lo standard UNI CEI ISO/IEC 42001:2024 con ACCREDIA, ha celebrato il 23 maggio a Roma i suoi dieci anni di attività. L'evento, intitolato "Il Valore del Dialogo tra Generazioni nell'Impresa del Futuro", ha messo al centro il tema del Generation Management, ovvero la gestione della coesistenza di più generazioni all'interno delle aziende.
L'incontro ha rappresentato un'occasione per analizzare le sfide e le opportunità legate al confronto intergenerazionale in ambito lavorativo, attraverso dati, analisi e casi di studio. Imprenditori ed esperti si sono confrontati su come costruire modelli di collaborazione che sappiano valorizzare il bagaglio di esperienze, le competenze e le nuove spinte innovative portate dalle diverse fasce d'età. Tra i relatori presenti all'Hotel Aurelia Antica figuravano nomi come Rudy Bandiera, Marco Lorusso e i vertici di SMI Group, tra cui il CEO Cesare Pizzuto e il Co-Founder & COO Stefano Tiburzi. L'evento ha coinvolto anche i partner tecnologici del gruppo: Oracle, Opentext, Stormshield e WatchGuard, per discutere le opportunità offerte dal digitale.

La convivenza di generazioni diverse in azienda, unita alla rapida evoluzione digitale, è una dinamica complessa ma ricca di potenziale, particolarmente rilevante in Italia a causa dell'innalzamento dell'età media. Si stima che entro il 2025, per la prima volta nella storia, fino a cinque generazioni differenti condivideranno lo stesso spazio lavorativo, portando con sé valori e culture diverse. Le aziende capaci di creare ambienti inclusivi, valorizzare le specificità di ogni generazione e promuovere la cultura digitale saranno quelle più competitive nel futuro mercato. Questa analisi è stata supportata anche da una ricerca dell'Osservatorio HR Innovation Practice in collaborazione con Doxa.

Dopo un'introduzione sui temi di comunicazione, cambiamento e tecnologia a cura di Rudy Bandiera, i vertici di SMI Group hanno illustrato la visione aziendale. Il CEO Cesare Pizzuto ha trattato il tema "Dall'Esperienza all'Innovazione: Un Percorso di Crescita Continuo". Ha sottolineato l'importanza dell'ascolto dei giovani e la necessità di unire esperienza e innovazione. «Quest'anno celebriamo con orgoglio i 10 anni di SMI, un traguardo che rappresenta non solo un anniversario, ma un punto di partenza per continuare a crescere. La nostra azienda è nata con una visione chiara: crescere, evolvere e costruire qualcosa che duri nel tempo. Per riuscirci, dobbiamo saper unire esperienza e innovazione. Il dialogo tra generazioni è una risorsa strategica fondamentale, per cui SMI Group si impegna a valorizzare chi ha costruito la nostra storia e, al contempo, dare spazio a chi porta nuove idee. La tecnologia ci aiuta a facilitare questo scambio di conoscenze, creando connessioni e rafforzando la collaborazione fra generazioni all'interno dell'azienda. Guardando al futuro, l'obiettivo è investire nelle persone e nella cultura aziendale, per affrontare insieme il cambiamento e costruire un futuro solido e condiviso», ha affermato Pizzuto.

Stefano Tiburzi, Co-Founder & COO di SMI Group, è intervenuto sul tema "Costruire un'Eredità Digitale: La Sinergia tra Esperienza e Tecnologia". Ha evidenziato come la collaborazione intergenerazionale sia una strategia vincente: «Festeggiamo dieci anni di cambiamento, crescita e costruzione. In questo percorso abbiamo scoperto che il vero motore dell'innovazione è il dialogo tra generazioni. La collaborazione intergenerazionale non è solo un valore, ma una strategia vincente: è ciò che accade quando un neolaureato con un'idea brillante si confronta con un collega con trent'anni di esperienza. È una sfida che, se affrontata con metodo e apertura, diventa una leva di trasformazione. Ma la tecnologia, da sola, non basta: serve un modello culturale fondato su ascolto, collaborazione e formazione continua. Da qui nascono le nostre Academy, i percorsi di reskilling, il reverse mentoring e i team misti, dove l'esperienza si fonde con l'energia. Solo così possiamo costruire un futuro basato su contaminazione, fiducia e intelligenza collettiva. E possiamo farlo in un solo modo: insieme».

Cinzia Mingiardi, Chief Marketing Officer di SMI Group, ha commentato l'approccio del gruppo, definendolo Human-Tech. «Oggi celebriamo 10 anni di SMI con due parole che raccontano la nostra visione: futuro e insieme. Crediamo che l'innovazione più potente nasca dall'incontro tra esperienze diverse. Per questo abbiamo scelto di parlare di dialogo tra generazioni. In SMI Group l'innovazione non è solo tecnologica, ma soprattutto umana. Attraverso il reverse mentoring e modelli collaborativi innovativi, valorizziamo l'esperienza dei senior e la creatività dei più giovani. Human-Tech, per noi, significa creare spazi di dialogo continuo, dove la tecnologia collega competenze e prospettive diverse. Questa è la nostra idea di impresa: un ambiente inclusivo e intergenerazionale, in cui il sapere si trasferisce e si rinnova, generando valore».

Un annuncio significativo emerso durante l'evento riguarda l'intelligenza artificiale. Il CEO Cesare Pizzuto ha comunicato che SMI Group è la prima realtà in Italia a ottenere la certificazione UNI CEI ISO/IEC 42001:2024 per i sistemi di gestione dell'AI, rilasciata secondo lo schema ACCREDIA. Questo standard è fondamentale per lo sviluppo, l'adozione e il monitoraggio di sistemi di AI in modo responsabile, etico e trasparente. La certificazione rappresenta un passo cruciale per le organizzazioni pubbliche e private che vogliono integrare l'AI nei propri processi in modo sistemico, documentabile e sostenibile. Grazie a questo traguardo, SMI Group può non solo creare tecnologie AI affidabili e spiegabili, ma anche supportare clienti e partner con un'architettura organizzativa completa per l'adozione di sistemi di AI etici e sostenibili.

Il primo panel, moderato da Rudy Bandiera e intitolato "Oltre le differenze: creare valore attraverso il dialogo generazionale", ha visto confrontarsi gli speaker dei partner tecnologici di SMI Group. Si è discusso del rapporto tra competenze senior e nuove competenze digitali, del ruolo della leadership nel gestire le relazioni intergenerazionali e di casi di successo, come le Academy di SMI Group focalizzate sulla formazione continua e la collaborazione tra generazioni. I relatori hanno offerto una prospettiva sulla trasformazione del lavoro, toccando temi come la valorizzazione del patrimonio informativo, le diverse aspettative professionali tra generazioni, la trasmissione di competenze (incluso il reverse mentoring) e l'evoluzione dei modelli organizzativi con la coesistenza di età diverse e modalità di lavoro ibride. È stata sottolineata la necessità di valorizzare le competenze specifiche di ogni fascia d'età, richiamando il concetto di "DNA generazionale" illustrato da una ricerca del Politecnico di Milano, utile per mappare e potenziare le skill distintive e costruire team eterogenei ma coesi.


Il secondo panel, "Human tech, come la tecnologia amplifica il potenziale delle persone", moderato da Marco Lorusso, ha esplorato le sfide dell'integrazione generazionale nell'era della rapida evoluzione tecnologica. I partecipanti hanno discusso strategie per facilitare il trasferimento di competenze tra generazioni, adottando linguaggi e approcci formativi inclusivi. Particolare attenzione è stata dedicata all'intelligenza artificiale, vista sia come facilitatore sia come potenziale amplificatore delle distanze intergenerazionali. È emersa la necessità per le aziende di creare ambienti tecnologicamente avanzati e inclusivi, in grado di gestire team diversificati e sempre meno legati a un unico luogo fisico di lavoro, un cambiamento accelerato da fenomeni come la pandemia e lo smart working. In chiusura, il panel ha evidenziato come le decisioni tecnologiche siano influenzate da fattori geopolitici e normativi, sottolineando l'importanza di modelli ibridi resilienti all'incertezza internazionale e capaci di bilanciare esigenze locali e una visione globale.


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