Moda italiana: export trainante, focus su innovazione a SAMAB 2025
Di Natale (Confindustria Moda): Il settore punta su innovazione, sostenibilità e digitalizzazione per il futuro
L'industria italiana del Tessile-Abbigliamento, un pilastro del Made in Italy, ha chiuso il 2023 con un fatturato di 63,7 miliardi di euro, di cui 38,7 miliardi generati dall'export, secondo l'Ufficio Studi Economici di Confindustria Moda. Il settore conta oltre 40.000 aziende attive e più di 380.000 addetti.
L'export si conferma cruciale anche per il 2024, con una stima di 37 miliardi di euro su un fatturato totale di 59,8 miliardi.
Questo scenario è stato presentato durante la conferenza stampa di presentazione di SAMAB - Fashion Technologies Event, che si terrà a Milano dal 27 al 29 maggio 2025. SAMAB mira a offrire una panoramica completa delle soluzioni tecnologiche più avanzate per la lavorazione dei tessuti e la produzione di abbigliamento.
L'evento, organizzato da Senaf, con il patrocinio di associazioni come ANTIA, Confindustria Moda e IACDE, e in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove e la rivista Technofashion, si propone come un appuntamento strategico per l'intera filiera produttiva di abbigliamento.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Gianfranco Di Natale, Direttore Generale Confindustria Moda, Chiara Dussini, Presidente Antia, Andrea Piva, Referente Formazione e rapporti con le scuole IACDE Italia, Alberto Gregotti, Rappresentante del Comitato di Indirizzo di SAMAB, Ivo Nardella, Presidente Senaf e Emilio Bianchi, Direttore Generale Senaf/SAMAB.
"Il settore tessile e abbigliamento italiano sta affrontando una fase di trasformazione profonda, caratterizzata da sfide complesse ma anche da straordinarie opportunità," ha evidenziato Gianfranco Di Natale. "Il calo della domanda e le tensioni sui mercati globali impongono alle nostre imprese di ripensare strategie e modelli produttivi, puntando sempre più su innovazione, sostenibilità e digitalizzazione".
Chiara Dussini ha dichiarato: "Come Antia abbiamo fortemente voluto essere parte di SAMAB perché crediamo che il settore moda abbia bisogno di un luogo di confronto tecnico e strategico. La fiera non è solo una vetrina, ma un'opportunità per aziende e professionisti di aggiornarsi, contaminarsi e trovare nuove direzioni.
L'innovazione non è solo tecnologia, è mentalità, è capacità di adattarsi e anticipare il cambiamento".
Andrea Piva ha affermato: "Il ruolo di IACDE Italia, come parte di una rete internazionale, è quello di favorire la connessione tra professionisti, aziende e designer, per creare un ecosistema che possa rispondere in modo agile e innovativo a questi cambiamenti. Il nostro club non si limita a fare networking: cerca di portare un contributo concreto allo sviluppo della filiera, focalizzandosi sulla creazione dei capi e sull'innovazione progettuale".
Alberto Gregotti ha sottolineato: "Abbiamo fortemente voluto l'evento SAMAB perché crediamo che fare sistema sia la chiave per rendere le aziende più competitive e capaci di affrontare le sfide del mercato. La manifestazione nasce proprio per connettere imprese e professionisti con le tecnologie più avanzate, offrendo loro l'opportunità di comprendere e adottare l'innovazione come leva strategica".
Ivo Nardella ha spiegato: "SAMAB nasce come una risposta concreta alle sfide che sta affrontando il settore della produzione di abbigliamento e della moda, in questa fase di profonda trasformazione. In un contesto in cui il reshoring e la valorizzazione del Made in Italy sono leve strategiche per la competitività, le imprese italiane hanno oggi più che mai bisogno di strumenti concreti per innovare, ottimizzare i processi produttivi e investire nelle competenze del futuro".
SAMAB metterà in evidenza le tecnologie più innovative, dai macchinari ai software per la progettazione e la produzione. Sono 60 le aziende in esposizione. L'evento prevede workshop, convegni e incontri B2B.
Grazie alla sinergia con associazioni di categoria e camere di commercio, SAMAB offrirà agli espositori l'opportunità di incontrare delegazioni di buyer provenienti da tutta Europa e dai mercati extraeuropei, tra cui Albania, Egitto, Germania, Marocco, Polonia, Serbia, Tunisia e Turchia;