Marco Ballarè (Manageritalia): 80 anni di esperienza per le sfide future
Il cuore delle celebrazioni dell'associazione è e sarà sul futuro, sul ruolo e sulle alleanze determinanti nel Paese a tutti i livelli per cogliere le opportunità del cambiamento e andare verso una crescita e sviluppo strutturale e di valore
Ruolo dei manager, digitalizzazione, PNRR, aumento dei salari, competitività del Paese, Dazi di Trump e competizione con Germania e Francia. Sono alcune delle tematiche che abbiamo affrontato con Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia, in occasione degli 80 anni dell'associazione.
Ruolo del manager: come è cambiato in questi anni (COVID e post-COVID) e come si sta evolvendo?
La pandemia ha accelerato la trasformazione del ruolo manageriale, richiedendo una maggiore flessibilità, competenze digitali avanzate e capacità di gestire team da remoto. In quest'ottica è fondamentale sottolineare l'importanza di una leadership adattiva e resiliente per navigare le sfide attuali e future. I manager devono ridisegnare o cambiare i modelli di business e organizzativi per rispondere sempre meglio alle richieste dei clienti e del mercato, al senso del lavoro e al benessere delle persone che lavorano in azienda, a produttività, competitività e sostenibilità.

Le sfide della digitalizzazione mettono a dura prova aziende e manager. Il PNRR non sembra dare i frutti sperati. Quali sono le maggiori problematiche?
La digitalizzazione rappresenta una sfida cruciale. Manageritalia evidenzia che, nonostante gli investimenti del PNRR, permangono ostacoli come la carenza di competenze digitali e la resistenza al cambiamento. È fondamentale investire nella formazione continua dei manager per garantire una transizione digitale efficace.
Emerge con forza la scarsa capacità del nostro sistema pubblico, non tutto, ma in alcune sue parti, nel gestire progetti e fare della burocrazia non un freno, ma anzi un acceleratore.
Dobbiamo quindi far crescere managerializzazione e competenze della PA.
Siamo poi preoccupati circa i ritardi nell'attuazione del PNRR, crediamo siano necessari interventi mirati per accelerare la spesa e garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Auspichiamo poi che il governo italiano riesca a negoziare con la Commissione Europea una revisione del piano, con l'obiettivo di sostituire o ridimensionare i progetti che rischiano di non essere completati entro la scadenza del 2026, sostituendoli con altri realizzabili nei tempi previsti. I manager potrebbero essere utilizzabili per un piano emergenziale e non perdere per il Paese occasioni irripetibili.
Questo governo ha investito molto nel taglio del cuneo fiscale. Cosa si potrebbe fare di più e come mantenere la competitività con i concorrenti esteri?
Manageritalia riconosce l'importanza del taglio del cuneo fiscale per aumentare la competitività. Purtroppo si è fatto poco e solo a favore di chi già paga pochissime tasse. Sopra i 50/60mila euro si sono avute ulteriori penalizzazioni. Tuttavia, ritiene che siano necessarie ulteriori misure, come incentivi alla produttività e investimenti in innovazione, per allineare l'Italia ai livelli dei concorrenti esteri.
Non possiamo competere sui costi, salvo non voler restare nella depressa situazione attuale. Dobbiamo ampliare e di tanto la parte oggi ancora esigua di aziende strutturate e managerializzate che innovano per competere sul valore aggiunto creato.
Come si affronta il problema dei salari italiani il cui potere di acquisto non cresce da 30 anni?
In primo luogo come ho detto sopra aumentando il numero di aziende che compete non sul basso costo ma sull'alto valore creato. Per affrontare la stagnazione salariale, Manageritalia propone una strategia basata su:
- Miglioramento della produttività attraverso l'innovazione anche organizzativa;
- Formazione continua per aggiornare le competenze;
- Politiche fiscali che incentivino la crescita salariale;
- Premiare la crescita della produttività con ulteriori incentivi sulle retribuzioni.
Il tasso di disoccupazione in Italia è ai minimi storici secondo l'Istat, ma per il mercato del lavoro c'è ancora molto da fare, soprattutto in molte aree in cui c'è un importante skill shortage. Quali ricette propone Manageritalia?
Per colmare il divario di competenze, Manageritalia suggerisce:
- Collaborazione tra aziende e istituzioni educative per allineare l'offerta formativa alle esigenze del mercato.
- Programmi di riqualificazione professionale per lavoratori in settori in declino.
- Incentivi per l'apprendimento continuo e l'aggiornamento delle competenze.
Servono incentivi anche per aumentare managerializzazione e dimensione delle aziende.
Il welfare è ormai parte integrante e pilastro di ogni rapporto di lavoro. Come potrà evolversi in futuro?
Manageritalia prevede un'evoluzione del welfare contrattuale e aziendale verso modelli più personalizzati e flessibili, che tengano conto delle diverse esigenze dei lavoratori, promuovendo benessere, equilibrio tra vita privata e professionale e inclusione. Servono imprese consapevoli e lavoratori coinvolti.

Il welfare è uno strumento per puntare ad un reward non solo monetario e per aumentare qualità e benessere del lavoro, produttività e competitività e va quindi incentivato e non ostacolato.
Per questo serve una semplificazione del quadro normativo e fiscale che definisca regole chiare e soprattutto stabili, per accedere ai benefici fiscali.
Germania e Francia sembrano avviate verso una profonda recessione, trascinando l'intera eurozona. Quali sono le prospettive economiche del nostro Paese dal vostro punto di vista?
Pur in un contesto europeo incerto, Manageritalia ritiene che l'Italia possa affrontare le sfide economiche attraverso:
- Riforme strutturali per migliorare l'efficienza del sistema produttivo.
- Sostegno all'innovazione e alla digitalizzazione.
- Promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane.
Per competere sui mercati mondiali serve poi un'Europa davvero federata e unita. La competitività richiede di fare sinergia e condividere in ottica di sistema investimenti e tutto il resto.
Si parla molto dei dazi di Trump: quale impatto potranno avere sull'Italia e sull'Europa?
L'introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe influenzare negativamente le esportazioni italiane ed europee. Manageritalia sottolinea l'importanza di diversificare i mercati di sbocco e rafforzare le relazioni commerciali con altre aree geografiche per mitigare tali impatti.
Poi serve capacità diplomatica e la forza che solo agendo insieme, con un Europa davvero unita e veloce nelle decisioni e nelle azioni conseguenti, possiamo mettere in campo per contrattare le migliori condizioni e per contrastare questa deriva di libero scambio e competere innovando e andando in modo vincente sui mercati.
Manageritalia compie 80 anni. Che cosa avete in programma?
In occasione dell'80° anniversario, Manageritalia prevede una serie di eventi e iniziative volte a celebrare la storia dell'associazione, valorizzare il ruolo dei manager italiani e promuovere il dibattito sulle sfide future del management nel nostro Paese.
Le nostre celebrazioni vogliono riconoscere i nostri 80 anni di storia da protagonista nell'evoluzione della contrattualistica e del mondo del lavoro e, insieme ai manager, nella ripresa e nello sviluppo del Paese. Siamo da subito stati degli innovatori nella contrattazione e non abbiamo mai smesso di esserlo introducendo per primi un welfare contrattuale e ultimamente spingendo anche quello aziendale. Fin dall'inizio, la visione si trasforma in azione, in innovazione. Nel 1948 creiamo il Fasdac, il primo fondo di assistenza sanitaria per i dirigenti e nel 1949 sigla i primi contratti collettivi nazionali, che valorizzano il ruolo strategico del management italiano. Il Contratto dei dirigenti si arricchisce nel tempo di previdenza integrativa, copertura dai rischi, formazione, politiche attive e welfare aziendale. Dalla tutela al benessere, da facilitatore di accordi tra le parti a strumento di attrazione e fidelizzazione. Così, negli ultimi quarant'anni i dirigenti privati aumentano del 15%, quelli con contratti Manageritalia raddoppiano.
Ma il cuore delle nostre celebrazioni è e sarà sul futuro, sul nostro ruolo e sulle alleanze determinanti nel Paese a tutti i livelli per cogliere le opportunità del cambiamento e andare verso una crescita e sviluppo strutturale e di valore,
E in questo i manager e il loro sindacato e organizzazione di rappresentanza hanno molto da fare e da dare al Paese.