Manifattura e AI: il 95% delle aziende vede già miglioramenti nell'efficienza
Saxena (NTT DATA): l'intelligenza artificiale sta ottimizzando i processi e ridefinendo le possibilità nell'intera catena del valore manifatturiero
Il settore manifatturiero globale sta abbracciando con decisione l'intelligenza artificiale come leva strategica per trasformare le proprie operazioni. È quanto emerge dal nuovo rapporto di NTT DATA, "Feet on the Floor, Eyes on AI: Do you have a plan or a problem?", che ha coinvolto oltre 500 leader decisionali del comparto in 34 Paesi.
I dati sono inequivocabili: il 95% degli intervistati a livello mondiale conferma che la GenAI sta già producendo miglioramenti tangibili nell'efficienza operativa e nelle performance economiche, con l'Europa che registra un dato pressoché identico (96%). Non solo: il 94% dei dirigenti globali prevede che l'integrazione dei dati IoT nei modelli di intelligenza artificiale generativa porterà a risultati significativamente più accurati e pertinenti.
Particolarmente rilevante è anche il dato sul binomio gemelli digitali-AI, con il 91% dei manager, sia in Europa che nel resto del mondo, convinto che questa combinazione migliorerà le prestazioni degli asset fisici e la resilienza della catena di approvvigionamento.

"L'intelligenza artificiale sta ottimizzando i processi e ridefinendo ciò che è possibile fare nell'intera catena del valore manifatturiero, dalle previsioni della supply chain al controllo qualità", afferma Prasoon Saxena, Co-Lead Products Industries di NTT DATA. "La GenAI può aiutare le organizzazioni a raggiungere la flessibilità in ambienti aziendali in rapida evoluzione, soprattutto di fronte all'incertezza delle politiche tariffarie a livello mondiale".
Le applicazioni pratiche dell'AI nel settore manifatturiero si concentrano principalmente su gestione della supply chain e dell'inventario, knowledge management, controllo qualità, R&D e automazione dei processi. In Europa emergono anche priorità specifiche come la manutenzione delle infrastrutture e la valutazione dei rischi, evidenziando un approccio più orientato alla sicurezza operativa.
Nonostante l'entusiasmo e i risultati positivi, il percorso di adozione dell'AI presenta ancora ostacoli significativi. Il 92% dei produttori globali (96% in Europa) identifica nelle tecnologie obsolete un freno alle iniziative di innovazione, ma meno della metà ha effettuato una valutazione completa della propria infrastruttura.
Preoccupa anche il tema delle competenze: due terzi delle aziende manifatturiere ammettono che i propri dipendenti non possiedono le skills necessarie per utilizzare efficacemente l'AI, creando potenziali svantaggi operativi. In Europa, questa percentuale sale al 71%.
Sul fronte della governance etica, solo il 47% dei leader manifatturieri ritiene che la propria organizzazione segua un framework solido che bilanci rischi e creazione di valore, percentuale che in Europa raggiunge appena il 50%.
Anche la gestione dei dati rappresenta un collo di bottiglia: solo il 41% dei produttori globali (48% in Europa) dispone di capacità di archiviazione ed elaborazione sufficienti per supportare i carichi di lavoro richiesti dalla GenAI.
"Le aziende manifatturiere di maggior successo hanno già integrato la GenAI nelle operazioni essenziali", conclude Saxena. "Le aziende che non riescono a pianificare, implementare e governare la GenAI in modo strategico non solo avranno un problema, ma potrebbero pianificare il loro fallimento".