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30/04/2025

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Altomonte: la storia di una cantina calabrese tra tradizione e innovazione - Vinitor Sapiens

La valorizzazione dei vitigni autoctoni e la crescita lenta, al passo con la natura.

Antonino Altomonte, Nino per gli amici, ha creato la sua azienda nel cuore della Calabria, a pochi chilometri dalle coste ioniche e abbracciata dalle colline interne. Qui, con dedizione e sapienza, ha voluto ricreare la tradizione antica di secoli e portare a compimento un ambizioso progetto: dare ancora più lustro a una tradizione di famiglia che vive da quattro generazioni. Ci troviamo a Palizzi, il punto più meridionale della penisola italiana, in provincia di Reggio Calabria. Nino porta avanti la tradizione di famiglia della coltivazione della vigna e della sua conseguente vinificazione. Altomonte è una realtà di piccole dimensioni, attenta alla storia e alla tradizione del territorio. "La cultura e l'utilizzo di vitigni autoctoni è parte integrante della filosofia della cantina" ci spiega. Ognicentimetro di terra è una conquista. "Natura, spontaneità e rispetto a guidare le scelte in vigna. Conoscenza e rigore a dettare legge in cantina. Prodotti unici, autentici, di grande personalità e freschezza" il suo mantra.

L'Incontro con la Bellezza 

"Nei primi anni 2000, frequentando un corso per giovani imprenditori agricoli a Grosseto, ebbi l'occasione di visitare delle piccole straordinarie cantine nel grossetano e toscana. Rimasi colpito da tanta bellezza, arte e impegno. Volli traslare questa cultura nei nostri territori e a distanza di due decenni posso dire di esservi riuscito" ricorda. Oggi siamo innanzi a un progetto che è diventato percorso di valorizzazione degli ecotipi locali dei vitigni dell'IGT Palizzi. Racchiusa tra i monti Grappida e Carruso, tra i 300 e 400 metri slm, ed estesa su 7 ettari, dal 2002 Nino Altomonte ("uomo della zappa" come ama definirsi lui) ha allestito la nuova cantina, con sala degustazione e due camere per l'accoglienza. "La composizione del terreno ed il particolare microclima della "Riviera dei Gelsomini" offrono condizioni straordinarie per ottenere un frutto di speciale qualità" aggiunge.


La Produzione e la Distribuzione 

Il podere si distende per complessivi 30 ettari, dei quali solo 7 sono coltivati a vigna, con terrazzi vista mare. "Alcune viti sono di 50 anni fa, ma siamo riusciti a recuperarle e a portarle alla massima qualità produttiva" chiosa. La produzione tocca le 20mila bottiglie l'anno, suddivise su 5 etichette. La distribuzione è prevalentemente in Italia, con una quota anche all'estero (soprattutto IrlandaGermaniaSpagna e Francia). "La nostra grande impresa, visti anche i cambiamenti repentini del clima, è la produzione dell'uva. I nomi dei vini richiamano luoghi di Palizzi e contrade di campagna, cari a Nino, mentre le etichette sono state disegnate da Michelangelo D'Ambrosio, Presidente Slow Food Calabria.
La Filosofia Aziendale 

"La scelta di innestare le marze dei vitigni storici impone un lavoro più lento e molto più duro, ma - spiega Antonino - la conservazione del germoplasma storico delle viti di Palizzi, oltre ad essere un atteggiamento più eticamente corretto, ha permesso di meglio orientarsi a un mercato sempre più evoluto verso "contenuti" piuttosto che alla "sommarietà" di un prodotto". Altomonte vinifica solamente le uve provenienti dalle proprie vigne che, per la particolare esposizione, la composizione del terreno ed il particolare microclima, offrono condizioni straordinarie per ottenere un frutto di speciale qualità. I vitigni sono per lo più "Nerelli", il Calabrese ed il Mascalese. Vi è inoltre una frazione di vitigni a bacca bianca, per lo più "Inzolia". "La meticolosa attenzione da dedicare al lavoro in vigna, le attente cure manuali, il rispetto assoluto del territorio e pratiche totalmente ecocompatibili sono il fondamento della filosofia aziendale. Le vigne vengono condotte con il metodo biologico" aggiunge.

I Vini e il Futuro Le bottiglie più ricercate sono IGP Palizzi Rosso, un mix di Nerello Mascalese e Calabrese, il Suggianzi Bianco, mix di Inzolia e Malvasia. Guardando al futuro, che visto dalle terrazze è certamente di una invidiabile tranquillità e pace d'animo, Antonino non ha dubbi: "Una crescita lenta, al passo della natura. Ogni sorso va gustato e goduto. Proprio come la vita".

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