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30/04/2025

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Made in Italy: resilienza e innovazione nel mobile sfidano l'incertezza globale

Il settore del mobile italiano mostra resistenza alle difficoltà del 2024, puntando su qualità, design e nuovi mercati per il futuro

Il Made in Italy nel settore del mobile dimostra una notevole capacità di adattamento in un contesto economico globale incerto. Secondo uno studio del Research Department di Intesa Sanpaolo, presentato in occasione del Salone del Mobile, le aziende italiane del settore hanno chiuso il 2024 con un calo di fatturato limitato all'1,2% a prezzi correnti, performance nettamente migliore rispetto al -3,4% registrato dal manifatturiero nel suo complesso.
Il mercato interno ha beneficiato degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, con una contrazione contenuta dello 0,8%. Sul fronte estero, nonostante un calo del 2,6%, si è osservata una tenuta negli Stati Uniti (+1,2%) e una crescita significativa nei mercati medio-orientali, con gli Emirati Arabi Uniti (+23,4%) e l'Arabia Saudita (+18,5%) che si confermano tra le principali destinazioni del mobile italiano.

La forza del Made in Italy risiede nella sua capacità di eccellere nella fascia alta di mercato, dove detiene una quota del 10% sull'export mondiale. Questo successo è attribuibile alle solide filiere produttive concentrate in distretti specializzati e all'elevato livello estetico garantito dal design italiano.
"Nonostante un quadro commerciale meno prevedibile, i mercati internazionali continueranno a svolgere un ruolo chiave per la crescita dell'industria italiana dell'arredamento", afferma Stefania Trenti, responsabile Industry & Local Economies Research di Intesa Sanpaolo. Le proiezioni indicano che la propensione all'export del settore si manterrà intorno al 45% nel 2025, con un valore delle esportazioni stimato a 11,7 miliardi di euro.
Le prospettive per il 2025 sono di cauto ottimismo, soprattutto in relazione alla ripresa dell'eurozona. Il progressivo rientro dell'inflazione e il previsto taglio dei tassi d'interesse dovrebbero favorire una ripresa dei consumi europei, con effetti positivi sulla filiera del mobile.


Tuttavia, permangono rischi legati al contesto internazionale, in particolare l'evoluzione delle politiche commerciali statunitensi. Le stime indicano che un eventuale dazio del 20% potrebbe comportare una riduzione delle esportazioni italiane di legno-arredo tra l'1,5% e il 2,8%, a seconda delle categorie di prodotto.
Per mitigare questi rischi, le imprese italiane stanno puntando sulla diversificazione geografica, esplorando nuovi mercati come l'India e il Nord Africa. Questa strategia, unita alla flessibilità e alla velocità di reazione tipiche delle PMI italiane, rappresenta un vantaggio competitivo in un contesto mutevole.
Il design si conferma una competenza chiave per il Made in Italy, con l'Italia che si posiziona come leader europeo nelle attività di design specializzato: 6,3 miliardi di euro di fatturato e quasi 70.000 addetti, superando Francia e Germania.
Nonostante le sfide, il saldo commerciale del settore mobile si prevede in crescita, attestandosi a 8,6 miliardi di euro nel 2025, con un incremento di 744 milioni rispetto al 2019. Questi dati sottolineano la resilienza e la capacità di innovazione del settore, che continua a puntare su qualità, design e diversificazione per mantenere la sua posizione di eccellenza sui mercati globali.

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