L'evoluzione del lavoro: come l'AI sta plasmando le risorse umane nel 2025
Costantini (Randstad) rivela i 10 trend HR del futuro, ma anche del presente
L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo delle risorse umane, ridefinendo la cultura del lavoro nelle aziende moderne. Un'indagine condotta da Randstad Enterprise ha identificato i 10 principali trend nella gestione delle risorse umane per il 2025, basandosi su un sondaggio che ha coinvolto oltre 1000 leader del capitale umano in 21 Paesi, tra cui l'Italia.
La ricerca evidenzia come le mansioni tradizionali si stiano frammentando in attività più specializzate, spesso automatizzabili o esternalizzabili, con l'obiettivo di migliorare efficienza e soddisfazione del personale. In questo contesto, le competenze emergono come la vera "valuta" di scambio sul mercato del lavoro.

La carenza di talenti si sta acuendo, con il 93% dei direttori del personale a livello globale (92% in Italia) che identifica come priorità la retention e la fidelizzazione dei talenti. L'87% si concentra sull'agilità della forza lavoro, mentre l'80% privilegia la mobilità interna rispetto al recruitment esterno.
L'AI gioca un ruolo cruciale in queste strategie HR. L'82% delle organizzazioni la sta già utilizzando con successo per l'assistenza ai clienti e il lavoro interno, nonché per lo sviluppo di capacità cognitive e per facilitare reskilling e upskilling. Tuttavia, ci sono ancora molte opportunità da sfruttare: solo il 41% delle aziende usa l'AI per personalizzare le talent experience, e appena il 36% la impiega per cercare candidati con background diversi.
Fabio Costantini, AD di Randstad HR Solutions, commenta: "In appena due anni dal loro rilascio sul mercato, gli strumenti di intelligenza artificiale generativa hanno già avuto un impatto sulla cultura delle aziende, entrando nei processi di gestione e formazione del personale".
I 10 trend identificati nella gestione delle risorse umane per il 2025 includono:
- L'AI trasforma la cultura dell'ambiente di lavoro: L'AI generativa sta migliorando la collaborazione, la comunicazione e la produttività, sintetizzando riunioni, suggerendo miglioramenti e favorendo processi creativi mirati. Gli HR stanno iniziando a creare talent experience personalizzate e coinvolgenti, dall'analisi dei feedback della forza lavoro ai programmi di sviluppo e riconoscimento professionale.
- L'AI stimola la soddisfazione dei dipendenti: L'AI generativa è percepita come una forza trasformativa per migliorare la creatività, alleviare il carico delle attività ordinarie e rendere il lavoro più mirato e soddisfacente. Le aziende la sfruttano per prendere appunti, redigere e-mail personalizzate e promemoria per i traguardi dei dipendenti, stimolando la creatività e aiutando a concentrarsi su attività avanzate.
- L'AI accelera la crescita professionale: L'AI generativa può creare contenuti e programmi di formazione personalizzati, tra cui formati interattivi come realtà virtuale e aumentata e gamification, offrendo un'esperienza di apprendimento dinamica e su misura. Può creare percorsi di apprendimento e sviluppo, programmi di coaching e mappatura delle competenze personalizzati, migliorando le opportunità di mobilità interna.
- Maggiore spazio ai talenti neurodivergenti: Le risorse 'neurodivergenti' sono talenti ancora sottoutilizzati con competenze uniche. Grazie a AI e tecnologie assistive si sta dando maggiore spazio a queste risorse, avviando programmi per l'apprendimento, la gestione delle attività e la comunicazione, riducendo al contempo i bias inconsci nei processi di recruitment e di sviluppo di questi profili.
- Focus su attività e competenze: Gli HR puntano a una forza lavoro sempre più agile, destrutturando le mansioni in attività specializzate per distribuire in modo più efficiente le risorse e ampliare il pool di talenti. Si adottano accordi professionali flessibili, abbinando le attività alle modalità di lavoro più adatte, con l'obiettivo di aumentare la soddisfazione e la crescita professionale dei dipendenti.
- Nuovi accordi professionali: Le complessità legate alla scarsità e alla fidelizzazione del personale continuano ad aumentare. Offrire modelli di lavoro flessibili sta diventando essenziale per attrarre e fidelizzare risorse diversificate, contrastando gli effetti negativi del turnover e dei pensionamenti sulle operazioni aziendali.
- Priorità al reskilling: Per rimanere competitive, le aziende danno priorità al reskilling della forza lavoro, soprattutto in materia di AI, focalizzandosi sulle competenze necessarie piuttosto che sui ruoli professionali. Il potenziale di apprendimento diventa uno dei fattori più importanti nelle assunzioni, mentre i tratti intrinseci della personalità assumono grande rilevanza nella selezione dei talenti senior.
- Colmare il divario di competenze dei leader: Solo il 23% dei dirigenti ritiene che i propri leader abbiano le capacità necessarie ad affrontare il dinamismo attuale. Offrire programmi di coaching, mentoring e competenze dirigenziali diventa essenziale per sviluppare una leadership solida e supportare l'avanzamento di risorse eterogenee in posizioni dirigenziali.
- Nuovi modelli basati sulle competenze: I datori di lavoro si stanno rendendo conto che per l'assunzione e lo sviluppo delle risorse umane non sono più sufficienti solo le vecchie misure di valutazione delle performance. Si sta potenziando la formazione sulle competenze trasversali e si affermano nuovi modelli organizzativi skill-first che migliorano la visibilità delle competenze in tutta la forza lavoro.
- Potenziamento del mercato interno dei talenti: La maggior parte dei datori di lavoro ora predilige la mobilità interna al recruitment esterno. Il 59% degli HR prevede di aumentare i propri investimenti nella mobilità interna quest'anno, un aumento di 20 punti rispetto al 2016, fornendo un modo scalabile e trasparente per allineare le competenze alle esigenze organizzative e prevenire i licenziamenti.
Questi trend sottolineano l'importanza crescente dell'approccio "skill-first" nelle organizzazioni, con la formazione che diventa elemento centrale per la competitività. Le aziende stanno adottando strategie sempre più orientate alla retention e alla fidelizzazione delle risorse, puntando a migliorare soddisfazione e opportunità di crescita per contrastare la carenza globale di talenti e le sfide legate a turnover e pensionamenti.