Immobiliare aziendale: da costo a leva strategica per il 94% dei leader C-Suite
La ricerca CBRE rivela come i vertici aziendali considerino gli spazi di lavoro cruciali per cultura e obiettivi di business
Il settore immobiliare sta rapidamente evolvendo da semplice voce di costo a elemento strategico per le aziende globali. Secondo la prima edizione della ricerca C-Suite Perspectives di CBRE, il 94% dei top manager considera gli asset immobiliari fondamentali per raggiungere gli obiettivi di business.
Lo studio, che ha coinvolto oltre 250 leader aziendali tra Europa e Stati Uniti, evidenzia un trend in forte crescita: metà degli intervistati prevede che l'importanza del real estate aumenterà ulteriormente nei prossimi tre anni, percentuale che sale al 63% tra CEO e COO. Particolarmente significativo il dato del settore manifatturiero, dove l'81% delle aziende si prepara a gestire più proattivamente il proprio patrimonio immobiliare.

Il real estate si conferma anche elemento cruciale per plasmare l'identità aziendale: il 94% dei dirigenti lo ritiene determinante per la cultura d'impresa, mentre il 72% riconosce già un impatto positivo sugli obiettivi di core business.
Anche l'Italia segue questa tendenza, con l'87% dei leader che riconosce il valore strategico degli immobili e il 43% che prevede un'ulteriore crescita di importanza nei prossimi anni.
"Siamo a un punto di svolta per il real estate, dove la gestione degli immobili contribuisce a generare valore per l'organizzazione stessa" afferma Fabio Mantegazza, Head of Advisory & Transaction Services Italy di CBRE. "Le aziende stanno comprendendo sempre più quanto sia fondamentale la qualità e la progettazione degli spazi di lavoro per il raggiungimento dei loro obiettivi strategici. Uffici ben progettati si stanno affermando come essenziali per creare una cultura aziendale solida e attrarre talenti di alto profilo, contribuendo alla crescita e al successo dell'organizzazione".
La ricerca evidenzia inoltre come i dirigenti cerchino ambienti di lavoro migliori per i propri collaboratori, con priorità alla flessibilità contrattuale, all'ottimizzazione dei costi e a metriche di performance più efficaci. In Italia, il 70% dei leader desidera spazi di lavoro flessibili e "a prova di futuro", mentre il 96% considera il patrimonio immobiliare un riflesso della cultura aziendale per tutti gli stakeholder.
La crescente importanza strategica del real estate ha portato a una riorganizzazione delle strutture aziendali: il 97% degli intervistati dichiara di avere una funzione immobiliare centralizzata a livello globale o regionale, con linee di riporto ai vertici aziendali, di cui il 60% dirette. Significativo notare come il 68% di queste linee di riporto diretto sia stato istituito dopo la pandemia, segnalando un chiaro cambio di paradigma.
Nonostante questi progressi, i vertici aziendali desiderano un coinvolgimento ancora maggiore: il 76% degli intervistati vorrebbe influenzare più direttamente le decisioni immobiliari, riconoscendone il ruolo fondamentale per la crescita e la resilienza dell'impresa.
"Dalla ricerca emerge chiaramente che i leader aziendali ricercano la flessibilità e desiderano che i propri immobili siano adattabili alla velocità del cambiamento aziendale" sottolinea Giulia Ghiani, Head of Research and Data Intelligence Italy di CBRE. "Se visto come un fattore abilitante anziché come un costo, il settore immobiliare può offrire luoghi e spazi in cui team e clienti si riuniscono per generare idee, innovare e favorire la crescita del business".
