Vini di montagna: l'incredibile storia di una famiglia valtellinese - Vinitor sapiens
Fay (Valtellina): dai terrazzamenti alle bottiglie di qualità
La Valtellina è la più grande area viticola terrazzata di montagna in Italia. La varietà autoctona coltivata è il Nebbiolo, conosciuto localmente anche come Chiavennasca. La vite viene coltivata in una fascia altimetrica compresa tra 350 m s.l.m. e 900 m s.l.m.
"I nostri vigneti si estendono per una superficie complessiva di circa 15 ettari; per tradizione famigliare l'azienda è fortemente legata alla sottozona Valgella, dove si concentra la quasi totalità della produzione" ci racconta Elena. "I terreni sono prevalentemente sabbiosi (circa 70%), limosi (circa 18%), Derivano da formazioni granitiche sfaldate e presentano spessore variabile da meno di 1 metro a qualche metro". Valgella è il nome di una delle cinque sottozone della denominazione Valtellina Superiore Docg; si estende nel Comune di Teglio per 137 ettari. Il nome deriva da "Valgel", forma dialettale per indicare i piccoli torrenti che caratterizzano la zona.

Storia dell'azienda
Tornando alla famiglia Fay, l'origine si perde nei tempi, se è vero che venne dalla Francia nel volgere del 1500 per stabilirsi in Valtellina. Il trisnonno di Elena, Giovanbattista sviluppò la coltivazione e la vinificazione per uso familiare. Il padre Sandro, dopo essersi diplomato all'Istituto enologico di Conegliano, si decise al grande passo.
Oggi la produzione raggiunge le 70mila bottiglie di media all'anno, anche in considerazione dell'andamento della vendemmia e degli effetti del clima. "Una nuova dimensione con la quale dobbiamo imparare a convivere" taglia corto Elena. La gestione della vigna e della cantina è fatta con una decina di persone, Marco in prima linea.
Mercato e futuro
La produzione è destinata per il 50% al mercato nazionale, attraverso il canale horeca e selezionate enoteche. Il rimanente va all'estero, molto apprezzato negli Stati Uniti, nord Europa, Australia e Giappone. Molta cura è da sempre dedicata alle etichette, la cui prima grafica negli anni '90 fu realizzata da Aldo Guerra, noto architetto e designer, mentre recentemente sono state rivisitate dal figlio Leo.
Guardando al futuro, uno solo il mantra di casa: qualità, cura e focalizzazione sul territorio. Unico "diversivo" il progetto di un vino bianco, prodotto a 850 metri s.l.m.
Da segnalare TÉI, il Rosso di Valtellina che nasce da vigneti collocati nel Comune di Teglio, dalla cui forma dialettale deriva il nome Téi, Valgella, il vino classico, l'espressione semplice e varietale della Chiavennasca e Carterìa, Valtellina Superiore Valgella Riserva, Chiavennasca 100% e il bianco Sotcastèl, 100% Chardonnay Alpi Retiche.
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione