Becker (Mediterra Datacenters): l'infrastruttura tecnologica del Paese necessità di vicinanza alle aziende
Il territorio italiano ha bisogno di una copertura migliore di data center
Negli ultimi anni si è parlato molto di infrastrutture digitali, molti investimenti sono stati per altri già realizzati a livello di data center, veri punti nevralgici per i dati e per le applicazioni. Abbiamo incontrato nei giorni scorsi Emmanuel Becker, CEO di Mediterra Datacenters e Alessandro Mussari Senior Principal DWS Infrastructure Investments, per farci raccontare la nuova iniziativa. Partiamo da una considerazione: Mediterra ha recentemente acquisito Cloud Europe, un data center situato nel Tecnopolo Tiburtino a Roma. Quindi l'azienda è già operativa sul territorio, con una visione che punta a un impatto ambientale ridotto, ma anche un livello di disponibilità del servizio alto.

Perché avete deciso di investire nel settore dei Data Center in Italia?
Becker: Abbiamo identificato proprio il mondo del colocation Data Center come un'area che richiede degli investimenti e nella quale fondamentalmente mettendo insieme delle risorse finanziarie, ma soprattutto di skill manageriali. Siamo in grado di portare un progetto imprenditoriale che abbia un effetto positivo a livello di economia di paese a livello di digitalizzazione dell'economia non solo nelle aree già digitalizzate come fondamentalmente il nord Italia, ma soprattutto a livello di copertura territoriale completa. Consideriamo che per i Data Center c'è una mancanza importante, perché vediamo che tutti ne parlano, ma sempre perle tier one cities. C'è una grande mancanza nella capacità di coprire anche le altre zone geografiche del paese perché l'Italia non è solo Milano.
Qual è la vostra idea per colmare questa mancanza nel mercato italiano dei Data Center?
Becker: La nostra idea è quella di avere una migliore copertura portando dei Premium Data Center sul territorio nazionale, quindi sulle tier two Cities nel senso digitale del termine, portano gli stessi servizi, gli stessi valued Services e la qualità Premium che non esiste sul territorio nazionale. Vogliamo essere l'esatta via di mezzo tra un piccolo Edge Data Center e i Premium Data Center nelle tier One City.
Qual è il motore principale di questa vostra iniziativa?
Mussari: Il primo motore è l'esigenza di coprire maggiormente il territorio con un'infrastruttura capace di fare calcolo e intelligenza artificiale. Abbiamo capito che non possiamo avere in casa server con migliaia di CPU. Poi si va sempre più verso l'edge computing, quindi andare più vicino alle aziende per fare una prima voce di calcolo.
Avete identificato l'ambito della colocation Data Center come un'area di investimento prioritaria?
Mussari: Sì, come primi investitori infrastrutturali, l'Italia è un territorio che conosciamo benissimo. Abbiamo identificato proprio il mondo del colocation Data Center come un'area che richiede degli investimenti.
Come affrontate la questione del consumo energetico e del raffreddamento dei Data Center, soprattutto nel Sud Italia?
Becker: Noi pensiamo di essere un attore proattivo per il beneficio del territorio. Anziché collegarci all'alta tensione della rete elettrica nazionale, vogliamo andare sulla media tensione. Vogliamo concentrare il carico energetico dei migliaia di CED (centri elaborazione dati) non ottimizzati presenti sul territorio, che consumano energia nella parte più fragile del territorio, su Data Center di tipo Premium con connettività ed efficientamento. Questo porterà un'impronta elettrica ed energetica inferiore.

Qual è il vostro obiettivo nel portare Data Center nelle tier two cities?
Becker: Non vogliamo portare il Data Center vicino all'utente, voglio portare gli XSP Service Provider verso gli utenti e aiutare gli utenti a raggrupparsi, aiutare il territorio a consumare meno energia. È una questione di ecosistema che stiamo cercando di creare.
Ritenete che ci sia un ritardo nell'adozione di infrastrutture digitali avanzate in Italia rispetto ad altri paesi europei?
Mussari: Assolutamente sì. Mentre in alcuni mercati europei questo fatto è già avvenuto negli anni precedenti, in Italia e nel Sud Europa in generale c'è un lag di qualche anno che deve essere colmato con investimenti e nuova capacità. L'idea di Mediterra è proprio quella di andare a inserirsi in questo filone e supportare questo tipo di nuovo trend.
Perché ora è il momento giusto per le aziende italiane di accelerare la loro digitalizzazione?
Mussari: Noi crediamo che adesso è il momento più che mai per le aziende italiane di accelerare la loro digitalizzazione per essere più presenti a livello internazionale. È l'unica maniera di farlo, non esiste un'attività economica senza una parte digitale. Vogliamo rinforzare la presenza e il posizionamento digitale dell'Italia nella scacchiera mondiale.
Quali sono i vostri piani di investimento in Italia?
Becker: Abbiamo deciso di fare investimenti molto importanti. Il primo investimento è su Roma, con 80 milioni di euro per rinforzare ed ampliare il Data Center Cloud Europe. Vogliamo fare investimenti anche sulla parte nord d'Italia, con circa 100 milioni di euro, e ulteriori 150 milioni sul resto del territorio italiano.
Come si inserisce la strategia di Mediterra nel contesto del vostro fondo infrastrutturale?
Mussari: La strategia di Mediterra si inserisce nel contesto del nostro fondo infrastrutturale Pif 3, che è un fondo da 3 miliardi. Abbiamo dedicato risorse finanziarie sostanziali per la strategia di Mediterra. Il nostro approccio agli investimenti è un approccio infrastrutturale a lungo termine, che ci permette di supportare la crescita di Mediterra.
Avete in programma di introdurre tecnologie innovative nei vostri Data Center?
Becker: Sì, una cosa importante della nostra offerta è l'SDN (Software Defined Network). Vogliamo creare il nostro SDN, il che significa che la piattaforma italiana sarà vista come un enorme Data Center ripartito sul territorio. Grazie a questo SDN, i nostri clienti saranno come collegati sulle diverse città dove saremo presenti.