Smart City Italia: un Mercato in crescita lenta tra ambiti chiave e l'AI
Salvadori (Politecnico di Milano): il mercato cresce, ma mancano competenze e visione a lungo termine
Il mercato italiano delle Smart City ha raggiunto nel 2024 un valore di 1,05 miliardi di euro. Questo dato rappresenta una crescita del +5%, un ritmo inferiore rispetto alla media europea che si attesta al +9%. Le aree che assorbono la quota maggiore degli investimenti sono l’Illuminazione pubblica, con circa 240 milioni di euro (pari al 23% del totale), e la Mobilità intelligente, che raccoglie circa 215 milioni di euro (il 20%). Accanto a questi ambiti principali, diverse iniziative con investimenti unitari minori sono diffuse sul territorio: i progetti legati alla sicurezza e sorveglianza sono stati adottati dal 27% dei comuni tra il 2023 e il 2024, percentuale identica a quella dei comuni che hanno avviato progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), sistemi che favoriscono la produzione e condivisione locale di energia da fonti pulite.

Al di là delle cifre del mercato, le Smart City si affermano sempre più come priorità strategiche per le amministrazioni locali in Italia. Nel 2024, il 42% dei comuni ha dato il via a nuovi progetti in quest'ambito, e ben il 91% dichiara l'intenzione di farlo nei prossimi due anni. Queste iniziative rappresentano un'opportunità concreta per integrare tecnologia e sostenibilità, impiegando l'innovazione per centrare obiettivi ambientali, economici e sociali.
La sostenibilità, in particolare quella ambientale, è una sfida centrale per le Smart City, data la responsabilità delle aree urbane per oltre il 70% delle emissioni globali di COâ. Nonostante l'urgenza dettata dal cambiamento climatico, mancano ancora approcci standardizzati e regole condivise per rendicontare in modo efficace e valutare in maniera solida gli impatti generati dai progetti smart, sia sul piano economico che sociale.
Sotto il profilo della sostenibilità sociale, emerge una valutazione critica da parte dei cittadini. Metà degli italiani giudica insufficiente il proprio comune di residenza per aspetti come l'inclusività, l'accessibilità dei servizi pubblici e il dinamismo economico-sociale, assegnando un voto medio di 5,2 su 10. La valutazione scende ulteriormente, a 4,4, quando si considera l'innovatività. La criticità più sentita a livello sociale è la mobilità urbana, indicata dall'85% dei cittadini, includendo la sicurezza stradale e la difficoltà di accedere a mezzi di trasporto alternativi all'automobile, che rimane il mezzo preferito (60%).
Per quanto riguarda la sostenibilità economica, le Smart City cercano strade per rendere i progetti finanziariamente vantaggiosi, individuando un legame chiaro tra le iniziative e i benefici economici generati, come una riduzione dei costi o un aumento delle entrate. I benefici non sono sempre evidenti guardando alle singole soluzioni, ma possono emergere considerando i progetti nel loro complesso, ad esempio tramite il Project Financing o le Partenariati Pubblico-Privato (PPP), accordi di collaborazione tra enti pubblici e imprese private. Le PPP sono ritenute molto utili per la realizzazione di progetti Smart City da oltre un comune italiano su tre (37%), ma al momento sono adottate solo da meno di un comune su sei (16%).
L'Intelligenza Artificiale (AI) è uno strumento con un vasto potenziale riconosciuto dai cittadini. Il 92% degli italiani ne conosce l'esistenza ed è favorevole al suo impiego nelle città, in particolare per la sicurezza pubblica, il monitoraggio di emergenze e la gestione dei guasti alle infrastrutture. Nonostante questa percezione positiva, ad oggi solo il 4% dei comuni utilizza l'AI nei progetti Smart City, sebbene il 35% preveda di farlo nei prossimi due anni.
La principale difficoltà che ostacola la piena realizzazione dei progetti Smart City in Italia è la carenza di personale e di competenze interne alle amministrazioni comunali, indicata dal 71% dei comuni. Questa lacuna è particolarmente sentita nella gestione dell'innovazione e nel coinvolgimento dei cittadini.
Questi dati emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, presentata al convegno “Smart City, dove innovazione e sostenibilità si incontrano”.
“Nell’ultimo anno il mercato della Smart City è aumentato, ma a ritmi più contenuti rispetto agli anni precedenti, confermando un trend di crescita solido, nonostante un contesto incerto”, spiega Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Smart City. “Tuttavia, la frammentazione amministrativa, la carenza di competenze e la dipendenza da finanziamenti straordinari continuano a ostacolare l’efficacia delle strategie integrate. Le città italiane sono chiamate a rafforzare le proprie capacità organizzative, sviluppando strumenti operativi e una visione strategica a lungo termine. In particolare, è fondamentale coinvolgere attivamente i cittadini, promuovendo fiducia, trasparenza e partecipazione”.
“Le Smart City oggi si affermano come laboratori di trasformazione, dove l’innovazione digitale è una leva concreta per rendere la sostenibilità un obiettivo raggiungibile”, commenta Matteo Risi, Direttore dell’Osservatorio Smart City. “Nel 2024 è cresciuta la consapevolezza sull’importanza della gestione e valorizzazione dei dati per lo sviluppo delle città intelligenti, spinta dall’adozione dell’Intelligenza Artificiale e da un contesto normativo in evoluzione. Le amministrazioni stanno sperimentando piattaforme avanzate come Digital Twin e Smart Control Room e valutando le potenzialità dell’AI per migliorare i servizi urbani”.
Sulla sostenibilità ambientale, l'Europa è molto attiva con iniziative come il Green Deal e la Missione Climate Neutral and Smart Cities, che mira a portare 112 città alla neutralità climatica entro il 2030. Nove città italiane partecipano a questa missione: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Attualmente, queste città emettono circa 3,6 tonnellate di COâ equivalente pro capite, in gran parte dovute a edifici e trasporti urbani. Le azioni per ridurre le emissioni passano per modifiche strutturali agli edifici e l'uso di energie a basso impatto, supportate da innovazione digitale come sistemi di monitoraggio della qualità dell'aria, efficientamento energetico adattivo e uso di Digital Twin (repliche virtuali della città) per identificare potenziale fotovoltaico o isole di calore.
L'analisi sui cittadini, realizzata con la collaborazione di BVA Doxa, evidenzia che la sostenibilità è un valore importante nella vita quotidiana. Solo il 4% degli italiani dichiara di non aver contribuito al miglioramento della propria città. Le azioni più comuni riguardano la riduzione dei consumi (56%) e la corretta raccolta differenziata (56%), mentre ambiti come la mobilità sostenibile sono più difficili da attuare (23%). Emerge un significativo Digital Divide, specialmente tra le generazioni. L'uso di app per i servizi locali varia: i pagamenti digitali (74% dei Millennial vs 65% dei Boomer) e le mappe (73% della Gen Z vs 61% dei Boomer) sono le più diffuse. Le differenze generazionali sono marcate nelle app per la mobilità smart (sharing, trasporto pubblico) e per la vita sociale.
Riguardo all'AI, l'analisi ha censito oltre 496 progetti di adozione a livello mondiale tra il 2018 e il 2024, impiegati soprattutto per analisi di immagini/video, elaborazione dati e supporto alle decisioni. In Italia, esempi includono il Comune di Messina per l'ottimizzazione dei rifiuti, l'Acquedotto Pugliese a Bari per la gestione idrica predittiva e Roma Capitale con Julia, un chatbot basato su AI generativa per il dialogo con i cittadini. Nonostante questi esempi e il potenziale riconosciuto, l'adozione dell'AI nei comuni italiani è limitata al 4%. L'implementazione attuale è frammentata, con scarsa struttura organizzativa: solo due comuni su dieci hanno un team dedicato all'interno e solo uno su dieci ha avviato iniziative informative per i cittadini. Le barriere principali alla diffusione dell'AI sono le preoccupazioni per la sicurezza dei dati e la privacy, seguite da limiti di governance, risorse finanziarie insufficienti e mancanza di competenze tecniche.
In occasione del convegno sono stati assegnati i Premi Smart City ai comuni di Pitigliano (sezione "piccoli comuni") e Padova (sezione "grandi comuni"). Pitigliano è stato premiato per il progetto “Laboratorio a cielo aperto per lo sviluppo dei borghi digitali”, avviato nel 2023 e coordinato da Open Fiber ed ENEA. Utilizzando una metodologia chiamata “Urban check up model”, il comune ha definito servizi e tecnologie (videosorveglianza, Smart Tourism, CER, ecc.) adattandoli al territorio, inclusa una rete in fibra ottica usata come sensore del sottosuolo per monitorare gli smottamenti, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Padova ha vinto per il progetto “Social Welfare District” del 2022, una piattaforma sviluppata da Municipia per i Servizi Sociali, proposta dal Centro Servizio Volontariato e da Human Foundation. Integrando diverse banche dati, la piattaforma aiuta a comprendere i bisogni sociali del territorio, promuovere co-progettazioni e fornire dati aggregati su indicatori critici, facilitando una governance equa tra PA e Terzo Settore.