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16/04/2025

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Vino: Italia leader mondiale nella produzione, ma la Francia guida l'export

Intesa Sanpaolo: l'Italia si conferma prima nella produzione mondiale di vino, raggiungendo i 41 milioni di ettolitri

Nel 2024, l'Italia ha riaffermato la sua posizione di leader mondiale nella produzione di vino, raggiungendo i 41 milioni di ettolitri, come indicato dall'OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino). Sul fronte dell'export, il paese si posiziona secondo a livello globale, preceduto dalla Francia che detiene una quota di mercato del 34,5% (rispetto al 22% dell'Italia). Tuttavia, in termini di quantità, la Spagna supera di poco l'Italia, con il 21,7% contro il 22%. L'anno si è concluso con un valore di 8,1 miliardi di euro di esportazioni di vino italiano, segnando un aumento del 5,5% rispetto al 2023. Questi dati sono stati evidenziati da una ricerca del Research Department di Intesa Sanpaolo, realizzata in occasione di Vinitaly.


La vendemmia del 2024 ha mostrato un miglioramento del 7% rispetto all'anno precedente, sebbene rimanga inferiore del 14% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. La vendemmia del 2023 aveva subito un calo significativo (circa il 20% in meno in termini di quantità prodotte) a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, come siccità e alluvioni, che hanno favorito la diffusione della peronospora, un fungo che ha danneggiato i raccolti, in particolare nel centro-sud. I distretti vinicoli italiani hanno registrato una crescita complessiva del 4%, con il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i Vini dei Colli Fiorentini e senesi e i Vini del veronese che hanno mostrato incrementi tra il 7% e il 10%.
La biodiversità rappresenta un punto di forza distintivo per l'Italia. Secondo uno studio dell'OIV, il 75% del vitigno nazionale è costituito da 80 vitigni autoctoni. In confronto, il Portogallo ne conta 40, mentre Francia e Spagna si fermano a 15. Questa ricchezza di biodiversità si traduce in un altro primato per l'Italia, che è il paese europeo con il maggior numero di certificazioni DOP/IGP: 528, rispetto alle 442 della Francia.


Nonostante i numerosi punti di forza, emergono anche alcune sfide. Tra queste, la frammentazione e la difficoltà nel creare un sistema coeso. Le aziende vitivinicole italiane sono generalmente di dimensioni inferiori rispetto ai competitor, con il 35% che possiede meno di 5 ettari, mentre in Francia questa percentuale è solo del 7%. Altre minacce includono la concorrenza, il calo dei consumi e la necessità di coinvolgere nuovi consumatori. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno modificando la geografia dei paesi produttori di vino, spostandosi sempre più verso nord, mentre i territori del sud rischiano la desertificazione.
Stefania Trenti, responsabile Industry & Local Economies Research Intesa Sanpaolo, ha sottolineato: "È necessario investire in innovazione, nella selezione dei vitigni più resistenti ma anche nelle opportunità che derivano dalla digitalizzazione e dalla robotica. Le opportunità maggiori potranno venire ancora dai mercati esteri, ma anche dalla capacità di fare sistema per valorizzare la grande qualità del vino italiano".


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