Cyber attacchi: il 44% delle aziende italiane colpite, perdite fino a 20 milioni per deepfake
Pompeo (QBE): cresce l'allarme sicurezza informatica in Italia, 7 attacchi significativi nel 2024, previsti 12 nel 2025. Il 70% delle imprese aumenta il budget
Gli attacchi informatici stanno colpendo con frequenza crescente il tessuto imprenditoriale italiano, con il 44% delle aziende che ha subito almeno un'intrusione negli ultimi 12 mesi. La ricerca condotta da QBE rivela che nel 51% dei casi questi attacchi hanno impattato direttamente sul fatturato.
"La crescente esposizione agli attacchi cyber ha portato le aziende italiane a sviluppare una maggiore consapevolezza del rischio", sottolinea Stefano Pompeo, Senior Cyber Underwriter di QBE Italia. Un dato allarmante emerge sulla vulnerabilità della catena di fornitura: il 55% degli attacchi è stato causato o facilitato da fornitori della supply chain.

Le imprese italiane stanno reagendo: il 68% ha già sottoscritto polizze assicurative specifiche e l'80% dispone di piani strutturati per gestire gli incidenti informatici. Il 70% prevede di aumentare gli investimenti in cybersecurity nei prossimi 12 mesi, con il 28% che pianifica incrementi superiori al tasso di inflazione.
Il fenomeno si inserisce in un contesto europeo preoccupante. Italia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Spagna e Francia hanno registrato un aumento del 50% degli incidenti informatici significativi, correlato al loro sostegno all'Ucraina. L'Italia ha visto crescere i casi da 2 nel 2023 a 7 nel 2024, con una proiezione di 12 per il 2025.
Particolarmente insidiosa è la minaccia dei deepfake, utilizzati nel 10% degli attacchi riusciti nel 2024. Questi strumenti, che sfruttano l'intelligenza artificiale per creare contenuti multimediali falsi ma realistici, hanno causato perdite tra 250.000 e 20 milioni di dollari, principalmente attraverso truffe che impersonano figure dirigenziali.
La ricerca, condotta da Opinium nell'aprile 2025, ha coinvolto 400 aziende italiane con 100-2000 dipendenti, operanti in settori diversificati come servizi finanziari, sanità, IT, manifattura e commercio. Il 73% delle imprese intervistate esprime preoccupazione moderata o elevata per le minacce informatiche dei prossimi 12 mesi.